La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 15 luglio 2014

MADDALONI - Il prof. Michele Vigliotti interviene su don Salvatore d’Angelo e sulla Fondazione “Villaggio dei Ragazzi”.



MADDALONI (Caserta) – Segue il contributo del Rettore del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni e Preside delle scuole annesse (Liceo Classico, scuola media inferiore e primaria) nonché reggente del Liceo Scientifico “Nino Cortese” di Maddaloni:

“Sono stato un amico di don Salvatore, come lo può essere un professorino nei confronti di un uomo potente e dal grande cuore; ma mi voleva bene e glielo ricambiavo, sono stato docente del Linguistico in aggiunta al mio orario di prof. statale, sono stato democristiano ed andreottiano perché Lui me lo chiese.
            Ed ho sempre avuto un’ammirazione sconfinata per ciò che quell’uomo era stato capace di costruire, per quello che aveva dato a Maddaloni.
            Figurarsi oggi come mi sento, già orfano di don Salvatore, a cui ho dedicato anche il mio primo fortunato libro, di fronte allo scempio che si compie della sua eredità culturale, umana e materiale.
            In quella struttura dove solo il preside Nardi e pochi altri laici si salvano, l’irruzione di questo manipolo di “avventurieri con la croce” ha portato il caos; una gestione che è sempre stata oculata ed attiva è stata stravolta da personaggi clowneschi e da preti il cui mestiere ovviamente dovrebbe essere altro che gestire una struttura gigantesca e multiforme come la fondazione; 15 milioni di debiti, scuole prestigiose già smobilitate o a gravissimo rischio di chiusura, 90 dipendenti a tempo determinato licenziati, altri che potrebbero seguirne la triste sorte a breve.
E cosa fanno i famosi “Legionari stranieri”? Mendicano qualche centinaia di migliaia di euro da Provincia e Regione, dimenticando che, essendo essi i responsabili di questo disastro, dovrebbero por mano ai miliardi che la Congregazione ha sparsi per il mondo o custoditi nello IOR, perché chi rompe paga.
Se invece il gioco fosse quello di vendere il patrimonio immobiliare considerevolissimo della Fondazione, tra Maddaloni, Rimini e Roma, allora saremmo davvero di fronte a degli infami.
Non so se il sindaco di Maddaloni si sia resa conto di quale tragedia incomba sulla città; sarebbe l’ennesima spoliazione di una città che proprio dei politici con le palle avevano dotato di centri di propulsione, volano di sviluppo ed occupazione; l’elenco di ciò che gli eredi di don Salvatore, Pellegrino, Rosati, Caliendo, Cardillo e Lurini si sono fatti sfilare con larghi cenni di benevolenza al potente di turno, che si fregava la SIEMENS e poi la Pretura, e poi l’Ospedale e poi le caserme di specializzazione, è infinito, e potrebbe, vista la scadente qualità dell’attuale classe politica, concludersi con la chiusura del Villaggio.
            Quale reggente dello Scientifico Statale sto ricevendo in questi giorni le iscrizioni degli studenti del soppresso Scientifico della Fondazione Villaggio dei Ragazzi, capitanato finora con dedizione da Claudio Petrone; sono smarriti e delusi, e non vorrei che fossero solo l’avanguardia di un esercito che comprende alcune tra le più prestigiose scuole della Provincia.
            Sindaco, svegliati, altrimenti questa fosca previsione diventerà nera realtà. MADDALONI DEVE DIFENDERE CON LE UNGHIE E CON I DENTI QUESTA TRINCEA DI CULTURA. Lo dobbiamo alla memoria di don Salvatore la cui creatura non può morire per mano di un pugno di preti maldestri”.