La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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sabato 17 maggio 2014

Nicola Caputo: «Da Campania, Calabria e Abruzzo oltre 120mila malati di tumore costretti a curarsi fuori Regione. Le 'trasferte' costano quasi due miliardo di euro l'anno. Gli ospedali devono essere rafforzati e specializzati»





«Oltre 120mila malati di tumore, ogni anno, partono da Campania, Calabria ed Abruzzo per curarsi fuori regione. Uno strazio per persone che sono già in sofferenza, un danno per le casse della sanità pubblica». Nicola Caputo, consigliere regionale del Pd in Campania e candidato alle elezioni europee commenta i dati resi noti dalle associazioni di volontario nel corso della giornata nazionale del malato oncologico: «Queste migrazionicostano quasi due miliardi di euro l'anno in tutta Italia e sono causate da liste d'attesa lunghissime, che, per la chirurgia oncologica raggiungono i 60 giorni, ma anche la mancanza di alcuni dispositivi come gli acceleratori lineari necessari per la radioterapia. «La verità - aggiunge Nicola Caputo - è che non si può gestire la sanità con un commissariamento ad oltranza, come quello di Stefano Caldoro in Campania. Bisogna affidare questo compito a persone capaci di garantire livelli qualitativi uguali a quelli del resto d'Italia». La situazione difficile dal punto di vista dei servizi è stata confermata da una ricerca del Censis, contenuta nel rapporto, sui malati di tumore al colon, uno dei 'big killer'. La qualità della vita è risultata buona per il 42% dei pazienti, ma solo il 9% ha dei servizi di riabilitazione considerati sufficienti. «In Campania si sta lavorando da anni alla chiusura degli ospedali, ma quelle strutture non devono essere perse - ha aggiunto Caputo-. Si lavori sulle specializzazioni dei reparti, soprattutto in territorio delicati come quello della Terra dei Fuochi, affinché i cittadini possano avere servizi simili a quelli del resto d'Europa. Anche questo vuole dire cultura europea».