La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 30 maggio 2014

GUARDIA DI FINANZA NAPOLI - CORTE DEI CONTI: UN ASSESSORE E DUE DIRIGENTI DELLA REGIONE CONDANNATI A RISARCIRE OLTRE 9 MILIONI DI EURO PER LA MANCATA RISCOSSIONE DI SANZIONI AMBIENTALI.

La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Campania, accogliendo in toto
le risultanze delle indagini condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di
Finanza di Napoli, ha condannato un ex assessore e due dirigenti della Regione al
risarcimento di un danno erariale per complessivi € 9.081.087,00.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura Regionale della Corte dei Conti per la
Campania, ha riguardato la mancata riscossione delle sanzioni pecuniarie correlate
alla contestazione di violazioni al codice dell’ambiente: le indagini, concluse nel 2012,
avevano rivelato che la Regione Campania aveva lasciato prescrivere 1.023 verbali di
accertamento elevati nel periodo 2002/2005 dagli organismi pubblici preposti ai
controlli in materia ambientale (Carabinieri, ARPAC, AA.SS.LL) nei confronti dei
gestori dei depuratori delle acque reflue e dei titolari di scarichi abusi vi. Era infatti
compito dei competenti uffici regionali provvedere a determinare la misura della
sanzione, con conseguente notifica ai trasgressori della “ordinanza-ingiunzione”.
Nel 2000 la gestione delle attività istruttorie finalizzate alla quantificazione delle
sanzioni pecuniarie, con Delibera della Giunta, era stata affidata ad apposita “Unità
Operativa”, poi soppressa nel 2007, dal Coordinatore pro-tempore del Settore
Ecologia della Regione con proprio provvedimento. La mancata individuazione di una
struttura alternativa all’interno dell’Ente alla quale delegare analoghe funzioni ha
comportato la prescrizione dei citati 1.023 verbali di accertamento elevati nel periodo
2002/2005 e delle relative sanzioni amministrative.
La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Campania, con sentenza
depositata in data 5 maggio 2014, ha evidenziato la gravità della descritta condotta
omissiva, sottolineando come le sanzioni prescritte fossero destinate al risanamento
ed alla riduzione dell’inquinamento dei corpi idrici, a tutela del diritto fondamentale
della salute.
È stato quindi ritenuto sussistente il danno erariale cagionato alle casse della
Regione Campania per un importo di euro 9.081.087,00. Condannati al risarcimento
sia l’assessore pro-tempore che i due dirigenti. Contestualmente è stata disposta la
trasformazione in pignoramento del sequestro conservativo già eseguito dai militari
del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli nei confronti dei condannati (per un importo
di oltre 2 milioni di euro).