La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 26 marzo 2014

SANTA MARIA CV - NOTTE DA OSCAR PER CARLO BUCCIROSSO AL TEATRO GARIBALDI

Uno strepitoso Carlo Buccirosso ha concluso la stagione teatrale al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, chiamato anche il piccolo San Carlo, perchè progettato dallo stesso architetto( Armando Curri )   che ha costruito il teatro che ha sede nella Piazza Trieste e Trento di Napoli. pienone delle grandi occasioni ieri sera per la Vita è una cosa meravigliosa , commedia in due atti scritta e diretta dallo stesso Buccirosso. 
La commedia  ha chiuso la stagione teatrale  a Santa Maria Capua Vetere, dove tutto ha funzionato alla perfezione e dove anche glia detti ai lavori del teatro hanno inogni caso dato lustro ad una citta', quella di Santa Maria Capua Vetere , accontentando tutti .

la trama della commedia 

   Mario Buonocore, un ferroviere onesto, timorato delle leggi degli uomini e di Dio, ma seriamente indignato e arrabbiato contro le storture di chi ci governa e della società che ha inquinato anche la più sacra (per lui) delle istituzioni: la famiglia. Il sipario si apre in uno degli uffici della Guardia di Finanza  con  un integerrimo maresciallo della finanza, interpretato da un impareggiabile Mario Porfito, e da un appuntato un po’ perfido (il bravo Peppe Miale). Mario Buonocore (un irresistibile Buccirosso in splendida forma), fa il suo ingresso nel severo ufficio come uno scolaretto che deve affrontare l’esame di maturità. Qui la prevaricazione del potere contro gli indifesi cittadini ci offre in uno dei momenti più esilaranti dell’intera commedia. Buccirosso, spalleggiato da Porfito, sembra uno spaesato Charlot che però dentro cova una rabbia che potrebbe esplodere con esiti imprevedibili.
Economicamente sul lastrico, provato moralmente e deluso dalla famiglia, per lui il più sacro dei valori, decide di tornare dalle sue due adorate sorelle. La macchina teatrale, dopo l’ufficio delle imposte, ci porta a casa delle due sorelle Buonocore. La maggiore delle sorelle, rimasta zitella è Antonella Morea, mentre l’altra, la vedova Gargiulo, è Maria del Monte, due bravissime attrici che sanno tenere testa al  Buccirosso. Le sorelle affittano stanze a giovani studenti, in realtà è un paravento che serve a mascherare gli illeciti introiti derivati dal prestare soldi a usura, attività ereditata dalla vedova dal defunto marito Gargiulo, l’uomo odiato da Buonocore per la sua immoralità e che aveva provocato il suo allontanamento dalla famiglia.
Il ritorno a casa del ferroviere innesca una serie di scompensi tra i componenti della famiglia. Una famiglia che non è un focolare di virtù, come avrebbe sognato il mite Buonocore, ma un concentrato di malaffari: i due figli della vedova, gli attori Serenella Tarsitano e Giordano Bassetti, pensano soltanto a come spendere i soldi guadagnati con l’usura dalla madre, il fidanzato della giovane figlia, Sergio D’Auria, fa il parassita oltre che vendere viagra la notte agli angoli delle strade e la domestica, Irene Grasso, deve difendersi in continuazione dalle avances del venditore di viagra. A complicare le cose torna a farsi vivo il maresciallo della finanza. Ma a questo punto dobbiamo interrompere la descrizione degli avvenimenti perché una serie di colpi di scena rendono la situazione familiare ancor più esplosiva per il povero Buonocore, compresa l’apparizione di un misterioso personaggio (il bravissimo Davide Marotta) che ha “interrotto lo sviluppo 32 anni prima”. Il ferroviere a questo punto tenterà di riportare un po’ d’ordine in questo conquassato sistema sociale.