La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 29 gennaio 2014

Lettera del presidente Zinzi ad Enrico Letta in merito alla problematica relativa allo smaltimento dei rifiuti vegetali di origine agricola

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Enrico Letta
Ministro ad interim delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Piazza Colonna n. 370
00187 Roma
e, p.c.            All’Assessore Regionale all’Agricoltura
Avv. Daniela Nugnes
Regione Campania
Centro Direzionale, isola A6
80143 Napoli


OGGETTO: Problematica dello smaltimento dei rifiuti vegetali di origine agricola.

Con la presente si intende ancora una volta portare all’attenzione delle SS.LL. la situazione di grave disagio che, come di consueto il settore agricolo deve sopportare come conseguenza della attività legislativa frammentaria in materia di rifiuti in agricoltura e delle interpretazioni penalizzanti fatte sia in sede legislativa che di applicazione, della combustione controllata dei residui colturali e di potatura quale pratica benefica e consolidata di origine millenaria.
La diffusa interpretazione restrittiva del D. lgs 205 del 03/12/2010, art 13 (modificando il D.lgs del 03/04/2006 n. 152), introduce il divieto di bruciatura dei residui delle pratiche agricole e forestali, classificandoli come rifiuto in generale, con conseguente obbligo di smaltimento mediante modalità e trattamenti previsti dalla normativa sui rifiuti; tale norma è stata ultimamente ancor più inasprita dal DL 136 del 10/123/2013 (c.d. Decreto Terra dei fuochi), con l’ art. 3 che modifica ancora una volta il D.lgs. 152/2006 introducendo l’art. 256 bis dal titolo “Combustione illecita dei rifiuti”.
Pur prendendo atto con soddisfazione dell’iniziativa intrapresa con l’approvazione del Disegno di legge approvato dal consiglio dei Ministri in data 15/11/2013, che all’articolo 29 prevede l’emendamento, all’art. 185 del Decreto legislativo 03/04/2006 n. 152, volta a superare il divieto di praticare la combustione controllata dei residui vegetali derivanti dalle operazioni agricole di potatura e pulizia, si deve purtroppo constatare che allo stato attuale, nelle more della definizione del suddetto provvedimento, gli agricoltori e gli operatori forestali non possono praticare le pratiche agronomiche e forestali in questione, se non rischiando pesanti sanzioni di tipo penale.
In passato infatti, alcuni enti locali, hanno emanato propri provvedimenti volti a disciplinare la materia, nel tentativo di sottrarla ai veti incrociati dei vari combinati disposti della normativa, con il risultato di produrre provvedimenti privi di fondamenti giuridici e inefficaci per incompetenza (Delibere delle province di Firenze, Viterbo e Trento e vari provvedimenti dei Sindaci, nonché norme di alcune Regioni); alcuni atti normativi di tale tipo inoltre hanno disciplinato l’attività di combustione dei residui agricoli in relazione alle deroghe ai provvedimenti di divieto emessi ai fini della prevenzione agli incendi boschivi, senza tenere conto della citata normativa sui rifiuti.
In tal modo gli operatori agricoli che ritenessero di attenersi a tali disposizioni degli enti locali sarebbero esposti comunque a sanzioni di tipo penale da parte delle autorità preposte al controllo.
Ciò è già accaduto ancor prima della emissioni degli emendamenti più restrittivi al D.lgs. 152/2006 con le sentenze di condanna in sede penale, emesse dalla magistratura (tribunale di Avellino 06/03/2007 e di Trento 21/12/2005 e 6/3/2006) e con interpretazioni restrittive da parte delle autorità preposte al controllo (ad es. circolare n. 16924 del 13 maggio 2011 del Comando forestale Regione Sicilia).
I citati provvedimenti degli Enti locali, vengono invece additati ad esempio da molti operatori del settore, ignari delle conseguenze a cui andrebbero incontro, che si ritengono discriminati dai propri amministratori locali che non hanno adottato analoghi provvedimenti.
Si fa auspicio affinchè la SS.VV. voglia intervenire, oltre che per la sollecita approvazione del Disegno di Legge collegato alla Legge di stabilità 2014, anche per un intervento legislativo che riordini in modo più razionale ed efficace la normativa dei rifiuti in agricoltura, che tenga conto delle esigenze produttive e non solo delle necessità di azioni legislative di tipo repressivo esercitato nelle fasi emergenziali.

         Il Presidente
On. Dott. Domenico Zinzi