La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 25 novembre 2013

CAMORRA IN PROVINCIA - I CARABINIERI DI CASAL DI PRINCIPE ESEGUONO TRE ORDINANZE


Questa mattina, nell’ambito di attività investigativa coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe (CE) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare applicativa della misura coercitiva del carcere, emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di 3 indagati gravemente indiziati, a vario titolo, del reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
 I tre indagati, Pasquale e Romolo  Corvino e Vincenzo Di Caterino ,  secondo le contestazioni, avvalendosi della forza intimidatrice determinata sul territorio dal sodalizio camorristico dei Casalesi, nei mesi di settembre e ottobre 2013, a seguito dell’attività di istallazione di apparecchiature di intrattenimento con giochi on line in sale scommesse dell’agro aversano, avanzavano richieste estorsive nei confronti di imprenditori che gestivano gli apparati, pretendendo il 20% di tutti i guadagni.

 Nei confronti dei tre, il 31 ottobre 2013, era stato già eseguito un decreto di fermo con le medesime contestazioni, emesso dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia.
 Uno degli arrestati, già condannato nel noto processo “Spartacus” e tornato in libertà nello scorso mese di luglio, è ritenuto elemento di primo piano dell’organizzazione criminale.

 Gli imprenditori, vittime dell’attività estorsiva, hanno fornito piena collaborazione alle indagini, dimostrando in tal modo piena fiducia nelle Istituzioni.