La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 3 luglio 2013

CARABINIERI IN AZIONE - CLAN BELFORTE - ESTORSIONE CON IL METODO CAMORRISTA TRE PERSONE INDAGATE


In data odierna è stata data esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, su richiesta della Procura di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia, dal GIP del Tribunale di Napoli nei confronti di 3 indagati appartenenti al “gruppo camorristico di Maddaloni” affiliato al clan “BELFORTE”, operante nei comuni di Marcianise, Capodrise, San Marco Evangelista e San Nicola la Strada, ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Le ordinanze di custodia cautelare, che discendono dalla attività investigativa diretta dai magistrati della DDA di Napoli e condotta dai militari del Comando Compagnia Carabinieri di Maddaloni, anche attraverso l’utilizzo di attività tecniche di intercettazione e l’acquisizione di immagini di un sistema di video sorveglianza, sono state eseguite a Maddaloni e presso le Case Circondariali di Napoli - Secondigliano e di Santa Maria Capua Vetere, dove due dei tre destinatari del provvedimento sono già reclusi per altra causa.
Tali provvedimenti riguardano, in particolare, tre persone che, nel febbraio del 2012, in concorso tra loro, mediante violenza e minaccia messa in atto e avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e omertà derivanti dall’appartenenza a sodalizio criminale, si facevano consegnare la somma contante di € 1.000,00 da un imprenditore del settore della compravendita di mezzi industriali di Maddaloni. 
QUESTI GLI ARRESTATI-       
LOMBARDI MICHELE, NATA A MADDALONI IL 23.07.1982, IVI RESIDENTE IN VIA FORMALE N. 1, PREGIUDICATO;

-       LAI VITTORIO, NATO A MADDALONI IL 05.11.1977, IVI RESIDENTE IN VIA STARZALUNGA N. 4, PREGIUDICATO, DETENUTO PER ALTRA CAUSA PRESSO CASA CIRCONDARIALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE;
-       MADONNA MICHELE, NATO A SONDRIO IL 04.11.1983, RESIDENTE A MADDALONI IN VIA CAMPOLONGO N. 39, PREGIUDICATO, DETENUTO PER ALTRA CAUSA PRESSO CASA CIRCONDARIALE DI NAPOLI SECONDIGLIANO.


LE OPERAZIONI DI OGGI IN PROVINCIA



  1. In Mondragone, località Stercolilli, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile – Aliquota Radiomobile della locale Compagnia hanno arrestato il cittadino Bulgaro Stefanov Shtiliyan, cl. 87, senza fissa dimora, resosi responsabile di incendio doloso. Nella circostanza i militrari dell’Arma lo hanno bloccato mentre appiccava un incendio a sterpaglie e vari cumuli di rifiuti solidi urbani abbandonati, costituiti, inoltre, da pneumatici e materiale plastico. L’intervento dei Carabinieri e di personale dei Vigili del fuoco di Mondragone ha consentito di domare le fiamme fermando così il rogo tossico in atto. Nessun danno a persone e cose. L’arrestato, invece, è stato trattenuto all’interno delle camere di sicurezza della Stazione di Mondragone in attesa della celebrazione del rito direttissimo innanzi all’A.G.



  1. In Grazzanise, i Carabinieri della locale stazione hanno dato esecuzione ad un ordinanza di aggravamento di misura cautelare emessa dalla Corte d’Appello di Napoli 1^ sez. Penale nei confronti di Mezzero Attilio cl. 79, del luogo, in atto sottoposto al regime degli arresti domiciliari dal 05 giugno scorso per “estorsione”. Il provvedimento restrittivo è scaturito a seguito dell’arresto in flagranza eseguito dai militari dell’Arma in data 21 giugno u.s. per il reato di “evasione”. L’arrestato, pertanto, è stato associato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere su disposizione dell’A.G. .


  1. Piedimonte Matese (CE): Vasta operazione dei Carabinieri, sedici persone finiscono nei guai per reati contro la persona ed il patrimonio. Nell’ambito di una vasta operazione predisposta dalla Compagnia Carabinieri di Piedimonte Matese, sedici persone sono finite nei guai per reati che vanno dall’appropriazione indebita alla violazione di domicilio, dalle minacce alle lesioni personali, dal danneggiamento alla rissa, dal porto abusivo di armi all’inosservanza dei provvedimenti emessi dalle Autorità Giudiziaria. Ad agire i militari delle Stazioni di Piedimonte, Alife e Alvignano, in collaborazione con il Nucleo Operativo e Radiomobile. A Piedimonte, è finito nei guai un 51enne di Napoli, resosi responsabile di appropriazione indebita, essendosi impossessato illecitamente di un’autovettura Fiat Punto di proprietà di una 50enne del luogo, con la quale lo stesso aveva intrattenuto una precedente relazione sentimentale. A Gioia Sannitica, un 40enne del posto è finito nei guai per danneggiamento seguito da incendio, minaccia aggravata e lesioni personali. L’uomo, dopo il rifiuto da parte di una donna del luogo di intraprendere una relazione sentimentale, danneggiava, utilizzando del liquido infiammabile, alcune piante ornamentali poste all’ingresso dell’abitazione della donna, dopodiché la minacciava di morte e la aggrediva colpendola con pugni e schiaffi. Ancora a Piedimonte Matese, una 32enne del posto, è stata denunciata per violazione di domicilio, porto abusivo di armi e lesioni personali. La donna, secondo quanto accertato dai militari, per futili motivi, si è introdotta all’interno dell’abitazione di una sua vicina e, armata di bastone, ha colpito la vittima procurandogli contusioni giudicate guaribili con una prognosi di tre giorni dai medici dell’ospedale di Piedimonte Matese. Sempre a Piedimonte, un 47enne ed una 23enne, si sono resi responsabili di minaccia aggravata nei confronti di una loro congiunta, mentre a Sant’Angelo d’Alife, un 35enne del posto, è finito nei guai per minaccia e lesioni personali nei confronti della ex moglie. Ad Alife, un 31enne del posto, dovrà invece rispondere di appropriazione indebita, in quanto avendo ricevuto in prestito da un commerciante del luogo, alcuni arredi per la propria abitazione, del valore economico di circa tremila euro, se ne impossessava illecitamente, procurandosi un ingiusto profitto. Ancora ad Alife, una 30enne del posto, proprietaria di un bar-sala giochi è finita nei guai per violazioni alla normativa del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, avendo omesso di esporre la prescritta tabella dei giochi proibiti all’interno del locale. A Gioia Sannitica, un 57enne del posto, è stato denunciato per inosservanza ad un provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria, non avendo ottemperato alle prescrizioni della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno cui è sottoposto. Per lo stesso reato è finita nei guai ad Alvignano, una 40enne del luogo, che non ha ottemperato ad alcune prescrizioni di una misura cautelare cui è sottoposta per reati contro la persona e il patrimonio. A Dragoni, cinque persone, di età compresa tra i 18 e i 45 anni, appartenenti a due diversi nuclei familiari, sono finiti nei guai per aver partecipato ad una rissa scaturita per futili motivi, nel corso della quale riportavano lievi contusioni. Infine ancora a Dragoni un 35enne del posto è stato denunciato per lesioni personali nei confronti della ex consorte, l’uomo per futili motivi ha aggredito la donna procurandogli contusioni varie giudicate guaribili con una prognosi di cinque giorni.


  1. In cancello ed Arnone, i Carabinieri della locale stazione hanno arrestato, in flagranza di reato per “furto aggravato di energia elettrica” Pucino Michele, cl. 48, del luogo. I militari dell’Arma, unitamente a personale tecnico dell’ENEL, hanno accertato che l’uomo aveva realizzato un allaccio abusivo diretto dalla rete alla propria abitazione, una villa con piscina, prelevando in maniera fraudolenta l’energia elettrica. L’arrestato, pertanto, è stato tradotto presso l’abitazione di residenza in regime di detenzione domiciliare, in attesa della celebrazione del rito direttissimo innanzi all’A.G..