La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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domenica 7 luglio 2013

CAFFE ' E CAMORRA - ADESSO C'E' IL CLAN DETRO LE CIALDE


 
Nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di un’indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe (CE) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare con la misura coercitiva del carcere - emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli - nei confronti di due persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di estorsione continuata e di illecita concorrenza, aggravati dal metodo mafioso.

 

I due, a partire dal gennaio del 2013 e con condotta perdurante,  minacciando i gestori di diversi esercizi pubblici dell’agro aversano e avvalendosi della forza intimidatrice determinata sul territorio dall’organizzazione camorristica  c.d. dei casalesi, costringevano, secondo l’ipotesi accusatoria, i commercianti ad acquistare una determinata marca di caffè, a condizioni economiche meno vantaggiose di quelle offerte dal precedente fornitore.

 

Il precedente fornitore di caffè veniva così estromesso dalle forniture e era costretto a subire l’ulteriore danno dell’impiego delle proprie apparecchiature - date in uso all’esercente - per la preparazione del caffè.

 

Tale attività illecita garantiva, come dichiarato da alcuni collaboratori di giustizia,  importanti entrate economiche nelle casse del sodalizio  dei casalesi della fazione Venosa.

Gli indagati, infatti, secondo quanto è emerso dalle indagini, costringendo gli esercenti di San Cipriano e dei  paesi limitrofi a acquistare. con cadenza mensile e  a prescindere dall’ effettivo  consumo, una confezione 50 cialde di miscela di caffè, conseguivano un profitto mensile di circa 15.000 euro.

 Nel corso dell’operazione sono state anche eseguite perquisizioni presso torrefazioni di caffè dell’agro aversano, finalizzate ad accertare l’eventuale coinvolgimento dei loro titolari nell’attività criminale.

 

E’ da evidenziare che durante le indagini si è registrata la collaborazione di diversi commercianti della provincia di Caserta, che hanno

così manifestato di aver  acquistato fiducia nelle Istituzioni, iniziando a denunciare gli episodi di cui erano stati vittime.