La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 28 giugno 2013

SANTA MARIA CAPUA VETERE - SALVATE IL SOLDATO RYAN!!!!


Come spesso accade nella realtà quotidiana, a volte poche parole messe insieme a caso o per scelta voluta da parte di personaggi di spicco, diventano modi di dire che vanno ben al di là del loro intrinseco significato.
E’ ciò che è accaduto negli ultimi tempi nel nostro ambiente attento e fervente di queste associazioni apartitiche, che hanno sostenuto la carica di Biagio Di Muro a sindaco di questa città.
Le poche parole del titolo del romanzo di Max Allan Collins, assurto all’attenzione mondiale nella rappresentazione scenico cinematografica dal grande regista Steven Spielberg “Salvate il soldato Ryan”, hanno assunto per tutti noi un significato ben preciso;  è indispensabile, in questo particolare e delicato momento di politica locale, che il sindaco (soldato Ryan) sia salvato. Salvato dai tanti pericoli che sta correndo nelle mani di quanti tramano sulla sua ingenuità e nella sua ormai decisa convinzione di dover comunque ”salvare la patria” da solo.
 Ciò che egli pensa di fare con il suo tono passivo è mera utopia, perché il soldato Ryan resta sempre più solo, perché tutti intorno a lui dormicchiano volutamente o non volutamente sui problemi della città, che, comunque, spuntano da ogni parte. Costoro non riescono nemmeno ad accorgersi che la causa del loro insuccesso complessivo, che dura ormai da due anni, non è la mancanza di finanziamenti e le difficoltà finanziarie, non sono le beghe amministrative, non è il dominio sistematico nelle scelte della burocrazia comunale; la verità è ben altra il soldato Ryan è circondato da compagni di avventura che non hanno alcuna intenzione di voler ben amministrare o per incapacità obbiettiva o per pochezza di idee o per motivi che vanno ben al di là di ogni possibile immaginazione.
Negli ultimi giorni gli avvenimenti che denunciano tale incapacità si sono susseguiti a raffica ed è ben difficile capire dove prevalga l’incompetenza o la mala fede da parte di alcuni amministratori. Gli eventi di questi ultimi giorni che hanno destato maggiormente l’interesse dei cittadini sono stati molti e vanno dalla crisi del servizio di N.U., allo spuntare spontaneo di un “monolite fumoso” dinanzi all’anfiteatro campano; ma purtroppo dietro questi casi, che, in verità, sono solo episodi di normale cattiva amministrazione, che possono essere risolti, comunque, con i mezzi a disposizione e con la necessaria esperienza amministrativa, ve ne sono altri che fanno profondamente riflettere.
Infatti gira negli ambienti comunali una proposta di deliberazione, che riesuma una vecchia iniziativa, che va indietro nel tempo: la riduzione della distanza cimiteriale da 200 a 50 metri. La bozza di deliberazione, che è stata imbastita certamente in fretta e da qualche funzionario sprovveduto, porta avanti un discorso equivoco che vorrebbe indirizzare il lettore verso un giudizio positivo sulla bontà del provvedimento, in sostanza resta un atto equivoco, dubbioso e fumoso, peggiore di un auspicio funesto della “Sibilla Cumana”.
Pertanto, rinviando questo argomento e tanti altri ad altre pubblicazioni, ci preme di chiedere subito e prima che sia troppo tardi, indistintamente a tutte le forze politiche presenti in consiglio di maggioranza e di minoranza, a tutti coloro che coprono cariche politiche importanti, a tutti i funzionari comunali ed al corpo impiegatizio di salvare il soldato Ryan, perché salvando lui salveremo la nostra città.
Gli ultimi due anni sono andati ormai perduti e l’insuccesso dell’intera amministrazione non può essere addebitata solo al soldato Ryan, che viene ormai usato come scudo o capro espiatorio per tutto quello che hanno promesso e non mantenuto. Il soldato Ryan non rappresenta alcun partito, ma la reazione di un popolo, sfruttato e venduto per venti anni; un popolo che aspettava un cambiamento, una rinascita.
Dove sono il P.D., il Rinnovamento, che fa la “zavorra” di fronte ad un programma elettorale, che indica chiaramente gli indirizzi più sani per questa città? In questi ultimi due anni vi era tutto il tempo di impostare e programmare cose veramente serie per l’interesse comune, per ritornare alla grande nello scenario provinciale; al contrario si sono inventate la città di cinquanta o sessantamila abitanti, che ci costringerà a vivere in un habitat che non è auspicabile nemmeno per gli animali.
Abbiamo ancora il tempo di riscattarci, di ritornare alla grande e ricoprire il  ruolo che ci meritiamo. Non devono essere più commessi gli errori, perché di errori si tratta, che hanno portato al trasferimento di parte del tribunale ad Aversa. Dobbiamo risvegliarci tutti ed in particolare devono assumere le loro responsabilità coloro che vivono di politica nel nostro scenario comunale.
Per questi motivi se siamo veramente pronti a cambiare indirizzo di governo alla nostra città, per la quale siamo disponibili a dare qualunque forma di contributo, con il presente intervento vogliamo invitare in particolare la prof.ssa Camilla Sgambato, il cui risultato elettorale ottenuto nelle ultime elezioni è di assoluto significato e rispetto, di farsi promotrice e ambasciatrice di una rinascita a favore della classe dei lavoratori, dei socialmente deboli e di quanti credono nel vero bene della città, che non è certamente la speculazione edilizia.
Noi crediamo nel suo programma e siamo sicuri che nei prossimi tre anni si possa attuare quello che la città si aspetta per risollevare  e far risorgere questa povera, vecchia, gloriosa, storica Capua Antica.
Solo così finiranno i saccheggiamenti.

Per le associazioni Nicola Cantone