La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 25 giugno 2013

CASERTA - ECCO IL DOCUMENTO VERTENZA PER SALVARE L'INDUSTRIA DI TEVEROLA INDESIT



Premesso che:
  • lunedì 03\06\2013, l’Indesit Company ha presentato ai sindacati un piano di salvaguardia e di razionalizzazione che prevede un taglio di 1425 posti di lavoro sul territorio nazionale, di cui 540, interamente, per gli stabilimenti di Caserta;
  • al suindicato taglio occupazionale si aggiungono i gravi effetti sull’indotto di filiera, che coinvolge altri 400 addetti, circa, di decine di piccole e medie imprese fornitrici;
  • si tratta di un vero e proprio processo di deindustrializzazione e di desertificazione produttiva del territorio casertano, già in ginocchio sotto i colpi della grave recessione economica;
  • peraltro, la produzione a Teverola e Carinaro era un elemento centrale dell’accordo di programma stipulato nel novembre del 2001 tra il Ministero delle Attività Produttive e la Società Distretto Industriale dell’Elettrodomestico S.C.A.R.L;
  • tale Accordo prevedeva un articolato piano di investimenti e, precisamente, 121 milioni di Euro, di cui 27 a carico del ministero, 26 a carico della Regione Campania ed il resto a carico della parte imprenditoriale;
  • tale investimento era destinato sia ad innovare le produzioni realizzate in Campania e nelle Marche, sia a realizzare una occupazione aggiuntiva non inferiore a 387 addetti;
  • anche nel 2010 l’azienda ha presentato ai sindacati ed al governo un altro piano industriale, denominato “ Piano Italia”, con il quale l’Indesit Company si proponeva di riorganizzare la produzione in Italia;
  • esso prevedeva la chiusura degli stabilimenti di Brembate (BG), Refrontolo(TV) ed il trasferimento delle produzioni negli impianti di Teverola e Fabriano;
  • con tale piano l’azienda si impegnava con il governo, le parti sociali e gli enti locali a:
    1. Consolidare la presenza industriale dell’Indesit Company in Italia ed, in particolare, in Campania e nelle Marche;
    2. investire 120 milioni di Euro, con i quali realizzare produzioni ad alto contenuto tecnologico, onde rendere gli stabilimenti italiani del gruppo più competitivi;
    3. garantire la tutela del posto di lavoro di 510 lavoratori di Brembate, Refrontolo e None.
Ebbene, l’Indesit Company, non solo non ha onorato gli impegni assunti con i lavoratori e le istituzioni, ma ha la pretesa di ridimensionare l’occupazione e di chiudere gli stabilimenti di Melano, nelle Marche e di Teverola in Campania.
Tale decisione è stata confermata nella riunione del 21/6/2013, tenutasi a Roma con le parti sociali.
Difatti, i vertici della Indesit Company hanno confermato ai sindacati la loro volontà di procedere con il piano di ristrutturazione, che prevede 1425 esuberi.
L’atteggiamento dell’Azienda è inaccettabile sia dal punto di vista morale che economico. Un’impresa che, per anni, ha fatto profitto e che non è in perdita, non può, in alcun modo, tenere una tale posizione. Non solo. Non può neanche pensare e decidere di utilizzare gli utili prodotti dai lavoratori per fare investimenti in Turchia e in Polonia, chiudendo due stabilimenti in Italia e, precisamente, in Campania e nelle Marche. In questo contesto è necessaria un’azione sinergica da parte delle Regioni Campania, Marche ed Umbria nei confronti del Governo, a sostegno della battaglia che i lavoratori e i sindacati hanno intrapreso per la tutela e le salvaguardia di un intero comparto industriale del nostro paese.
L’Indesit Company deve comprendere che, tutto ciò, fa precipitare, ancora di più, nel baratro quel minimo di produzione industriale oggi esistente sul territorio della Provincia di Caserta e del Sud Italia.
L’amministrazione provinciale, unitamente a quella regionale, ai sindaci del territorio ed ai parlamentari, si impegna a sostenere le iniziative di lotta promosse dalle organizzazioni sindacali, dalle R.S.U. e dai lavoratori, per contrastare il piano. Sosterranno il proseguimento della mobilitazione locale e nazionale, delle lavoratrici e dei lavoratori, con l’obiettivo di convincere il gruppo e la famiglia Merloni a rivedere i propri progetti. L’Indesit Company deve ritrovare l’orgoglio di essere una grande azienda italiana. Tra l’altro, all’Italia deve le sue origini ed il suo stesso successo e, pertanto, deve modificare le proprie scelte industriali, continuando ad investire nel nostro Paese. Tutto ciò per il futuro dell’industria italiana e per un lavoro stabile, qualificato e radicato nel territorio. Il Consiglio Provinciale si impegna, altresì, a farsi promotore, presso i Parlamentari Nazionali e Regionali, di tutte le iniziative tese ad istituire il tavolo nazionale con il Ministro del Lavoro, della Coesione Sociale e dei Sindacati per risolvere le problematiche della Indesit Company. Tutto questo allo scopo di salvaguardare l’occupazione del gruppo Indesit in provincia di Caserta e per garantire, in particolare negli stabilimenti di Teverola e Carinaro, investimenti di innovazione e ricerca, a partire dalle attuali lavorazioni (lavaggio e freddo).