La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 5 marzo 2013

VINCITORI, VINTI, PROCLAMATORI E TROMBATI A SANTA MARIA CAPUA VETERE SI FANNO I CONTI SENZA L'OSTE

Vincitori, vinti, proclamatori e trombati, anche a Santa Maria c’è chi dice la sua dopo il voto politico 2013. Ma c’è un conto purtroppo che è errato , quello del pdl . Dai 10mila e forse più di consensi ricevuti alle scorse elezioni politiche nella città di Santa Maria Capua Vetere, una città che ha sempre visto il movimento di Berlusconi come il faro politico della nazione, ai 5180 voti ricevuti nella tornata elettorale  del febbraio di quest’anno c’è una bella differenza nel dichiarare di aver vinto e mandare a casa l’attuale amministrazione comunale dei Santa Maria Capua Vetere . Se andiamo ad analizzare bene i consensi del partito, a Santa Maria Capua Vetere, il calo del pdl è stato del 50 percento.  Ciò vuol dire    che i cittadini, che avevano constatato come la ex giunta e consiglio comunale con in testa l’ex  sindaco Giudicianni avevano amministrato,  quest’ultimi  hanno succhiato tutto il nettare  lasciando  la città appassire così come un fiore a cui è stata succhiata la vita. Già dal 2008 al 2010 , fra salti della quaglia  da sinistra a destra e da destra a sinistra come dei veri e propri saltimbanchi, hanno affossato una città che fa fatica a risorgere in tutti i campi dall’imprenditoria  al terziario.  Non desideriamo essere il pungolo , ma è stato un errore stampare e mettere manifesti da mille e una notte con la richiesta di mandare a casa il governo cittadino , quando poi sono andati a braccetto con l’ufficio tecnico. Quest’ultimo che doveva essere rivoltato come un calzino da alcuni  consiglieri di maggioranza, invece i zavorristi si sono anche celati sotto il veto della pecunia