La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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sabato 30 marzo 2013

PAUROSO INCIDENTE A SAN PRISCO MUORE UN SAMMARITANO ANTONIO GRAVINO




SANTA MARIA CAPUA VETERE - ECCO SVELATO IL MALUMORE DEI CONSIGLIERI SAMMARITANI - VOGLIONO MANDARE VIA I DIRIGENTRI CHE HANNO AVUTO A CHE FARE CON LA VECCHIA AMMINISTRAZIONE ... COME BIONDI

Finalmente si è capito perchè c’è quel malumore  generato all’interno della maggioranza . Sembra , ma è così, che il problema siano  le nomine dei dirigenti ed in particolare quella  dell’ingegnere Biondi, attuale dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Santa Maria Capua Vetere a cui  viene puntualmente prorogata, quando è in procinto di scadenza,  la sua nomina  di dirigente dell’ufficio tecnico . A sollevare questa incombenza sono stati e lo saranno sempre i consiglieri del gruppo dei  sammaritani, ,  che fin da quando si è insediata la consiliatura del sindaco architetto Biagio di Muro hanno sempre sostenuto come del resto nel programma elettorale, e soprattutto anche chi aveva accettato di promettere,   che i vecchi dirigenti, che prestavano la loro opera per il comune di Santa Maria Capua Vetere dovevano essere sostituiti per dare quel tocco di cambiamento al sistema politico amministrativo che Santa Maria Capua Vetere aveva bisogno. Non si capisce per quale motivo tutte le deleghe dei dirigenti sono state congelate e nessuno può dire la sua, perché, all’interno della maggioranza che governa la città  sembra che vi sia una strana  lobbie che punta ad una continuità politica amministrativa con il vecchio sistema amministrativo .     

Cinque sindaci dal direttore generale dell’Asl Caserta:“L’ospedale Melorio va difeso e potenziato, basta scelte deleterie”

Ferma presa di posizione per salvaguardare e potenziare i livelli assistenziali dell’Ospedale San Giuseppe e Melorio: i sindaci di Santa Maria Capua Vetere, San Prisco, San Tammaro, Curti e Macerata Campania si sono incontrati, nei giorni scorsi, con il direttore generale dell’Asl Caserta per essere interpreti delle forti preoccupazioni delle popolazioni amministrate ed esprimere il forte allarme sociale per l’attuale scarsa risposta dell’Azienda Sanitaria alla pressante richiesta di assistenza sanitaria delle popolazioni dell’ampio bacino di riferimento del presidio sammaritano, che travalica di molto l’area dei Comuni rappresentati.
La preoccupazione dei sindaci – esplicitata in un articolato documento consegnato ai vertici dell’Asl – sembra essere stata recepita dal direttore generale Paolo Menduni, il quale ha assicurato il suo impegno nella direzione auspicata dai rappresentanti dei cittadini.
In particolare, nel documento si legge tra l’altro che all’Asl Caserta “spetta il compito, con una politica equa ed equilibrata, di garantire livelli assistenziali quanto meno sufficienti e, comunque, di potenziare e non già svilire realtà sanitarie di sicura efficienza e utilità”.
Dopo aver sottolineato che l’ospedale di Santa Maria Capua Vetere serve un bacino di utenza che travalica lo stesso distretto di competenza e che assume di fatto la funzione di “ospedale di prima linea”, i cinque sindaci stigmatizzano il “depauperamento” continuo e costante delle risorse umane e non solo, di cui è stato oggetto il “San Giuseppe e Melorio”.
Nel documento, inoltre, vengono evidenziate talune carenze e criticità e si pongono alcune specifiche richieste: l’insufficienza del personale (ad esempio, mancano ben 23 operatori socio-sanitari, con conseguente super-lavoro da parte del personale infermieristico già ridotto al lumicino a causa di trasferimenti inopinati); la mancata sostituzione di ben sette medici andati in pensione e di altri due medici trasferiti in altre strutture; il crollo dei servizi di vigilanza e portineria; la sospensione dell’attività di geriatria per mancanza di personale; la ridotta operatività dell’unità di oculistica e addirittura il rischio che importanti attrezzature del reparto vengano spostate in altri ospedali; il mancato acquisto della Tac 64 strati, che sarebbe destinata a una unità operativa, quella di radiologia, che si segnala per la sua alta professionalità, riconosciuta anche in strutture di eccellenza extra-regionali; la restituzione di ortopedia, relegata, allo stato, al solo e ristretto servizio ambulatoriale; il potenziamento di urologia e senologia, quali branche della chirurgia che, comunque, deve poter aumentare i suoi posti letto, anche per soddisfare non solo i numeri privilegiati dalla Regione, ma soprattutto la domanda degli utenti.
“Non è possibile – affermano i sindaci – considerare l’ospedale di Santa Maria Capua Vetere quasi come una cava o una miniera dove attingere ‘materia prima’ per edificare, e forse anche male, ‘altrove’. Questo non solo offende le comunità da noi rappresentate, ma tradisce il sano spirito della diligenza del buon padre di famiglia”.
I primi cittadini hanno anche chiesto un confronto sul Piano aziendale, atto primario della gestione e organizzazione della sanità sul territorio, che non può essere sottratto alla valutazione delle istituzioni locali, sempre che da parte dei vertici sanitari aziendali non si preferisca dare uno schiaffo alla democrazia e optare per una gestione autarchica che non potrà non incontrare la fiera opposizione delle amministrazioni locali.
I sindaci hanno infine preannunciato che saranno assunte presso le sedi appropriate altre iniziative, in caso di un atteggiamento indifferente dei vertici dell’Asl, ai quali è stata ribadita la ferma volontà di ampia collaborazione, nel rispetto, però, di un percorso costruttivo a tutela delle popolazioni.



OMAGGIO A ENZO IANNACCI E GIORGIO GABER

http://youtu.be/VLA4nJAvfOc

venerdì 29 marzo 2013

SANTA MARIA CAPUA VETERE - TOTAL IMPACT - IL CLAN SI SERVIVA ANCHE DI DUE NOTAI, PER CAMBIARE LE CARTE IN TAVOLA .

SANTA MARIA CAPUA VETERE – MALAFFARE , POLITICA , CAMORRA NELLA CITTA’ DI SPARTACUS DIVENTATA LA CITTA’ DELLA CAMORRA .

Il gruppo o clan, come voi meglio li definite non risparmiavano nessuno neanche i notai che prestavano la loro professionalità nella città del foro : anche loro erano succubi del gruppo . Non a caso due atti eseguiti da due notai diversi sono stati oggetto di attenzione da parte della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e degli inquirenti che hanno fatto questa ricerca . Addirittura ci sarebbero stati cambi di destinazione d’uso . Un atto di vendita di un appartamento che doveva essere a tutti gli effetti un ufficio poiché una delle figlie di Don Salvatore Amato si presentò con la documentazione del cambio ( eppoi dicono che il comune di Santa Maria Capua Vetere non c’entra … c’entra eccome !!!). E’ quanto si evince non solo dalle intercettazioni telefoniche , ma anche dagli atti che sono stati depositati presso il gip di Napoli con la richiesta di arresto da parte del Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, ma suoi nomi dei professionisti e sui nomi che hanno eseguito gli atti c’è il massimo riserbo anche perché a tutt’oggi non sono neanche indagati . Ma tuttavia, il provvedimento del gip del tribunale di Napoli conferma che nella città di Santa Maria Capua Vetere per gli anni in cui vengono contestati i reati ai 57 indagati, il gruppo o clan teneva sotto scacco tutti , politici, imprenditori ma anche persone normali che lavoravano presso le pubbliche amministrazioni della città ed uffici privati. Il Connubio fra malaffare e politica viene fuori anche attraverso altre indagine che sono ancora all’inizio , ma potrebbero scattare da un momento all’altro perché interessano altri 3 filoni tanto cari ai politici non solo sammaritani , ma anche nell’intera regione. Intanto la Dda e la Dia indaga a largo raggio .

CARO BLOG TI SCRIVO ...... DA UN GRUPPO DI CITTADINI SAMMARITANI

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA UN GRUPPO DI AMICI SAMMARITANI UNA LETTERA CHE FA IL PUNTO SULLA SITUAZIONE SULLA CITTA'

Di che si lamentano i consiglieri comunali ??

Sono stati degli irresponsabili invece di darsi ad iniziative strampalate potevano dedicarsi a cercare di portare avanti gli insediamenti produttivi, avrebbero potuto girare per Santa Maria e rendersi conto dello stato di abbandono della manutenzione degli sperperi . Sempre gli stessi nomi !1

E l'assessore Scirocco cosa fa? Si dedica al riscaldamento della poltrona cercando di non far sapere che ha le deleghe più importanti dell'Amministrazione comunale , e scaricando la responsabilità sul sindaco , invece di uscire di notte per controllare e poi modificare tutto l'apparato che gestisce da 15 anni gli intrallazzi e non la gestione e la tutela del comune . Nessuno ne parla

E i 4 zavorristi invece a cosa pensano ? al potere e alle poltrone !! e per ottenerlo cosa fanno ? Silurano il povero Tudisco , che pur versando in gravi condizioni di salute era l'unico assessore che stava tentando di cambiare le cose , e, dandogli l'ultimo colpo lo sostituiscono con Busico e dopo soli pochi mesi già sono lì a chiedere la testa di chi loro stessi avevano designato per il semplice fatto che questi si era venduto al sindaco e non prende ordini diretti da loro come invece avrebbero voluto e vorrebbero dagli assessori dell'esecutivo .

Questa è purtroppo la rappresentanza eletta tra i candidati delle associazioni : che campioni di altruismo !!!

Dov'è il bene della città ? In due anni e più non riusciamo a trovare una testimonianza della loro operosità . Ci dessero prova di delle loro capacità non nascondendosi dietro controfigure da utilizzare alla bisogna , avessero pensato alla presenza femminile in giunta! Hanno solo pensato a sfruttare le associazioni per essere eletti facendosi collocare in posizioni di favore a danno di tante altre persone preparate e capaci . Di certo non rappresentano più nè le associazioni nè coloro che vevano creduto in un progetto di cambiamento e di rinascita

Povera Santa Maria ! Per l'ennesima volta vilipesa e sbeffeggiata da saltinbanchi e approfittatori

E che decadenza ! con i loro atteggiamenti hanno portato il degrado nell'Amministrazione Comunale e lo scontento nell'opinione pubblica

Basta verificare i voti che hanno raccolti tutti insieme nelle ultime politiche , e con una manciata di voti vorrebbero condizionare il progresso e il cammino della città ?

I cittadini non vedono l'ora di mostrargli il cammino che li riporta nelle loro tane da dove sono usciti non per adempiere agli impegni presi con la città ma a quelli personali che stanno portando avanti

E' normale che vogliono approfittare e giocare il tutto per tutto : quando gli ricapiterà più di riuscire a d essere ancora eletti ? Con poco più di un centinaio di voti sono entrati in Consiglio Comunale perchè avrebbero dovuto rappresentare il cambiamento e perchè si sono nascosti fino alla fine dietro a chi ha lavorato e aveva predisposto dei progetti credibili e fattibili per la città . Non troveranno più nessuno disposto a spendersi per loro e quindi cercano di accalappiare tutto ciò che possono : i gettoni delle commissioni non sono sufficienti

CIAO
UN GRUPPO DI CITTADINI DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

RIAPERTO AL TRAFFICO VEICOLARE E PEDONALE IL PONTE AURUNCO. ZINZI: “RISPETTATI TEMPI E IMPEGNI”.

Il ponte aurunco è stato riaperto al traffico veicolare e pedonale. Sono stati ultimati gli interventi strutturali in programma e, con un'accelerazione nei lavori, è stato possibile ripristinare il doppio senso di circolazione ponendo fine al disagio più volte manifestato da cittadini e automobilisti. Gli operai hanno completato la distesa del primo strato di asfalto, necessario per la riapertura al traffico. Dopo la pausa legata alle festività pasquali saranno ultimati gli interventi di apposizione dei rivestimenti laterali e della pubblica illuminazione. I lavori - che hanno previsto il consolidamento statico delle volte, la realizzazione di due marciapiedi a sbalzo, la sostituzione della condotta idrica e la bonifica dall’amianto del Ponte Aurunco - sono stati finanziati con fondi Cipe per la compensazione territoriale dovuta alla presenza della centrale nucleare. Cominciati nel maggio 2012, gli interventi di riqualificazione e ammodernamento saranno completati a breve ripristinando così la principale via d'accesso alla città. La riapertura del traffico veicolare e pedonale in questi giorni è stata resa possibile grazie ad un eccezionale potenziamento di mezzi e di uomini disposto per limitare al minimo i disagi della popolazione soprattutto nel corso della Settimana Santa che vede in programma diverse iniziative di carattere religioso-culturale. “Abbiamo rispettato i tempi e gli impegni presi nei confronti di tutta la cittadinanza – ha dichiarato il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi – riuscendo con un notevole sforzo a riaprire il ponte prima delle festività pasquali. In tempi molto brevi il Ponte Aurunco sarà completato e inaugurato”. Soddisfazione è stata espressa anche dall'assessore provinciale alla viabilità, Francesco Zaccariello: “Con quest'opera poniamo fine ai disagi di commercianti e cittadini che attendevano con ansia la fine dei lavori. Presto il ponte sarà definitivamente restituito ai sessani”.

SANTA MARIA CAPUA VETERE - PER L'OMICIDIO DI SEBASTIANO CATERINO SI CHIUDE IL CERCHIO - IIL TRIBUNALE DI NAPOLI EMETTE L'ORDINANZA PER FRANCO BIANCO

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno dato esecuzione all’ordinanza custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Napoli, nei confronti di Bianco Franco noto come “mussolino”, cl. 1973, in atto detenuto presso la locale casa circondariale. L’uomo, affiliato al clan dei casalesi - “fazione Schiavone”, è ritenuto responsabile di omicidio plurimo aggravato in concorso, detenzione di armi da guerra e ricettazione aggravati dal metodo mafioso. Grazie alle indagini dei Carabinieri è stato possibile acclarare il ruolo che l’indagato ebbe, quale esecutore materiale dell’omicidio Caterino Sebastino, inteso “l’evraiuolo”, elemento di spicco del clan dei casalesi poi diventato antagonista allo stesso clan e De Falco Umberto suo accompagnatore occasionale, avvenuto in Santa Maria Capua Vetere in data 31 ott 2003. Il Bianco fu gia’ tratto in arresto dai Carabinieri per i medesimi reati in data 09 maggio 2011 e, dopo circa un mese, fu rimesso in libertà dal Tribunale del riesame di Napoli. Il provvedimento cautelare odierno è scaturito a seguito di una ulteriore attività investigativa supportata da nuove dichiarazioni di collaboratori di giustizia, appartenenti al citato clan, con cui e’ stato possibile acclarare in maniera probatoriamente inoppugnabile la colpevolezza dell’indagato che partecipò come materiale esecutore all’efferato duplice omicidio.

Nel riprendere i fatti di cui al duplice omicidio consumato nell’ottobre del 2003, si ricorda che nella circostanza, l’autovettura con a bordo i due malcapitati, veniva dapprima speronata da due auto di grossa cilindrata e successivamente raggiunta da n. 37 proiettili cal. 5,56 e da n. 13 cartucce, invece cal. 12.

Il movente dell’azione delittuosa è in sintesi da individuarsi nel fatto che il CATERINO, nell’estate del 2003, dopo oltre dieci anni di reclusione, avvalendosi di un suo gruppo autonomo, aveva iniziato a gestire in proprio il traffico di sostanze stupefacenti ed il racket delle estorsioni nel territorio di Santa Maria Capua Vetere, provocando la suscettibilità della fazione del Clan dei Casalesi, facente capo, in quel periodo storico, a SHIAVONE Francesco, alias “Cicciariello”, cugino dell’omonimo SCHIAVONE Francesco, detto invece “Sandokan”, capo storico del predetto Clan, all’epoca detenuto, a cui già in passato il CATERINO si era contrapposto.

Egli infatti, già il 28 aprile del 1991, era riuscito a scampare, grazie al pronto intervento di alcuni Carabinieri della Stazione di Frignano, ad una precedente “sentenza di condanna a morte”, emessa dal medesimo Clan dei Casalesi al suo indirizzo, poiché si era posto al vertice, unitamente a DE FALCO Vincenzo, ucciso nel febbraio del 1991, di un proprio gruppo autonomo, coalizzatosi nel cartello scissionista “Nuova Famiglia” e contrapposto alla “Nuova Camorra Organizzata”, riconducibile invece al predetto Clan dei Casalesi, a cui lo stesso era precedentemente affiliato.

Oltre al Bianco, quali responsabili del duplice omicidio CATERINO - DE FALCO sono da considerarsi, tra l’altro già tratti in arresto;

1. SCHIAVONE Francesco, detto “Cicciariello”, quale mandante dell’omicidio, avendo organizzato il PANARO la riunione che si tenne nella zona 13 del Comune di San Cipriano d’Aversa, in cui fu decisa l’uccisione di CATERINO Sebastiano - in atto detenuto;

2. PANARO Nicola detto “Nicolino”, quale mandante dell’omicidio, avendo organizzato con lo SHIAVONE la riunione che si tenne nella zona 13 del Comune di San Cipriano d’Aversa, in cui fu decisa l’uccisione di CATERINO Sebastiano e per aver coordinato le operazioni preliminari finalizzate alla ricerca di quest’ultimo, nonché di aver sovrinteso e coordinato le operazioni del 31 ottobre 2003, rimanendo in attesa degli esiti all’interno del Bar “La Dolce Vita” di Casal di Principe, culminati con il predetto duplice omicidio - in atto detenuto;

3. CONTE Vincenzo, detto “Nas e can”, facente parte del secondo gruppo armato che a bordo di una delle due Alfa 166 utilizzate per l’omicidio, partiva da Santa Maria La Fossa, rimanendo in contatto visivo, e dava appoggio al primo gruppo armato, per poter agire all’occorrenza - in atto detenuto;

4. SCHIAVONE Vincenzo, detto “Petillo”, per aver fatto parte del primo gruppo armato che, a bordo di una delle due Alfa 166 utilizzate per l’omicidio, partiva da Casal di Principe e di fatto cagionava la morte di CATERINO e DE FALCO - in atto detenuto;

5. NOVIELLO Carmine, per aver fatto parte del primo gruppo armato che, a bordo di una delle due Alfa 166 utilizzate per l’omicidio, partiva da Casal di Principe e di fatto cagionava la morte di CATERINO e DE FALCO - in atto detenuto;

6. CANGIANO Antonio, per aver fatto parte del primo dispositivo partito da Casal di Principe con compiti di supporto, attendendo gli autori materiali sulla strada del rientro - in atto detenuto;

7. BIANCO Franco, detto “Mussolino”, facente parte del secondo gruppo armato che a bordo di una delle due Alfa 166 utilizzate per l’omicidio, partiva da Santa Maria La Fossa, rimanendo in contatto visivo, e dava appoggio al primo gruppo armato, per poter agire all’occorrenza - in atto detenuto;

8. VITOLO Massimo, per aver scortato, a bordo di una motocicletta Enduro, in compagnia di MONACO, le due Alfa 166, con a bordo gli esecutori materiali, in tutte le fasi esecutive del duplice omicidio - in atto detenuto;

9. AVERSANO STABILE Romeo, per aver scortato, a bordo di una motocicletta Enduro, in compagnia di MAURO, le due Alfa 166, con a bordo gli esecutori materiali, in tutte le fasi esecutive del duplice omicidio – probabilmente libero;

10. MONACO Antonio, per aver scortato, a bordo di una motocicletta Enduro, in compagnia di VITOLO, le due Alfa 166, con a bordo gli esecutori materiali, in tutte le fasi esecutive del duplice omicidio - in atto detenuto;

11. MAURO Mario, per aver scortato, a bordo di una motocicletta Enduro, le due Alfa 166, in compagnia di AVERSANO STABILE, con a bordo gli esecutori materiali, in tutte le fasi esecutive del duplice omicidio - in atto detenuto;

12. FAVA Pasquale, per aver supportato i predetti, dando loro indicazioni utili circa il luogo ove poter eseguire l’omicidio - in atto detenuto;



CARABINIERI IN AZIONE 1 - LE OPERAZIONI DI OGGI POMERIGGIO IN PROVINCIA

1. I Carabinieri della Stazione di Cesa (CE) hanno tratto in arresto per violenza e resistenza a pubblico ufficiale DELLA VOLPE Giuseppe, cl. 52 di Aversa, pregiudicato. L’uomo, a seguito di litigio familiare, scaturito per futili motivi, mostrava palese insofferenza alle operazioni di identificazione e controllo da parte dei militari dell’Ama intervenuti, iniziando ad inveire contro i carabinieri proferendo frasi offensive al loro indirizzo. Inoltre, durante le operazioni di identificazione, li spintonava ripetutamente nel vano tentativo di allontanarsi, venendo definitivamente bloccato dopo una breve colluttazione, conclusasi, fortunatamente, senza feriti. L’arrestato è stato tradotto presso la propria abitazione in attesa della celebrazione del giudizio direttissimo.
2. I Carabinieri della Stazione di Calvi Risorta hanno tratto in arresto in flagranza di reato ZONA Gennarino, classe 66 del luogo, pregiudicato. L’uomo, detenuto agli arresti domiciliari, si allontanava dalla propria abitazione senza autorizzazione. Veniva rintracciato successivamente, in quel centro, dai militari dell’Arma. L’arrestato, in attesa della celebrazione del rito direttissimo, è stato riammesso al beneficio della detenzione domiciliare.
3. In San Felice a Cancello (CE), i Carabinieri della locale stazione hanno tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di aggravamento della custodia cautelare del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il pregiudicato del luogo De Matteo Giulio, cl.1992. Il giovane, già sottoposto al regime degli arresti domiciliari per i reati di rapina e sequestro di persona, ha violato in più occasioni le prescrizioni impostegli. Pertanto il reparto dell’Arma ompetente su quel territorio ha chiesto e ottenuto dall’A.G. l’aggravamento della misura cautelare e la sua sostituzione con la custodia cautelare in carcere.
4. in Pietravairano (CE), i Carabinieri della stazione di Vairano Scalo (CE), hanno arrestato in flagranza di reato per furto aggravato di energia elettrica, D’Onofrio Marino, cl.1962, commerciante del luogo. Nella circostanza, i militari dell’Arma, a seguito controllo dell’attività commerciale denominata “panificio e biscottificio D’Onofrio Marino”, sita in quel centro, hanno acclarato il furto di energia elettrica in atto, attraverso l’apposizione di un magnete sul misuratore di energia elettrica ivi installato che consentiva un prelievo fraudolento di energia pari al 75% dell’effettivo consumo. L’arrestato, in qualità di titolare del summenzionato esercizio, presente al controllo, si è assunto la responsabilità del reato. Lo stesso, in attesa celebrazione del rito per direttissima, è stato ammesso al beneficio della detenzione domiciliare.
5. In Cervino (CE), i Carabinieri della stazione di San Prisco hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Udine nei confronti di Loi Virgilio cl. 1962, residente residente in Cervino. L’uomo deve espiare un residuo di pena di mesi 2 di arresto ed euro 1.500 di ammenda poichè condannato definitivamente per il reato di guida in stato di ebrezza commesso ad udine in data 31 dic 2008.arrestato associato a casa circondariale santa maria capua vetere su disposizione a.g. mandante informata da stazione cc san prisco che procede.
6. In Grazzanise (CE), frazione Brezza, a conclusione di un predisposto servizio di controllo degli esercizi pubblici, i Carabinieri della locale stazione, unitamente a personale del Nucleo Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità di Caserta nonché personale del Dipartimento Prevenzione della A.s.l. di Caserta, hanno effettuato un controllo presso il negozio ortofrutticolo denominato “frutta e verdura” sito in quel centro, dove sono state riscontrate le seguenti violazioni di carattere amministrativo scaffali da esposizione dei prodotti arrugginiti, muffa e macchie di umidità sulle pareti e servizi igienici non corrispondenti alla normativa in vigore. Nella circostanza è stata disposta la chiusura dell’attività commerciale in quanto non riunisce i requisiti minimi igienico – santitari previsti. Le corrispondenti sanzioni ammiministrative sono tutt’ora in corso di quantificazione.

CARABINIERI IN AZIONE 2 - LE OPERAZIONI DI OGGI IN PROVINCIA

CARABINIERI DI CAPUA: Raffica di controlli e perquisizioni.

Controlli e perquisizioni a tappeto sono stati eseguiti, nei giorni scorsi, dai Carabinieri della Compagnia di Capua. L’attività, disposta dal Capitano DE RISI Giovanni, comandante della Compagnia, ha avuto come scopo principale quello di contrastare il fenomeno della microcriminalità, ed in particolare di furti e rapine, soprattutto in abitazione. Gli oltre 50 militari impegnati, sin dalle prime ore del pomeriggio e fino a notte inoltrata, per diversi giorni consecutivi, hanno letteralmente passato al setaccio ogni strada ed ogni angolo della città, nonché dei comuni limitrofi. Particolare attenzione è stata posta all’ex Campo Profughi del luogo, ove sono state effettuate diverse ispezioni dei luoghi al fine di verificare le posizioni di alcuni cittadini stranieri ivi residenti. Nella circostanza sono state eseguite oltre 20 perquisizioni domiciliari e decine di quelle personali, finalizzate alla ricerca di armi, droga e refurtiva. Sono stati controllati un centinaio di veicoli ed elevate notevoli contravvenzioni al Codice della Strada che hanno fruttato, alle casse dello Stato, oltre 5.000,00 euro. Al riguardo, sono stati sanzionati utenti della strada sorpresi a circolare controsenso, a guidare con patente e/o assicurazione scaduta o che hanno effettuato sorpassi non consentiti dalla segnaletica stradale. Verifiche sono state predisposte ed eseguite anche presso le abitazioni di diversi pregiudicati attualmente sottoposti a misure cautelari o di prevenzione. Non sono mancati i controlli agli esercizi pubblici nel corso dei quali sono state elevate alcune contravvenzioni in materia igienico sanitaria.

1. Nel corso della notte, in Lauro di Sessa Aurunca (CE), i carabinieri del locale Comando Stazione hanno tratto in arresto, per furto aggravato, IZZO Daniele cl. 77 di Villa Literno. L’uomo è stato sorpreso a bordo del furgone Ford Transit che trasportava cavi di rame asportati poco prima nel cantiere Telecom in località Saglitola di Sessa Aurunca (CE). Nell’ambito della stessa attività, i militari dell’Arma hanno deferito in Stato di Libertà, per favoreggiamento, N.D. cl. 89 e L.P. cl. 74 di San Felice a Cancello e R.G. cl. 82 di Santa Maria a Vico, dipendenti della ditta “ITE” incaricata (per conto della telecom) ad eseguire lavori di riparazione della linea che, nella circostanza, avrebbero favorito l’arrestato nell’asportare i fili di rame. La refurtiva, del valore di 500,00 euro circa, è stata restituita all’avente diritto. Il mezzo, invece, è stato sottoposto a sequestro. L’arrestato è stato tradotto presso la residenza dei genitori, in regime di arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.


2. Marcianise. Decorsa notte, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno tratto in arresto LLESHI Laun cl. 54, albanese, in italia senza fissa dimora. L’uomo, che alla guida di un’autovettura Fiat Marea e con a bordo altri due soggetti transitava a forte velocità lungo la S.S. 265 del comune di Marcianise, alla vista dei militari dell’Arma si dava a precipitosa fuga. Nasceva così un inseguimento nel corso del quale l’auto, condotta dal LLESHI, tentava di speronare la pattuglia dell’Arma che, comunque, dopo pochi km, riusciva a bloccare il veicolo direttosi in una strada interpoderale. Nella circostanza, due di tre occupanti l’autovettura, riuscivano a fuggire a piedi ed a far perdere le loro tracce mentre il citato LLESHI, pur opponendo vigorosa resistenza, veniva bloccato ed arrestato. All’interno dell’autovettura Fiat Marea venivano rinvenuti nr. 16 taniche vuote, verosimilmente da utilizzare per prelevare benzina, nr. 3 tubi di gomma e nr. 2 passamontagna successivamente sottoposti a sequestro unitamente al veicolo. L’arrestato è stato trattenuto nelle camere sicurezza in attesa del rito direttissimo.


3. I Carabinieri della Stazione di Casal di Principe, hanno tratto in arresto ARTIANO Vincenzo, cl. 67 di Napoli, in atto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari in Casal di Principe via Circumvallazione località Madonelle, presso la comunità “liberiamo la vita”,in esecuzione all’Ordinanza di Sostituzione della Misura degli Arresti Domiciliari con quella della Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, per “violazione delle prescrizioni imposte dall’A.G. L’arrestato, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere a disposizione dell’A.G..



4. I Militari della Stazione di Villa Literno hanno tratto in arresto FABOZZI Giuseppe, cl. 74 Napoli , in atto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari in Villa Literno (ce), alla via Vittorio Veneto 10, in esecuzione all’Ordinanza di Sostituzione della Misura degli Arresti Domiciliari con quella della Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L’arrestato, espletate le formalità, è stato tradotto presso la casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere (ce) a disposizione dell’A.G..

giovedì 28 marzo 2013

INCHIESTE POLITICA , MALAFFARE E CAMORRA - ECCO LE OTTO INDAGINI DI SANTA MARIA CAPUA VETERE- EPPOI DICONO NESSUNO SA NIENTE

Mentre i fermati per l’operazione Total impact venivano ascoltati per rogatoria dai magistrati sammaritani, gli inquirenti continuano a lavorare per trovare altre prove per fare luce su quello che viene considerato il vero anello di unione il malaffare con personaggi politici a tutti i livelli . In ogni caso la compravendita di persone per far capire all’opinione pubblica “ che io non c’entro “  è appena iniziata, anzi sembra che già alcuni hanno oleato Santa Maria Capua Vetere, affinchè possano essere considerati verginelli. Ma evidentemente, qualcuno  si è dimenticato che la città dalla fine del 2008 e fino a qualche giorno fa è stata colpita a morte da provvedimenti restrittivi della libertà personale a sequestri di ingenti patrimoni, poi in parte rilasciati, senza aver toccato  chi faceva parte di grandi lobbie cittadine dove gli imprenditori si compravano la povera gente, per poi mandarla al macero . E’ questo il contesto che gli inquirenti  stanno osservando con particolare interesse perché chi è stato sempre un malavitoso lo sarà sempre, ma che alcuni imprenditori e personaggi politici si sono serviti di loro per intimidire persone perbene soltanto perché avevano cercato di far capire un loro pensiero a Santa Maria Capua Vetere e in provincia di Caserta siamo non alla frutta e al dolce , ma nei centri  dei poveri dove si mangia soltanto un piatto caldo a quando c’è, mentre i nuovi camorristi ( Vi ricordate il film  o sistema?) ne hanno preso il possesso.  Santa Maria di Capua Vetere , così come si è sempre chiamata   è stata interessata da ben sette provvedimenti restrittivi , iniziando da Spartacus 3, Operazione Primavera , le operazioni eseguite nei confronti del  consigliere del comune di Santa Maria Capua Vetere sono ben tre i provvedimenti restrittivi della libertà personale della DDA, finendo poi all’operazione Il Principe e la ballerina dove un imprenditore abbastanza conosciuto addirittura era stato considerato il braccio destro di Michele Zagaria e forniva calcestruzzo all’interno di una zona industriale in via Galatina ,  non ci scordiamo della misura  della Dda di Napoli nei confronti degli imprenditori Mastrominico, che sono stati l'anello fra malaffare e politica  ed infine l’operazione Biopower  che ha svelato un intreccio fra politica regionale ed imprenditore portando  addirittura alla detenzione qualche assessore del comune di Santa Maria Capua Vetere  qualche anno fa. E a me vogliono zittirmi perché dico la verita’ su cose accadute, certificate dagli inquirenti?? Vorrei che gli addetti ai lavori  capissero il mio messaggio perché mi sono scocciato di essere aditato come il solito strillone che non fa male a nessuno, ma capite la città di Spartacus è diventata la città della camorra e qualcuno prima ha pagato ingiustamente.        

POLITICA – MAGNA MAGNA E QUOTE ROSE I CONSIGLIERI FANNO ORECCHIE DA MERCANTE.


Le notizie apparse sui vari quotidiani locali di un presunto allargamento della giunta appaiono in un certo senso distorte, perché molti, sia colleghi giornalisti ma soprattutto addetti ai lavori consiglieri e segretari politici dei gruppi , se ce ne sono ancora, si sono dimenticati delle tanto decantate quote rosa . Già perché se qualcuno si ricorderà all’inizio della legislatura amministrativa della città di Santa Maria Capua Vetere qualcuno propose anche attraverso articoli di giornale, le cosiddette quote rosa . Dove sono finite quelle quote tanto decantate, perché non si ripropongono di nuovo?? Perché non proporre persone che hanno dato lustro ad una città con lavoro e sacrifici ?? Perché non proporre la professoressa Angelina Cuccaro che per certi versi ha dato man forte ad una città ?? Ma i consiglieri a questo non ci pensano vogliono fare i maschilisti, si vogliono riempire soltanto la bocca di inutili dichiarazioni che servono soltanto come in molti hanno fatto nelle passate amministrazioni a partecipare al magna magna ??



NAPOLI IMPIEGATA DELLE POSTE SOTTRAE AD ANZAINE DONNE CON BUONI FRUTTIFERI 174MILA EURO .

In data odierna, su disposizione della Procura della Repubblica di Napoli, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli (Nucleo di Polizia Tributaria) hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare personale, impositiva della misura degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta dalla locale Procura Della Repubblica (Sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione) nei confronti di una Dipendente di POSTE ITALIANE s.p.a. Con mansioni di sportellista in servizio, all’epoca dei fatti oggetto di accertamento, presso l’Agenzia 31 di Napoli. La stessa e gravemente indiziata del reato di peculato continuato in danno di Poste Italiane. A seguito delle indagini - condotte dal Gruppo Investigativo Criminalitd Economica finanziaria (GICEF) del Nucleo di Polizia tributaria e coordinate dalla Sezione reati contro la PA della Procura di Napoli - si é accertato che la donna - avendo conoscenza per il particolare servizio espletato di ogni notizia riguardante i risparmi che i clienti dell’agenzia avevano investito in Buoni postali fruttiferi - si appropriava, nell’arco temporale oggetto delle indagini, dall’apri1e 2005 al febbraio 2012, del loro controvalore per oltre 265.000 euro.

Secondo quanto emerso dalle indagini, che hanno riguardato ben 31 casi, l’impiegata dipendente delle POSTE ITALIANE s.p.a. Di Napoli procedeva all’insaputa del titolare dell’investimento a reiterate operazioni di "liquidazione" solo contabile dei titoli di maggior valore, peraltro nelle circostanze abusando delle credenziali di accesso che le consentivano di operare nel sistema della banca dati. In tal modo, ogni titolo oggetto di illecito rimborso — sebbene continuasse ad essere nella disponibilita degli ignari investitori - formalmente risultava liquidato ai legittimi titolari. La Dipendente “confidava” nel riscontro solo contabile dei titoli oggetto di liquidazione fraudolenta da parte dell’ente e nella loro scadenza "naturale” a lungo termine. Il sistema fraudolento é però emerso nel momento in cui un possessore di buoni postali illecitamente rimborsati ne ha chiesto la liquidazione anticipata. La metodologia fraudolenta cui ha fatto ricorso la dipendente era funzionale a far apparire la regolarità formale degli atti d'ufficio posti in essere e a mascherare l'illecita condotta. Ciò anche facendo leva sull’incondizionata fiducia in lei riposta dai clienti, generalmente persone anziane. Le articolate indagini svolte - che hanno comportato anche un esame analitico della Contabilità di POSTE ITALLANE s.p.a. E accertamenti bancari, non solo hanno confermato la sistematicità delle operazioni di rimborso in frode, ma hanno anche rilevato accrediti sul conto Corrente personale della dipendente per oltre 174.000 €. In data odierna i militari del Nucleo di Polizia Tributaria hanno anche eseguito perquisizioni e sequestri disposti dalla Procura della Repubblica al fine di sottrarre disponibilità economiche e beni mobili registrati riconducibili all’indagata di valore equivalente alla somma oggetto dell’appropriazione.

mercoledì 27 marzo 2013

SANTA MARIA CV- PRESI I RAPINATORI DELLA GIOELLERIA RUSSO

Dall’alba di stamani è in corso l’esecuzione di un fermo del P.M. della Procura di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di cinque soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di un’ efferata rapina consumata la sera del 14 marzo u.s.


In data odierna, a seguito di efficaci ed immediate indagini dirette da questa Procura della Repubblica e condotte co11 esemplare coordinamento dal Commissariato della Polizia di Stato e dalla Compagnia Carabinieri di S.M. Capua Vetere sono stati eseguiti decreti di fermo emessi nei confronti di indagati, con altri, per una rapina commessa in S.M. Capua Vetere in data 14 marzo 2013, in danno dei titolari della gioielleria dei fratelli Russo.

La rapina era stata commessa con uso di armi, risultate essere solo copia delle originali.

I predetti provvedimenti di fermo, resi necessari dal concreto pericolo di fuga, oltre che per la gravita dei fatti, sono seguiti, per lo stesso episodio, agli arresti in flagranza di reato effettuati da personale del Commissariato citato dei pregiudicati:

CASTALDO Mario,; DI CHIARA Nicola. In considerazione di tale evento il personale della Polizia di Stato, operando in stretta sinergia con il collaterale organo dell’Arma dei Carabinieri ha eseguito i decreto di fermo in questione. Pimpinella Giuseppe e stato indagato anche per violazione dell’art. 9 legge 1453/56, in quanto sorvegliato speciale.



Si rileva la sinergia istituzionale tra i diversi organi di polizia giudiziaria e la rapidità delle indagini eseguite senza soluzione di continuità in condizioni di tempo e di luogo estremamente disagevoli, che ha consentito di individuare tutti i componenti del gruppo criminale che orbitava tra i territori di Giuliano in Campania e S. Maria Capua Vetere.

L’individuazione dei complice dei primi due arrestati e stata possibile facendo uso di intercettazioni mirate e di dichiarazioni testimoniali, che hanno consentito di ricostruire la dinamica della rapina.

Nel corso delle perquisizioni e stata rinvenuta parte della refurtiva, costituita da cinque braccialetti d’oro bianco e pistole giocattolo.



Piedimonte Matese: Rissa tra giovani nel centro cittadino, in nove denunciati dai Carabinieri. Sotto sequestro anche un’ arma impropria.



Provvidenziale intervento dei Carabinieri di Piedimonte Matese, che nella tarda serata di ieri sono intervenuti nella centralissima Piazza Carmine, proprio nelle vicinanza del Banco di Napoli, dove per futili motivi era scoppiata una rissa tra alcuni giovani, che hanno riportato contusioni di vario tipo, tre di loro sono dovuti anche ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso del locale Ospedale civile. I militari in poco tempo sono riusciti ad identificare tutti i partecipanti alla rissa, quattro uomini e cinque donne. Si tratta di F.M., 31enne di Piedimonte Matese, M.D., 23enne di Maddaloni, C.G., 22enne di Caserta, C.C., 21enne di Piedimonte Matese, G.F., 42enne di Piedimonte Matese, E.U., 20enne, di Gioia Sannitica, I.B., 19enne di Dragoni, A.V., 23enne di Maddaloni ed una 16enne di Gioia Sannitica. Tutti i coinvolti nella rissa sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che già nelle prossime ore potrebbe emettere provvedimenti a carico dei predetti. Nella circostanza è finita sotto sequestro anche una sbarra di ferro utilizzata come arma impropria durante la rissa. Intanto le indagini continuano per meglio comprendere le cause che hanno scatenato la furiosa rissa in pieno centro cittadino, durante la quale, tra l’ altro sono state anche danneggiate due autovetture.

POLITICA e MALAFFARE IN CITTÀ – L’ALLARGAMENTO DELLA GIUNTA MUNICIPALE A SETTE ASSESSORI E IL MAGNA MAGNA CHE NON SI FERMA MAI.



Il Buon Gianluigi Guarino su casertace ha in ogni caso centrato il problema politico di Santa Maria Capua Vetere. Il magna magna a Santa Maria Capua Vetere non si è fermato mai , tuttalpiù è stato sospeso grazie anche ad un resoconto non solo politico amministrativo della città, ma anche giudiziario. Proprio per questi motivi vi voglio raccontare una bella storiellina che per volere di qualche personaggio che ricopre tutt’ora un incarico importante al comune, si è arenata.

Subito dopo le elezioni amministrative e la vittoria dell’architetto Biagio Maria Di Muro a primo cittadino della città si organizzò una riunione con tutte le persone che avevano partecipato alla vittoria delle associazioni . Quel giorno si avanzò una proposta quella di costituire due gruppi .Il primo prettamente politico che agiva nelle stanze del comune con assessori e consiglieri comunali e l’altro che agiva in strada : Cosa doveva fare il secondo gruppo?? . Molto semplice : doveva segnalare ciò che accadeva in città e sollecitare l‘amministrazione ad intervenire, in modo che il neo sindaco non facesse brutte figure e salguardandolo su tutti i fronti. Indovinate un po’ chi non fece partire questo progetto I consiglieri comunali eletti e dalle associazioni, i quali non accettavano lo spirito di squadra che si voleva instaurare . Ma insomma quando si vinse con l’altro schieramento si disse che si condividevano insieme i progetti , perché questo non è stato attuato ?? Il magna magna e l’allargamento della giunta in questo caso rappresentano che pensano soltanto agli incarichi, alle poltrone e agli intrallazzi ed ai rapporti con personaggi equivoci all’interno del comune lasciando solo il sindaco Biagio Di Muro ?? Che razza di persone ci governano. Questi consiglieri comunali , nessuno escluso della maggioranza se loro non sono all’altezza e stringono rapporti con la camorra , ci sono ben 7 ordinanze della Dda che parlano che all’interno del comune si stringevano rapporti con personaggi equivoci, perché non si dimettono ???

A Biagio cosa hai fatto ?? Perché mi hai allontanato dal Comune ?? Ecco cosa succede. Io però aspetto il volume 2 e 3 .  

martedì 26 marzo 2013

ESTORSIONE E MINACCE - ADESSO SI SCOPRE CHE IN PROVINCIA C'E' ANCHE UNA BANDA DI UCRAINI- IL COMUNICATO DELLA PROCURA

In data odierna, a seguito di articolate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere - Sez, reati contro la persona e condotte dalla Squadra Mobile di Caserta, è stato eseguito un decreto di fermo emesso del P.M. di questa Procura nei confronti di cittadini di nazionalità ucraina in relazione a plurimi reati di estorsione, tentata o consumata.

In particolare i soggetti raggiunti dal provvedimento di fermo sono:

1) Deren Vasyl, nato in ucraina il 17.10.83

2) Danyliv Andriy, nato in Ucraina ìl 13.11.84

3) Boryk Ostap nato in Ucraina il 2.5.88.

I reati agli stessi contestati sono quelli di cui agli artt. 110-629 co.2, 56-629 co.2, 605, 582-585 co.2 , 610, 624-625 c.p., art. 4 L.l 10/75.
In particolare i tre fermati, due dei quali irregolari sul territorio nazionale, ma tutti senza fìssa dimora, sono gravemente indiziati di una serie di episodi vessatori, posti in essere anche in concorso con altri soggetti, alcuni non ancora individuati, consumati nei confronti di alcuni connazionali, al fine di estorcere loro somme di denaro. Tra le vittime la titolare dì un negozio di generi alimentari sito in San Nicola la strada, gestito insieme alla madre, a cui ripetutamente era stato intimato con minaccia di pagare una tangente mensile di 100 euro. Al rifiuto della donna di versare la somma, gli indagati già da mesi avevano iniziato a recarsi ripetutamente presso l'esercizio commerciale, appropriandosi di merci senza versare alcun corrispettivo. In un'altra circostanza, avevano costretto i] fratello della negoziante a seguirli in aperta campagna, picchiandolo selvaggiamente al fine di indurlo a telefonare alla congiunta e convincerla a pagare. In quel frangente il giovane, a causa della violenza dei colpi, inferii anche con una mazza da baseball, perdeva i sensi .

Le condotte vessatorie del gruppo erano esercitate anche nei riguardi di altri cittadini ucraini, tra cui un soggetto al quale, con le medesime violente modalità sopra indicate, veniva imposto di versare una parte del risarcimento ottenuto a seguito di un incidente stradale dalla propria compagnia assicurativa. Le indagini, articolatesi nella escussione e nella acquisizione delle denunce delie persone offese, che inizialmente erano reticenti a collaborare a causa del comprensibile timore di ritorsioni nei loro confronti, portavano dunque alla luce numerosi episodi estorsivi e di minaccia consumati dagli arrestati, i quali intimavano alle loro vittime di non denunciare alle forze dell'ordine quanto subito, altrimenti avrebbero subito gravi ripercussioni unitamente ai loro familiari. Proprio la collaborazione di alcune delle vittime, ha permesso di giungere alla individuazione
dei principali componenti del gruppo criminale , rintracciati anche grazie ai numerosi servizi di appostamento posti in essere dalla P.G., e di svelare comunque una vicenda di altissimo allarme sociale, sviluppatasi in un contesto di omertà e di intimidazioni che, verosimilmente, coinvolge anche altre vittime, alcune delle quali non è stato possibile ancora individuare per la loro condizione di irregolarità sul territorio nazionale.

RAPINE ALLE GIOIELLERIE - FERMATI IN NOVE

In data odierna, al termine di una complessa indagine coordinata da questa Procura della Repubblica - Sez. reati contro il patrimoniio, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Casetta hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall'Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di nove soggetti, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine a mano armata in danno di diversi titolari gioiellerie. ( artt. 416, 110, 628 cpv., 648c.p.

I destinatari delle misure cautelari in carcere si identificano in:

- CHIURAZZI Assunta ci.'88, originaria di Napoli;

- GRILLO Gianluca ci."89, originario di Sant'Antimo (NA);

- ROCCHETTI Concetta ci.'74, originaria di Napoli;

- LICCIARDI Valentina ci."81. originaria di Giugliano in Campania (NA);

- MAZZA Daniela ci."91, originaria di Napoli;

MUSSOLINO Raffaela ci.'75 originaria di Napoli;

TARANTINO Saverio cl.'81, originario di Sant'Antimo (NA);

VERDE Raffaella ci.'75, originaria di Sant'Antimo (NA);

- CAIAZZO Celeste ci."90, originario di Gricignano d'Aversa (CE).

L'articolata attività d'indagine, che ha consentito di ottenere i provvedimenti restrittivi, è stata avviata nel settembre 2011, a seguito di una rapina commessa ai danni della gioielleria "Emozioni d'oro" in Macerata Campania (CE) e, successivamente, estesa ed orientata su un gruppo criminale originario dell'area napoletana e composto, tra l'altro, da sei donne, dedito in maniera seriale alla consumazione di efferate rapine, apparentemente a mano amata, in danno di gioiellerie nelle province di Caserta e Napoli.

L'indagine, parallelamente condotta mediante attività tecniche e tradizionali attività investigative, in alcuni casi ha permesso di monitorare in diretta le fasi preparatorie e quelle immediatamente successive alle rapine, consentendo di ricostruirne le dinamiche nonché i ruoli di ciascun componente. La tecnica utilizzata, tanto semplice quanto efficace, era ispirata fondamentalmente agli elementi maggiormente caratterizzanti i due sessi: le donne, infatti, introducendosi all'interno delle gioiellerie sotto le rassicuranti, ma mentite spoglie.
di potenziali acquirenti di costosi oggetti, assicuravano agevole accesso all'altra componente, mentre il gruppo armato e violento degli uomini che, con ferocia edeterminazione devastanti, annullava la capacità di reazione delle vittime e faceva razzia di gioielli e di ogni sorta di ornamento prezioso, ben distinguendo quelli di maggior valore.

La peculiarità del sodalizio è stata proprio la costante e strumentale presenza di donne che hanno avuto il compito specifico di effettuare i sopralluoghi e poi, tornate al negozio, di farsi aprire la porta d'ingresso per favorire l'accesso dei compiici uomini. Vi è quindi una ben precisa divisione di compiti che spiega il reato associativo. L'attività delittuosa è risultata molto remunerativa. soprattutto nell'attuale momento storico che vede la quotazione dell'oro aumentare sempre di più. rappresentando una sicura forma d'investimento anche sotto il profilo criminale, tenuto peraltro conto della capillare rete di commercializzazione (legale e non) presente sul territorio. Con la tecnica sopra descritta, il gruppo di rapinatori in esame ha portato a compimento le seguenti azioni delittuose:

1. Caserta, 20 settembre 2011: tentata rapina ai danni della gioielleria "Gioielli e gioielli"; nella circostanza quattro malfattori giunsero a bordo di due ciclomotori, travisati da casco integrale, e tre di essi fecero irruzione armati all'interno dell'esercizio, grazie ad una delle indagate che aveva consentito loro l'accesso;

2. Maddaloni, 17 novembre 2011: rapina ai danni della gioielleria "Tagliafìerro 1934"; anche in questo caso tre uomini armati (di cui due travisati), favoriti da una delle indagate, fecero irruzione nella gioielleria ed asportarono denaro e gioielli dalla cassaforte; nel contempo, all'esterno altri due compiici assolvevano la funzione di "palo".

3. Cicciano, 15 dicembre 2011: tentata rapina ai danni della gioielleria "Forino"; due indagate, nella circostanza, entrarono all'interno dell'esercizio, cercando di favorire l'ingresso del gruppo armato (tre uomini travisati) che, tuttavia, non riuscì nell'intento per la pronta reazione del titolare che con una spallata fece chiudere la porta d'ingresso, impedendo quindi la fuga alle due donne, le quali furono per questo tratte in arresto unitamente ad una terza che aveva funzioni di "palo" all'esterno. Gli uomini, invece, riuscirono a fuggire;

4. Maddaloni. 24 agosto 2012: rapina ai danni della gioielleria "Bove"; tre uomini armati (due dei quali con casco integrale) fecero irruzione all'interno della gioielleria ed asportarono denaro e preziosi, malmenando brutalmente anche il titolare che aveva tentato una minima reazione.

A capo della banda vi era il 22enne pregiudicato GRILLO Gianluca. il quale si occupava della pianificazione delle rapine, della convocazione degli associati, della fissazione di appuntamenti, dell'organizzazione dei sopralluoghi, dell'acquisizione di mezzi rubati da utilizzare nella commissione delle rapine, della spartizione del bottino. Il predetto era l'unico indagato attualmente già detenuto, poiché tratto in arresto nel febbraio u.s. per una rapina commessa in provincia di Avellimi nell'ottobre 2012. Molti dati probatori sono stati acquisiti dai Carabinieri dalle conversazioni tenute da alcune indagate che, trasgredendo alle rigide imposizioni del leader GRILLO, hanno in taluni casi commentato, seppur utilizzando un linguaggio criptico. le fasi salienti delle rapine e l'esito delle stesse.

SANTA MARIA CV - LA DICHIARAZIONE DEL SINDACO SUGLI ARRESTI DELLA DDA DI NAPOLI

Il sindaco Biagio Di Muro, il presidente del consiglio comunale Dario Mattucci e l’assessore alla Sicurezza Carlo Russo, a nome dell’intera amministrazione comunale, esprimono apprezzamento per l’operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere per fronteggiare le attività criminose in città.

“Fermo restando che la giustizia farà il suo corso e che siamo fiduciosi nell’operato della magistratura – commentano Di Muro, Mattucci e Russo – i militari dell’Arma hanno dato l’ennesima dimostrazione del fondamentale ruolo delle forze dell’ordine sul territorio. Si tratta, probabilmente, della migliore risposta che lo Stato, nelle sue articolazioni, potesse dare al grido d’allarme lanciato di recente dall’intero consiglio comunale, a nome di tutta la cittadinanza preoccupata per la recrudescenza di fenomeni delinquenziali in città. Il ringraziamento dell’amministrazione va, pertanto, agli uomini dei carabinieri e agli ufficiali che li coordinano per l’importante risultato raggiunto, nonché a tutte le forze dell’ordine attive sul territorio e alla magistratura per il ruolo di presidio di legalità che svolgono ogni giorno”.

SANTA MARIA CAPUA VETERE - I CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA E AGGIUNGI..... UN POSTO A TAVOLA

Mentre Santa Maria Capua Vetere si leccava le sue ferite, in comune ieri la maggioranza di governo cercava di trovare una strada per risolvere una crisi di politica. Ma la stessa veniva in ogni caso ostruita dalle chiacchere della giornata relativa al blitz di camorra, dove molti consiglieri avevano intrattenuto rapporti con i soggetti posti in stato di detenzione . Ma tornado alla politica. molti consiglieri comunali quando hanno sottoscritto il programma elettorale ed hanno firmando  la candidatura, avevano dichiarato, se venivano eletti,chiamati in giunta a ricoprire il ruolo di assessore , lo avrebbero fatto per il bene della città , invece oggi si assiste ad un gioco , così come quando  si era bambini, il nascondino. Vogliono parlare e dire la loro , ma nessuno dei consiglieri di maggioranza compreso quelle delle associazioni si fa avanti a ricoprire il ruolo di assessore. Perchè?? Molto semplice  Non desideravano  far veder se erano  in grado di ricopriore quel ruolo . Ecco, se avete le palle fatemi avanti e governate questa città , ma se non siete in grado andate a casa, la città non vi merita .


lunedì 25 marzo 2013

CASERTA: VASTA OPERAZIONE DEI CARABINIERI DISARTICOLA IL CLAN AMATO DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

All’alba di oggi i Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno eseguito nelle province di Caserta, Crotone, Avellino, Lecce, Benevento e Salerno, una vasta operazione finalizzata a disarticolare gli affiliati ancora liberi del clan “Amato” egemone nella città del Foro. L’attività d’indagine, condotta dai militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha portato all’esecuzione di 41 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone gravemente indiziate di partecipare ad un’organizzazione per delinquere di stampo mafioso che, per alimentare gli interessi del citato clan, hanno commesso negli ultimi anni vari e gravissimi reati quali due tentati omicidi, estorsioni, danneggiamenti, incendi dolosi, violenza e minaccia al fine di far commettere un reato, usura, falsità ideologica e materiale, favoreggiamento personale, illecita concorrenza con violenza e minaccia, truffa ai monopoli dello Stato, riciclaggio, ricettazione e detenzione e porto illecito di armi ed esplosivi.

ELENCO DESTINATARI DELL’ODIERNO PROVVEDIMENTO CAUTELARE:

1. AMATO Giuseppe cl.1952, pregiudicato, residente in Santa Maria C.V., fratello del capo clan ed in atto sottoposto all’obbligo di presentazione presso questo Comando;

2. AMATO ROSA (nota con il nome di “Rossana”) cl.1986, residente in San Prisco (CE), pregiudicata ed in atto sottoposto all’obbligo di presentazione presso questo Comando ;

3. BARBATO GIUSEPPE (noto con il nome di “Pesciolino”) cl.1967, domiciliato in Fontana Rosa (AV), pregiudicato;

4. BARRACANO Giovanni, cl.1962, domiciliato in Santa Maria C.V.,pregiudicato;

5. BUONPANE Angela cl.1989, residente a Santa Maria C.V.;

6. CAPPIELLO Antonio (noto con il nome di “O’ Russ”) cl.1082, residente in Castel Morrone (CE), pregiudicato;

7. CECERE Francesco (noto con il nome di “Franchin a’Belva”), cl.1956, ex consigliere comunale di Santa Maria Capua Vetere ed in atto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per altra causa;

8. CECERE Stefano, cl.1982, residente in S. Maria C. V. (CE);

9. CIPULLO Anna, cl.1970, residente in San Tammaro (CE);

10. CONSOLAZIO Gabriele, cl.1984, residente in Santa Maria C.V., pregiudicato;

11. DI MONACO Francesco (noto con il nome di “O’ Fringuello”) cl.1982, residente a Santa Maria Capua Vetere, pregiudicato, in atto detenuto presso il carcere di Bellizzi Irpino (AV);

12. DI MONACO Giovanbattista cl.1980, residente in Santa Maria Capua Vetere, pregiudicato;

13. ERRICO Vincenza, cl.1989, residente in Santa Maria Capua Vetere;

14. FAVA Armando, cl.1985, residente a Santa Maria Capua Vetere, pregiudicato;

15. FAVA Debora, cl.1983, residente in Santa Maria Capua Vetere;

16. FAVA Pasquale, cl.1979, residente in Santa Maria Capua Vetere, pregiudicato;

17. GALLI DELLA LOGGIA Mariarosaria cl.1976, residente in Santa Maria C.V.;

18. GIANNETTI Massimo, cl.1967, residente in Santa Maria Capua Vetere, pregiudicato;

19. HASBAJRAMI Fatos, (noto con il nome di “Andrea”) cl.1984, residente in S.Maria C.V., pregiudicato, in atto detenuto presso il carcere di Carinola (CE);

20. HASBAJRAMI Vilson, (noto con il soprannome di “Soni”) cl.1988 domiciliato in Santa Maria C.V., pregiudicato, in atto detenuto presso il carcere di Benevento;

21. IORIO Franco (inteso Jolly), cl.1978, residente a Santa Maria Capua Vetere, pregiudicato;

22. MAIO Simmaco cl.1969, residente a Santa Maria Capua Vetere;

23. MONACO Antonio, cl.1966, residente a Santa Maria C.V., pregiudicato, in atto detenuto presso il carcere di Secondigliano (NA);

24. NAPPA Raffaele, cl.1980, residente in Santa Maria Capua Vetere, pregiudicato ed in atto sottoposto all’obbligo di presentazione presso questo Comando;

25. NEDELCU Ananie, (noto con il nome di “Alessandro il Magro”) cl.1985, di fatto domiciliato in S. Maria C.V., pregiudicato, ed in atto sottoposto all’obbligo di presentazione presso questo Comando e sottoposto anche alla sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel comune di Santa Maria Capua Vetere (CE);

26. NOCERA Roberta cl.1987, di fatto domiciliata in Casapulla (CE);

27. PAOLELLA Giovanni, (noto con il nome di “O’tabù’”), cl.1979 residente in Santa Maria Capua Vetere, pregiudicato, ed in atto sottoposto all’obbligo di presentazione presso questo Comando e sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di dimora di Santa Maria Capua Vetere (CE);

28. PERNA Francesco cl.1975, residente a Santa Maria Capua Vetere, pregiudicato, in atto detenuto presso il carcere di Salerno;

29. PETRULLO Domenico cl.1985 e residente in San Tammaro (CE);

30. PETRULLO Pasquale (noto con il nome di “Pasquale di San Tammaro”) cl.1987, residente in San Tammaro (CE);

31. RUSSO Ernesto, cl.1985, residente in Macerata Campania (CE);

32. RUSSO Pasquale (noto con il nome di “Cap e’ Cavall”), cl.1954, residente a Santa Maria Capua Vetere, pregiudicato;

33. RUSSO Pasquale (noto con il nome di “Pasquale di Caturano”), cl.1982, residente in San Prisco (CE), pregiudicato;

34. SORBO Marilena, cl.1987, residente in Santa Maria Capua Vetere;

35. STELLATO ANTONIO (noto con il nome di “Calimero”) cl.1982, residente in Santa Maria C.V.;

36. TROISE Vincenzo (noto con il nome di “Ninnone”), cl.1983, residente in Santa Maria capua Vetere;

37. DEL GAUDIO Ferdinando cl.1971, pregiudicato, in atto detenuto presso il carcere di Lecce;

38. LA MONICA Eleonora, cl. 1974, pregiudicata e residente in Isola Capo Rizzuto (KR).






sabato 23 marzo 2013

SANTA MARIA CAPUA VETERE - INCHIESTE, POLITICA , MALAFFARE FRA I 250 AVVOCATI CHE SVOLGONO ATTIVITà POLITICA INDAGATI CE NE SONO 53 DI SANTA MARIA CAPUA VETERE.

Ci sono problemi nella città di Santa Maria Capua Vetere  che potrebbero colpire anche alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione, ma anche a livello professionale  . Fondamentale è una accurata indagine da parte della Procura di Napoli contro la corruzione nel palazzo di giustizia di Napoli. Sono infatti una cinquantina i nomi degli avvocati che operano nella città del foro e sono stati iscritti nel registro degli indagati nei 250 e forse più individuati . Tra questi ci potrebbe essere anche qualche professionista che avrebbe abusato dei cancellieri di Napoli i quali dietro compenso avrebbero notiziato i professionisti, su sentenze civile e penali  , provvedimenti  dei giudici del riesame di scarcerazioni peraltro  motivate a favore della difesa . Ciò potrebbe avere ripercussioni politiche , amministrative e soprattutto professionali sulla credibilità del foro di Santa Maria Capua Vetere   ed anche dal punto di vista politico : Quindi possiamo tranquillamente affermare che dopo Pasqua ci potrebbero essere delle sorprese, perché, se si va su questo passo, allora Santa Marai Capua Vetere potrebbe essere non credibile . Nei guai vi sono professionisti di grido, tanto è che nei giorni scorsi capannelli di avvocati che discutevano animatamente con colleghi perché addirittura sono fioccati anche avvisi di garanzia . Insomma il problema politico amministrativo della città di Santa Maria  sull’indagine della procura di Napoli che vede già una dirittura d’arrivo e la non credibilità di professionisti sammaritani i quali sono impegnati politicamente nella città dio Santa Maria Capua Vetere . Non mi riferisco ad uno solo , ma ad una casta  che in città ha fatto il bello e cattivo tempo facendo credere ai sammaritani e alla povera gente che seguendo loro si andava verso la proliferazione del benessere, ma sono stati soltanto chiacchere e distintivo. A questo ci aggiungiamo una mega inchiesta della Dda di Napoli che ormai sta controllando tutti  i telefonini e le email  poiché proprio questi  comunicati sono la prova provata di un connubio , fra malaffare e politica .  quindi se tutti facessero un passo indietro e scenderessero da quel piedistallo astratto potrebbero  ancora essere credibili , ma bisogna voltare pagina e rivoltare tutti gli incarichi come i calzini

Oltre 700 presenze alla prima giornata FAI di Primavera che domani chiuderà i battenti sulla XXI edizione

Oltre 700 presenze alla prima giornata FAI di Primavera
che domani chiuderà i battenti sulla XXI edizione


Anche quest'anno è stato il numero di presenze e di sottoscrizioni registrate a determinare il successo della prima giornata di primavera targata Fondo Ambiente Italiano.
Oggi infatti famiglie, scolaresche e visitatori provenienti da ogni angolo della Campania e non solo hanno premiato l'apertura straordinaria dei siti d'arte solitamente esclusi dai circuiti turistici. E sono state Teano e Riardo le perle individuate dalla presidentessa della delegazione FAI di Caserta Donatella Cagnazzo per rappresentare quest'anno le meraviglie della provincia. A narrarle i cinquanta studenti provenienti dalle scuole di tutto il territorio che, in veste di cicerone, hanno accompagnato il viaggio degli ospiti attraverso la bellezza e la storia. E sono già tanti i gruppi prenotati per l' ultima giornata di primavera FAI 2013 che domani offrirà, tra l'altro, la esclusiva apertura di ben cinque siti sparsi sul territorio di Teano.

CASERTA. CAMORRA: TROVATO ARSENALE DEL “CLAN SCHIAVONE”

Nel corso di una più ampia attività di contrasto ai reati contro la criminalità organizzata  disposta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli finalizzata a disarticolare il “clan dei casalesi – fazione Schiavone” e coordinata dal Procuratore Aggiunto Dott. Federico Cafiero de Rhao e dal Sostituto Procuratore Dott. Giovanni CONZO, i Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe hanno eseguito diverse perquisizioni e controlli nei comuni ove sono stanziati i beni riconducibili ad appartenenti al citato sodalizio criminale.
Nel corso di tale attività investigativa, i militari dell’Arma hanno rinvenuto un intero arsenale occultato all’interno di alcuni sacchi neri sotto circa 50 centimetri di terreno di pertinenza dei giardini di due villette site in Casal di Principe. Si tratta di numerose armi comuni da sparo, armi da guerra, fucili e numeroso munizionamento tutto in ottimo stato di conservazione. In particolare sono state sequestrate 3 pistole di cui 2 con matricola abrasa, 1 pistola mitragliatrice, con matricola abrasa, 1 fucile a pompa, con matricola abrasa, 2 kalashnikov, ed un fucile d’assalto-mitragliatore, completo di caricatore, nonché il seguente munizionamento: 89 cartucce calibro 7,62, 18 cartucce calibro 12, 19 cartucce calibro 38, 50 cartucce calibro 9,21, 6 cartucce calibro 38S e 4 cartucce calibro 7,65.
I Carabinieri eseguiranno appositi accertamenti balistici e dattiloscopici al fine di accertare se ed in quali circostanze sono state utilizzate le armi rinvenute oggi.
Caserta, 23 marzo 2013

CARABINIERI IN AZIONE . LE OPERAZIONI DI OGGI POMERIGGIO


1.        I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mondragone unitamente ai militari della Stazione di Anzio (RM) hanno tratto in arresto La Torre Pasquale, classe 1976, di Mondragone, già sottoposto al regime degli arresti domiciliari in Anzio, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della D.D.A. partenopea. Il provvedimento restrittivo scaturisce dall’inosservanza delle prescrizioni imposte dalla predetta misura. L’arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Velletri (RM), su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

2.        Nel corso della notte, in Parete, i Carabinieri del locale comando stazione hanno tratto in arresto per contrabbando di tabacchi lavorati esteri LUNGU Daniel Marian, cl. 77 rumeno, residente a Trentola Ducenta. I militari dell’Arma, a seguito di prolungata attività info-investigativa hanno individuato l’abitazione del predetto, ove, previa perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto circa kg 29 di tabacchi lavorati esteri di contrabbando. Il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro. L’arrestato è stato associato presso casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

3.        I Carabinieri del Comando Stazione di Cesa hanno tratto in arresto BARBATO Pasquale, cl. 69 del luogo. Allo stesso i militari dell’Arma hanno notificato un ordine di Custodia Cautelare in Carcere emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere - Ufficio Gip, per evasione dagli arresti domiciliari e numerose altre violazioni alle prescrizioni imposte dall’A.G.

4.         I militari dell’Arma della Stazione di Carinola (CE), hanno tratto in arresto SCIALÒ Gennaro, cl. 67 di Napoli, pregiudicato. Allo stesso i Carabinieri hanno notificato un ordine di carcerazione in regime degli arresti domiciliari, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina. L’uomo, riconosciuto colpevole del reato di truffa aggravato, dovrà scontare la pena residua di mesi 4 (quattro) e giorni 9 (nove) di reclusione. L’arrestato è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso il luogo di dimora.

5.        I Carabinieri del Comando Stazione di Macerata Campania (CE), hanno arrestato D’AMICO Giuseppe cl. 82 pregiudicato del luogo.  Allo stesso i militari dell’Arma hanno notificato un’ordinanza di aggravamento di misura cautelare, emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE). Il provvedimento restrittivo è scaturito da reiterate inosservanze delle prescrizioni degli obblighi degli arresti domiciliari, prontamente segnalate alla competente A.G. dai militari operanti. L’arrestato è stato associato presso casa circondariale Santa Maria Capua Vetere.


CARABINIERI IN AZIONE- LE OPERAZIONI DI OGGI


1.      I Carabinieri del comando Stazione di Santa Maria a Vico (CE), hanno tratto in arresto AFFINITA Egidio, cl. 82 del posto, pregiudicato. Allo stesso i militari dell’Arma hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dell’ufficio G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere  per estorsione e lesioni personali. L’AFFINITA in data 12.12.2011, all’interno di un bar sito in quella via Appia, aveva dapprima minacciato con un coltello e successivamente percosso con calci e pugni il titolare dell’esercizio commerciale per costringerlo a non chiedere nessun corrispettivo economico per la consumazione di alcune bevande. E’ proprio a seguito di tale episodio che i carabinieri hanno chiesto  ed ottenuto dall’A.G. l’emissione dell’odierno provvedimento. L’arrestato e’ stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

2.      I Carabinieri della Stazione di San Felice a Cancello hanno tratto in arresto MARTONE Vincenzo cl. 81, pregiudicato del luogo. Allo stesso i militai dell’Arma hanno notificato un’ordinanza di aggravamento della custodia cautelare emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il MARTONE, già sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il reato di inosservanza degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale di P.S., ha violato in più occasioni le prescrizioni impostegli, pertanto il reparto operante ha chiesto e ottenuto dall’A.G. l’aggravamento della misura cautelare e la sua sostituzione con gli arresti domiciliari.

CASERTA. PRODUZIONE CLANDESTINA DI VALORI BOLLATI E “GRATTA E VINCI”: SMANTELLATA STAMPERIA DAI CARABINIERI.



Nel corso di un’ attività di contrasto ai reati contro il patrimonio, i Carabinieri della Compagnia di Caserta, coordinati dai Sostituti Procuratori Dott. Giovanni CONZO e Dottoressa Gerardina COZZOLINO, hanno effettuato alcuni controlli e perquisizioni, nel corso di uno dei quali è stata rinvenuta una stamperia organizzata di tutto punto. In particolare, i militari dell’Arma hanno avuto modo di scoprire all’interno di una abitazione privata sita in Arzano (NA) come il falsario, un pregiudicato del luogo, si sia avventurato in un nuovo mondo della contraffazione. Il Totò truffa di ultima generazione, utilizzava un ingegnoso modus operandi: sulla base di valori bollati genuini, ma recanti un valore nominale minimo di € 0,26, riusciva attraverso l’uso di particolari solventi ad eliminare gli importi prestampati ed i dati identificativi del Monopolio di Stato, sostituendoli con valori decisamente maggiorati e nuovi dati adattati per l’occasione.  All’interno della stamperia clandestina, posta sotto sequestro, sono stati rinvenuti oltre mille marche da bollo, stampanti, computer, bobine termiche e diverso materiale necessario per l’attività di contraffazione, ma anche, tra lo stupore dei militari, centinaia di falsi biglietti “gratta e vinci” pronti per essere inseriti sul mercato. Tale scoperta non solo fa riemergere l’allarmane problematica sociale del gioco d’ azzardo, ma fa ricadere l’ attenzione degli investigatori sul senso di beffa che i “falsi gratta e vinci” rinvenuti avrebbero generato nella comunità. Il titolare del laboratorio, BRIGLIA Maurizio, classe ’83, è stato arrestato per falsificazioni e messa in circolazione di valori di bollo contraffatti, ma sono in corso ulteriori accertamenti da parte dei Carabinieri di Caserta al fine di verificare l’eventuale connivenza di altri soggetti, i destinatari del “mercato nero” dei valori bollati nonché le nuove tecniche di riproduzione dei “famosi biglietti Mega Miliardari”.
Caserta, 23 marzo 2013


venerdì 22 marzo 2013

CAMORRA IN PROVINCIA - LA DDA DI NAPOLI CHIEDE ED OTTIENE TRE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE


OPERAZIONE LILIUM 2


Nella mattinata odierna i carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli a seguito di indagini coordinate dai magistrati della locale Procura Distrettuale Antimafia , nei confronti di tre soggetti gravemente indiziati del reato di associazione di stampo mafioso.
Destinatari dell’odierna misura cautelare sono BARBATO Pasquale e DI CICCO Massimo, storici soggetti collegati al clan “MALLARDO” di Giugliano in Campania (NA), e TRAMBARULO Gennaro, soggetto apicale del clan “LICCIARDI” di Secondigliano (NA).
I provvedimenti restrittivi scaturiscono dalle ultime indagini espletate al fine di riscontrare le dichiarazioni rese dal recente collaboratore di giustizia PIROZZI Giuliano, affiliato al suddetto clan “MALLARDO” e sono il coronamento delle pregresse investigazioni che avevano disvelato l’esistenza di una solida alleanza, funzionale ad una gestione unitaria delle attività estorsive e delle altre attività illecite nel litorale “domitio”, tra i clan “MALLARDO”, “LICCIARDI” e Casalesi in particolare il gruppo “BIDOGNETTI”,  che avevano così dato vita al c.d. “gruppo  misto”, al vertice del quale figurava una sorta di direttorio costituito da PELLEGRINO Giuseppe, il predetto TRAMBARULO e DIANA Francesco, rispettivamente in rappresentanza dei “MALLARDO”, dei “LICCIARDI” e dei “BIDOGNETTI”.
Come già emerso nel corso delle precedenti investigazioni, questa inedita alleanza si era resa necessaria soprattutto per le esigenze della componente casalese, vessata dalla effettuazione di  numerose indagini ,coordinate dai magistrati della Procura Distrettuale e culminate in operazioni di polizia ed arresti di quasi tutti gli affiliati che ne avevano gravemente intaccato l’operatività sul territorio .
Si era così reso necessario, per il clan “BIDOGNETTI”, correre ai ripari per riuscire in qualche modo a mantenere il controllo criminale di quella larga parte di territorio che ha storicamente costituito il suo bacino di finanziamento, il c.d. Litorale Domitio; non potendo più contare su un numero sufficiente di affiliati a piede libero in grado di garantire il controllo del territorio, il gruppo “BIDOGNETTI” nelle sue figure apicali ha ritenuto che il ricorso ad un’alleanza con altre famiglie di solida tradizione camorrista fosse l’unica via percorribile in quel dato momento storico, per garantirne la sopravvivenza.
Secondo l’accordo stipulato dalle tre componenti dei clan, ogni famiglia metteva a disposizione del c.d. “gruppo misto alcuni propri affiliati, i quali sarebbero stati coordinati dai membri del suddetto direttorio (DIANA-PELLEGRINO-TRAMBARULO), sovrintendendo così a tutte le attività estorsive e di traffico di stupefacenti nei territori di Lusciano, Parete, Cancello Arnone e, come detto sopra, sul Litorale Domitio, insistenti anche nel Comune di Giugliano, da Ischitella a Pescopagano e creando una “cassa comune”al fine di dividere i proventi delle attività illecite tra gli affiliati .
Importantissime indicazioni sull’esistenza del “gruppo misto” e sul suo funzionamento sono state peraltro fornite da uno dei suoi componenti di vertice, ovvero DIANA Francesco, arrestato nel luglio 2009 e poi divenuto collaboratore di giustizia; ma anche altri affiliati hanno successivamente confermato il quadro generale tracciato dal DIANA, quali suo cognato BARONE Michele ed il sodale AMATRUDI Massimo, anche loro membri della componente bidognettiana.
A questi, poi, vanno ad aggiungersi altri importanti collaboratori di giustizia, quali LAISO Salvatore, PICCOLO Raffaele e MOLA Giovanni, i quali, ancorché non facenti parte del c.d. “gruppo misto”, erano comunque tutti affiliati al Clan dei Casalesi ed erano, per tale ragione, a conoscenza dell’identità di numerosi componenti del suddetto “gruppo”.
Le convergenti  dichiarazioni di tutti i predetti collaboratori di giustizia sono state quindi ulteriormente circostanziate ed implementate da quelle dell’ultimo collaboratore di giustizia riconducibile al contesto in esame: PIROZZI Giuliano, la cui scelta di collaborare con la giustizia risale a soli pochi mesi fa.
Questi, infatti, avendo fatto parte del suddetto “gruppo misto” in quota al clan “MALLARDO” ha  avuto una  personale e diretta conoscenza non solo della provenienza e dei ruoli ricoperti in seno al gruppo suddetto da parte dei due affiliati al suo stesso clan, i menzionati BARBATO Pasquale e DI CICCO Massimo, ma anche  del ruolo di spicco ricoperto, ancora fino ai nostri giorni, in seno al “gruppo” da TRAMBARULO Gennaro, che ha indicato quale componente del “direttorio” in quota alla storica  famiglia Napoletana dei “LICCIARDI”.
A seguito della esecuzione delle ordinanze cautelari si viene ad incidere  in maniera significativa sugli assetti criminali dell’area in esame, privando il c.d. “gruppo misto”, tuttora operativo, di tre dei suoi esponenti di rilievo, uno dei quali, ovvero Trambarulo Gennaro, al vertice del gruppo e con importanti funzioni di direzione e coordinamento delle attività illecite.