La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 31 gennaio 2013

FEDERICO CAFIERO DE RAHO IL CRY FREEDOM DELLA DDA DI NAPOLI

Egregio Procuratore
Dopo aver letto qualche riga sui giornali regionali e nazionali sul suo trasferimento alla Dda di Reggio Calabria come procuratore capo della Dda , non posso non esimermi da scrivere qualche frase per ricordare come e in che modo ha trasmesso quel grido di libertà alla gente . Lei è stato il superstite , così lo avevo chiamato in uno dei miei articoli su un quotidiano provinciale all’’indomani della sentenza di primo grado del processo Spartacus , di una procura Dda di Napoli che aveva iniziato ad occuparsi del malaffare della criminalità organizzata insieme ad altri 4 pm . Lei è stato quello , che con la signorilità e l’educazione da persona perbene  che la contraddistingue, è riuscito a chiudere in primo grado quel processo che in molti davano per interminabile . Lei è riuscito addirittura con l’umiltà da vero servitore dello stato , così come lo sono stati negli anni passati coloro che sono l’emblema dei gridi di libertà della gente comune Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, lo ha fatto in Campania ed in provincia di Caserta. La sua entrata umile ed addirittura senza scorta e soltanto con l’autista in quella aula bunker costruita apposta per il processo di alta criminalità organizzata presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere, hanno testimoniato fino alla sentenza di primo grado con che distacco il processo veniva trattato anche a livelli nazionali , poi tutti fuori quando la sentenza e le motivazioni sono state rese pubbliche . Ma il lavoro capillare svolto durante il processo , io sono entrato in seconda battuta e sono stato presente a circa 250 udienze compreso la sentenza di primo grado , è stato capito dopo quando si leggeva ciò che aveva scritto il giudice a latere Lello Maggi che insieme al presidente Catello Marano aveva concluso il processo stendendo la sentenza storica. Lei è stato il giudice inquirente pronto a prendersi onori , glorie ma anche ripensamenti su soggetti a cui archiviava le posizione in ordine al reato ascritto. Lei ha fatto capire molte cose, ma soprattutto a me che sono scivolato su una buccia di banana spinto da qualcuno  e Lei mi ha dato la forza di ricominciare porgendo l’altra guancia in quanto l’altra me l'avevano sporcata, perché  caduto sulla buccia di banana. Il suo ricordo rimarrà indelebile, perché quando ha capito che si poteva sconfiggere il malaffare ha ideato delle squadre di pm pronti a sacrificarsi per sconfiggere la camorra, peccato però che nella pubbliche amministrazioni si tende sempre a camminare da soli .

In culo alla balena Procuratore e spero che non si dimenticherà .

Con profondo rispetto e stima

Prospero Cecere