La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 18 dicembre 2012

L’ATTORE ITALIANO SCOPRE DOPO VENTI ANNI LA COSTITUZIONE ITALIANA, CHE NE HA PIÙ DI SETTANTA . CARO BENIGNI SEI GIUNTO SECONDO. E ADESSO TI SPIEGO IL PERCHE’.

Sono stato molto attento al soliloquio di Roberto Benigni che è andato in onda su rai 1 e penso che leggere soltanto i punti fondamentali della costituzione italiana non da una visione costituzionalista del paese . Invece se avesse fatto meno chiacchere e fosse andato più al sodo avrebbe fatto scoprire come due leggi emanate anche dai amici suoi del pd e del pci e non del pdl hanno ingarbugliato la costituzione italiana . Sono la legge 142/90 e la legge n. 267 del 2000, la famosa legge Bassanini che ha imbrogliato la costituzione italiana . Qualche mese per commemorare un grande avvocato penalista e senatore della repubblica Alfonso Martucci , un Grande Professore Universitario Giuseppe Abbamonte è riuscito, davanti ad una platea piena di integerrimi operatori del diritto, a dare una visione più profonda al rispetto della carta costituzionale. Il suo intervento, come sempre è stato , coinciso, costruttivo e coerente con le normative che regolano anche il diritto amministrativo nella nostra nazione. Tutti d’accordo su quanto affermato dal professor Abbamonte, “la responsabilita’ amministrativa deve rimanere in alla politica ed ai personaggi politici, perché è regolata dalla costituzione italiana - ha riferito il professore. La normativa, che ha regolato fino ad oggi la macchina amministrativa e si è riferito alle due leggi la n.142/90 e la n. 267/2000, ha aumentato la burocrazia che rimane il primo freno per i cittadini che sono garantiti dalla costituzione italiana . Il potere che hanno avuto in mano i dirigenti in carica delle amministrazioni pubbliche e sono tutti di tessera sindacalista, ha dimezzato quello che è stato il disegno costituzionale”.