La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 1 novembre 2012

SANTA MARIA CV - IL PORTAVOCE DELLE ASSOCIAZIONI L'AVVOCATO MICHELE D'ABROSCA CI SCRIVE

Il vuoto politico lasciato da Nicola Di Muro a seguito del suo pensionamento politico, nessuno è riuscito a colmarlo. Sono anni, ad ogni elezione Stellato prova e riprova ma non riesce, mancanza di statura politica. Il pensionamento del grande elettore ha accelerato la scomposizione dei vecchi schieramenti, il tentativo di aggregazione degli stessi è miseramente fallito, nessuna novità, nessun passo avanti, solo ambigui personalismi e velleità inutili. Eppure con un colpo di coda impossibile per gli altri e la sua intramontabile ascendenza politica impregnate di altruismo sociale ha prodotto l'elezione del figlio a sindaco della città, con l’ennesima sconfitta di Stellato. Ma stranamente come è accaduto per i grande politici del passato, il figlio non è il padre, ma nemmeno ascolta i suoi insegnamenti e dimostrando un attaccamento viscerale alla poltrona subisce tutti i compromessi possibili e irrazionali. La macchina amministrativa vive una fase caotica, il prestigio politico dato dal suo cognome lo dilapida senza preoccupazioni , vedi la società che raccoglie i rifiuti e l’appalto dei parcheggiatori. L'impressione è che questo sindaco con i suoi consiglieri vive uno psicodramma collettivo perchè hanno perso la solidarietà e l'aiuto di quella persona che ha fatto la storia della città negli ultimi cinquant’anni. Il sindaco dovrà affrontare delle scelte durissime in fatto di alleanze politiche, che potrebbero essere traumatiche e perdere la poltrona. Oramai in città l’amministratore di fatto è il consigliere comunale Leone con il suo alter ego, il comandante dei vigili urbani, suo perchè lo ha fatto ritornare, nonostante la mancanza di una volontà politica cittadina dando in cambio un appoggio alla traballante sedia del sindaco. Il grande elettore non è mai andato a chiedere ad un consigliere regionale, lui li faceva eleggere e poi impartiva i compiti, mentre l’attuale sindaco è andato a prostrarsi per avere una bandiera e il gregge lo ha seguito con fervore.
Cambiano i tempi perchè gli uomini non sono più tali, non rispettano gli elettori, figuriamoci gli avversari e pretende di essere rispettato. Mai declino politico e amministrativo è stato così veloce, appariscente, vistoso, eppure bastava rispettare gli insegnamenti paterni e avrebbe avuto la Casilina libera fino a Roma.
Socrate affermava che nessuno fa del male deliberatamente, non aveva conosciuto questo sindaco.





Michele D'Abrosca

Portavoce delle Associazioni