La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 13 luglio 2012

UFFICI GIUDIZIARI A GRATTAPULCI, IL SINDACO DI MURO A MASTROIANNI: “LA SEDE NON LA DECIDE IL COMUNE, BASTA CON TUTTE QUESTE FALSITÀ”

Uffici giudiziari a Grattapulci, il sindaco Di Muro a Mastroianni:


“La sede non la decide il Comune, basta con tutte queste falsità”





“Le dichiarazioni catastrofiste del coordinatore cittadino del Pdl sulla sistemazione temporanea degli uffici giudiziari in località Grattapulci sono basate su evidente ignoranza dei fatti, sul consueto uso strumentale di argomentazioni false, sul tentativo irresponsabile di creare allarme sociale in città. E non vorrei mai che fossero dettate anche da un segreto desiderio di veder cancellato lo storico tribunale sammaritano, magari a vantaggio di un foro di Aversa”.

Sono parole del sindaco Biagio Di Muro, che replica in tal modo alla nota stampa dell’esponente del centrodestra.

“A parte la ripetitività da copia-incolla dei comunicati del coordinatore cittadino del Pdl – aggiunge Di Muro – vorrei spiegare, per l’ennesima volta, al signor Mastroianni (anche se temo che sia una causa persa, giacché sta dando continui ed evidenti segni di incapacità di comprendere ragionamenti piuttosto elementari) come stanno le cose. Innanzitutto, escludo categoricamente che l’amministrazione comunale abbia una discrezionalità in materia: i locali sono valutati dalla commissione di manutenzione, nella quale sono presenti il presidente del Tribunale e il procuratore della Repubblica; il contratto d’affitto (che, per la legge del 1941, è a carico dei Comuni) viene stipulato previo parere preventivo del Ministero della Giustizia, che – sempre ai sensi della stesse legge – rimborsa le somme pagate dall’ente locale a titolo di canone di locazione. Nulla c’entra il decreto sulla “spending review”, sul quale il signor Mastroianni si avventura in interpretazioni illogiche e infondate, al di fuori della sua portata: quel provvedimento, infatti, riguarda la riduzione delle spese e non prevede in nessun punto l’ipotesi – che sarebbe assurda e illegittima – di un mancato rimborso ai Comuni. Non è un caso, peraltro, che in Parlamento sono stati presentati due disegni di legge che testimoniano quanto il problema riguardi tutti i Comuni sede di tribunali in Italia: uno prevede addirittura che le relative spese vengano sostenute direttamente dal Ministero, l’altro che quanto meno gli impegni assunti dagli enti locali vengano estrapolati dai conteggi per il patto di stabilità. Mi rendo conto che si tratta di ragionamenti troppo ostici per il signor Mastroianni, ma è un chiarimento che ritengo necessario affinché i sammaritani non si facciano abbindolare dalle chiacchiere superficiali e demagogiche dell’autorevole esponente del Pdl”.