La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 13 luglio 2012

SCANDALO GIUDICI TRIBUTARI - CI SONO ALTRI 10 INDAGATI , MA C'è IL SEQUESTRO PER 38 MILIONI DI EURO

In data odierna, su disposizione di questa procura della repubblica, la Guardia di Finanza Di Napoli ha dato esecuzione all’ordinanza cautelare, personale e reale, emessa dal gip presso il tribunale di Napoli nel confronti di 10 indagati ( di cui all'allegato elenco ), per Reati che vanno dal concorso esterno in associazione camorristica e reimpiego/riciclaggio di illeciti proventi sino alla bancarotta fraudolenta. L'attività odierna costituisce un ulteriore sviluppo, frutto di specifici approfondimenti Investigativi, delle indagini compiute dalla Dda di Napoli ( delegate al nucleo pt della G.d.f di napoli ) nell’ambito del procedimento penale n. 48015/08 dda, in relazione al quale, in data 19 marzo u.s., erano già state poste in esecuzione ordinanze applicative di Svariate misure cautelari personali e del sequestro preventive di beni per oltre 1 miliardo di Euro (operazione "bad iron"). L’indagine, come é gia noto, riguardava e riguarda il Gruppo imprenditoriale facente capo alla famiglia Ragosta operante in diversi settori Economici ( dal commercio di metalli, all’alberghiero, dall’immobiliare al settore Alimentare). In particolare attraverso nuove investigazioni compiute mediante intercettazioni Telefoniche, intercettazioni ambientali, perquisizioni ed audizioni di persone informate sui Fatti sono stati acquisiti ulteriori elementi probatori in ordine alle ipotesi di reato di Concorso esterno in associazione camorristica ( clan fabbrocino ) nonché di reimpiego di Proventi illeciti (648 ter c.p.) e di fittizia intestazione di beni (art. 12 quinquies l. 356/92), Con aggravante di cul all’art. 7 del dl 152/91, a carico dei germani Ragosta Fedele, Giovanni e Francesco. E' stata dunque, ulteriormente suffragata la sussistenza, in capo ai suddetti fratelli Ragosta, di stretti legami non con un singolo esponente dell’organizzazione camorrista (circostanza, questa, a suo tempo - sulla base delle precedenti indagini - ritenuta dal Tribunale del riesame di Napoli che decidendo sui ricorsi presentati avverso la Menzionata ordinanza eseguita in data 19 marzo u,s., aveva ritenuto esistente solo un legame "personale" fra i fratelli Ragosta e il capo clan franco Ambrosio, il cui denaro sarebbe stato reinvestito dagli indagati ) ma con i’intera organizzazione camorrista. Dalle nuove indagini e emerso, infatti, che l’intero clan fabbrocino ( che finanziava i Ragosta ) condizionasse gli operatori economici della provincia napoletana al fine di garantire ai Ragosta un vero e proprio monopolio nel settore dell’approvvigionamento e del commercio dei metalli. Tale monopolio, in uno con le provviste di denaro messe a disposizione ai Ragosta dall’organizzazione camorrista, garantiva la rilevante ascesa Economica della famiglia Ragosta. Tra le vicende più significative ricostruite dalle indagini particolare importanza assume Quella dell’acquisizione all’asta del famoso Hotel Raito da parte di Fedele Ragosta, avvenuta mediante alti di violenza e minaccia, di tipica matrice camorristica, posti in essere al fine di dissuadere potenziali concorrenti dal partecipare all’asta, che alla fine (dope tre incanti andati deserti) si e conclusa con l'aggiudicazione dell’immobile. All’indagato Ragosta Fedele ad un prezzo sensibilmente inferiore a quello inizialmente prezzo  a base dell’’incanto (ossia a 6 milioni di euro, rispetto ai circa 9 milioni iniziali). Nei confronti dei medesimi germani Ragosta é state quindi nuovamente disposto il sequestro preventive (già eseguito in data 19 marzo us.) di conti correnti, attività finanziarie, quote societarie, terreni, fabbricati ed autovetture nella loro diretta disponibilità ovvero nella disponibilità delle numerose aziende ad essi riconducibili. Inoltre, nell’ordinanza del gip sono altresì contestate condotte di bancarotta fraudolenta e Ricorso abusive al credito connesse al fallimento di una delle società facenti cape All’indagato Ragosta Francesco, ossia la R.E.R. spa. in relazione a tale vicenda sono state quindi disposte misure restrittive della libertà personale, oltre che nel confronti dello Stesse Ragosta Francesco, anche nel confronti del di lui coniuge e di altri 5 responsabili, Tra i quali i componenti del collegio sindacale della società fallita. In relazioni a tale fallimento venivano accertate una serie di distrazioni patrimoniali che facevano lievitare il Passivo fino ad un ammontare di oltre 38.000.000 di euro.

PROCEDIMENTO PENALE 48015/08 R.G. MOD. 21. ELENCO DELLE PERSONE COLPITE DA MISURA DELLA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE

1) RAGOSTA Fedele nato a San Giuseppe Vesuviano il 14.01.1969;

2) RAGOSTA Francesco nato a San Giuseppe Vesuviano 30.09.1965;

3) RAGOSTA Giovanni nato a San Giuseppe Vesuviano il 27.04.1963;

ELENCO DELLE PERSONE COLPITE DA MISURA CAUTELARE DEGLI ARRESTI DOMICILIARI

1) ADILETTA Concetta nata a Nocera lnferiore il 20.08.1966;

2) FORTE Vincenzo nato a San Giuseppe Vesuvaino il 22.11.1965;

3) VlRZO Giuseppe nato a San Giuseppe Vesuviano il 11.03.1942;

4) GRECO Francesco nato ad Avellino il 13.01.1961;

5) DEL GALDO Giorgio nato a Cicerale il 21.10.1948;

l 6) SCALA Luigi nato a Saviano il 06.01.1966;

7) AMBROSIO Giovanni nato a San Giuseppe Vesuviano il 1809.1944.