La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


email
procecere@alice.it
procecere@virgilio.it



Visualizzazioni secondo Google dal 2009

mercoledì 18 aprile 2012

SANTA MARIA CAPUA VETERE - ADESSOI ANCHE DARIO MATTUCCI ATTACCA L'OPPOSIZIONE

«Con la lettera aperta del consigliere Fabio Monaco mi viene richiesto, offrendomene l’occasione, di esprimere, al di là dei ruoli istituzionali, alcune considerazioni in merito a diverse tematiche in essa richiamate e a cui, per rispetto di una corretta interlocuzione politica, non intendo sottrarmi.

Il mio giudizio sull’operato dell’amministrazione è, evidentemente, del tutto difforme da quello legittimamente espresso dal consigliere Monaco, sia perché a nessuna amministrazione può essere richiesto, seriamente parlando, di impugnare una bacchetta magica e di rimediare, in così poco tempo, a un ventennio di ritardi, sia perché conosco l’impegno profuso in questi primi mesi con un’attività di studio e di programmazione che può dispiegare compiutamente i suoi effetti solo con l’approvazione del primo bilancio politico, posto che, sino ad ora, si è potuto operare esclusivamente con il bilancio tecnico redatto dal commissario prefettizio.

Quanto alle questioni rappresentate nella lettera, mi sia consentito di trattarle con una più semplice schematicità, non prima, però, di esprimere, in via preliminare e con sincero dispiacere, totale disaccordo rispetto ad alcune affermazioni, oggettivamente gravi, del consigliere Monaco che richiama presunti interessi o, addirittura, “arricchimenti” privati di congiunti del sindaco.

Sono accuse spiacevoli, che esulano dal confronto politico, minandolo, e che si trasformano in calunnie se non supportate con adeguate prove e denunciate agli organi competenti.

Sento, per questo, di rivolgere un appello affinché la contrapposizione, anche dura, sui temi del confronto amministrativo non rischi di trasformarsi in pura manifestazione di rancore.



Conferenze dei servizi

Si tratta di proposte deliberative che seguono un lungo iter amministrativo, suffragate da una miriade di pareri favorevoli da parte di tutti gli organi tecnici ed istituzionali coinvolti, avviate durante l’amministrazione Giudicianni e approvate, infine, dall’attuale amministrazione senza un solo voto contrario ma con la semplice astensione della minoranza.

Durante la precedente consiliatura, infatti, furono già espressi pareri favorevoli sia dalla Commissione Urbanistica, sia dalla Commissione Attività Produttive, con il voto unanime di maggioranza e opposizione.

Tra questi, vi era anche quello del consigliere Monaco, che, come ricorderà, ricopriva il ruolo di presidente della Commissione Attività Produttive.

Con l’approvazione di tali deliberazioni, inoltre, non si è conferito alcun incarico al fratello del sindaco, al quale non si può certo contestare di aver ricevuto mandato di progettazione tecnica da soggetti privati e in epoca in cui l’attuale sindaco non ricopriva cariche pubbliche; va anche aggiunto che, proprio per correttezza e rispetto delle norme, il sindaco non partecipò al voto.

Il sottoscritto, invece, come ricorda nella sua lettera il consigliere Monaco, contestava al sindaco Giudicianni di aver affidato, per sua stessa ammissione, una concessione di pubblico servizio ad uno zio; risulta del tutto evidente la differenza tra i due casi richiamati, giacché, nel caso delle conferenze di servizi, nessun atto deliberativo ha conferito incarichi al fratello del sindaco che non si ritiene possa essere incolpato, è bene ribadirlo, di essere progettista nominato da imprese private in tempi non sospetti, ossia quando l’attuale primo cittadino era totalmente fuori dall’amministrazione comunale.

Devo infine rammentare, per onestà, che non risponde assolutamente al vero l’asserzione secondo la quale l’amministrazione Giudicianni cadde per ragioni attinenti le conferenze dei servizi; chi, come il sottoscritto, appose la propria firma per lo scioglimento del consiglio, lo fece per motivazioni esclusivamente politiche, poiché in dissenso con la contestata scelta del ribaltone.



Delibera Beghelli

Il sindaco ha avuto modo di ribadire che mai la moglie ha lavorato per la Beghelli; quanto al merito della delibera, devo rappresentare al consigliere Monaco che non esiste alcun contratto e che l’allegato al deliberato è solo una bozza di convenzione, sul modello di quanto già approvato da circa 400 Comuni italiani, in virtù della cui recente e confortante esperienza, anche il Comune di Santa Maria Capua Vetere intende sottoscrivere un proprio contratto, ancora in fase di redazione e perfezionamento, per raggiungere obiettivi di risparmio ed efficienza energetica.



Non esiste, dunque, alcun vantaggio a congiunti del sindaco determinato da deliberazioni del consiglio comunale o della giunta e nessuno ha mai derogato ad un principio di legalità che, per quanto mi riguarda - e sono certo riguardi anche il consigliere Monaco - rappresenta la condizione tassativa ed indeclinabile all’espletamento dell’azione amministrativa.

C’è bisogno, però, di reciproco rispetto perché il richiamo alla legalità trovi effettiva coerenza.

Il consiglio comunale continui ad essere luogo di libera e civile discussione; resto a disposizione, come sempre, per accogliere tutte le richieste di convocazione volte a favorire un sano confronto che abbia, come unico scopo, la crescita della nostra città».