Nella mattinata odierna, a seguito dl investigazioni coordinate dalla Sezione Reati contro Ia Pubblica Amministrazione della Procura della Repubblica di Napoli e riguardanti l'ampia indagine che vede come figura centrale Valter Lavitola, Ia Digos e ll Nucleo di Polizia Tributarla della Guardia di Finanza dl Napoli. hanno dato esecuzione a varie ordinanze cautelari emesse dal Giudice per Ie Indagini Preliminari presso il Tribunale dl Napoli. Altra misura cautelare, emessa nel confronti di un parlamentare, non e stata materialmente eseguita in attesa dell' autorizzazione ai sensi dell’art. 68 Costituzione. Le misure cautelare ln questioni traggono origine da investigazioni svolte in due doversi filoni di indagini. Riguardano. in primo luogo, reati che vanno dall’associazione per delinquere alla emissione e utilizzazione dl fatture per prestazioni inesistenti, alla bancarotta fraudolenta. al riciclaggio e alla truffa aggravata per conseguire i contributi previsti dalla Legge a sostegno all’editoria e, in particolare, quelli concessi alla Intenational Press, società editrice della testata Avanti Ia quale ha rlchlesto ed ottenuto dalla Presidenza del Consiglio, la somma di € 23.200.241,23, a titolo dl contributi pubblici. Le investigazioni in merito sono state svolte dal Nucleo dl Polizia Tributaria della Guardia dl Finanza di Napoli. Riguardano, in secondo luogo, il reato di corruzione internazionale, commesso nell’interesse di aziende italiane operanti nella Repubblica dl Panama, sul quale le investigazioni sono state svolte dalla DIGOS presse la Questura dl Napoli. Nel primo filone di indagine é emerso, secondo I'ipotesi accusatoria, che l soggetti che hanno avuto Ia gestione della storica testata L’Avanti fin dall'anno 1997 hanno attinto aicontributi previsti dalla legge suII'Editoria. In misura crescente negli anni, il predetto contributo - erogato alla società editrice lnternational Press - risulta incassato attraverso ll frequente ricorso alla produzione dl documentazione - proveniente da società collegale agli indagati, o comunque compiacenti - attestante spese nella realtà mal sostenute, come ad esempio quelle relative allo " strillonaggio" Le somme cosi illecitamente incassate sono state successivamente distrarle dalla cassedella società editrice e destinate prevalentemente a soggetti domiciliati all’estero, attraverso il ricorso, anche in questo caso, a documenti contabili circa costi mai effettivamente sostenuti. Nel secondo filone di indagine é emerso un grave quadro indiziario circa la promessa e il successivo, sia pure parziale, versamento di consistenti somme di danaro 0 di beni a favore di esponenti del Governo di Panama per ottenere, quale corrispettivo, attraverso un attribuzione di un appalto (poi non affidalo) per un imporlo stimato di 176 milioni di dollari relativo alla realizzazione di carceri modulari.
L'intesa tra gli esponenti di una azienda italiana e i rappresentanti dei Govemo di Panama e stata resa possibile, secondo quanto emerge dagli atti d’indagine, dal ruolo di mediatore svolto dal Lavitola, accreditato sia presso il Governo di Panama che presso Ie Autorità italiane, L’importo e i beni promessi fanno riferimento ad un valore stimato di circa 28 milioni di euro, mentre le somme effettivamente corrisposte (anche per il mancato affidamento Dell’appalto) sono state individuale in 530 mila euro e 140 mila dollari.