La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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domenica 22 aprile 2012

CASINI " RIVALUTIAMO IL MONDO DELLE ASSOCIAZIONI " - A SANTA MARIA CAPUA VETERE LO ABBIAMO GIA' FATTO E ANDIAMO A GONFIE VELE - SEI ARRIVATO SECONDO

Un laboratorio che ha visto la luce a Santa Maria sta diventando un esempio per tutta l’Italia.

La sfiducia per la politica dei parti ha fatto dire a Pierferdinando Casini che bisogna rivalutare il mondo delle Associazioni e la società civile che sono gli unici elementi consapevoli della situazione reale in cui versa la società italiana.

A Santa Maria Capua Vetere, interpretando il malessere di una società abbandonata, sfruttata, calpestata in tutti i suoi veri interessi, si è dato la voce al Popolo , alle sue speranze e volontà;

si è costruito un progetto che ha visto come principali obiettivi il ritorno alla trasparenza, alla legalità, all’efficacia ed all’efficienza nell’azione amministrativa.

Un progetto in cui hanno creduto migliaia di persone e che ha sconfitto la vecchia logica dei partiti che ha determinato il disastro sammaritano.

Chi è stato sconfitto ed ha usurpato il potere che è stato dato dal Popolo a coloro che sono stati eletti per dare seguito ad un programma da esso accettato e votato, ha rinnegato le promesse inequivocabili che, sinora, sono state disattese e che fortemente le Associazioni, che non sono morte e che non riusciranno a far morire, rivendicano e chiedono siano attuate.

Non c’è acredine, non c’è contrapposizione per chi è stato scelto per intraprendere un cammino comune verso la rinascita della città, credendo che gli esponenti dei parti di sinistra fossero i rappresentanti degli ideali delle forze politiche di cui fanno parte e agissero nell’interesse del Popolo e non degli operatori del mattone. Questa politica portata avanti da decenni, con la crisi economica che attanaglia l’Italia è fallita; non c’è bisogno di case o di incrementare il numero di abitanti di una città; c’è bisogno che si dia una speranza ai cittadini, un futuro ai nostri figli cercando iniziative per portare lavoro, occupazione e benessere. Troppo tempo abbiamo sprecato in questo anno in cui ci si arrovellato il cervello in stupide diatribe fini a se stesse, invece di attuare un programma che voleva solo la rinascita di questa città, da troppo tempo in mano agli affaristi.

La voce delle Associazioni è la voce del Popolo e va ascoltata, non per una volontà di comandare e di incidere sulle scelte dell’Amministrazione. Le scelte sono state delineate dagli impegni assunti in un programma chiaro, inequivocabile che qualcuno vorrebbe che fosse carta straccia, ora che ha conquistato un insperato potere che vuole usare per continuare a fare affari con i suoi compari.

Il programma non è carta straccia, è un impegno con la gente che ci ha votato, che ha creduto in un progetto, in un sogno che pareva non potesse mai essere realizzato, viste le forze del male che agivano per farlo fallire. Oggi siamo qui per rivendicare che quel sogno sia realizzato con tutti i mezzi e con tutti i modi; aborrendo le logiche affaristiche e clientelari che, per troppo tempo, hanno dominato la politica sammaritana. Le Associazioni e la Società Civile sono la coscienza di un Popolo e vanno ascoltate e rispettate; non si può invocare la forza dei numeri credendo di acquistare le coscienze ed i voti in Consiglio Comunale, continuando un mercimonio squallido che va avanti da decenni; i soldatini che, ubbidienti al padrone, issano i vessilli della vergogna, saranno bollati come percettori dei canonici trenta denari che sono l’unica moneta valida in un mercato delle vacche che si sta ripetendo e che costituisce la vergogna di una città piena di storia e di tradizioni sane e di primati, non di umilianti messe in scena tese solo ad affermare interessi privati contrapposti a quelli di una popolazione agonizzante in cui affondano a pine mani personaggi loschi che in altre realtà non possono nemmeno entrare.