La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 30 dicembre 2011

LEGAAMBIENTE E ASSOCIAZIONI INSIME PER COMBATTERE LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO DI STOCCAGGIO


Stoccaggio rifiuti a Lo Uttaro: il ComER, Legambiente, OsservAzione e Liberamente promuovono una petizione popolare da inviare al Sindaco di Caserta per impedire l’entrata in funzione dell’impianto. Sabato 31 dicembre e venerdì 6 gennaio appuntamento presso il Caffè del centro in Via San Carlo per firmare la petizione e sottoscrivere le cartoline postali con la richiesta all’Assessore Regionale all’ambiente Giovanni Romano di attivarsi per l’annullamento dell’autorizzazione del sito.



Sabato 31 dicembre e venerdì 6 gennaio, dalle 10.30 alle 18, presso il caffè del centro in Via San Carlo, Legambiente, il Comitato Emergenza rifiuti, l’associazione Liberamente di San Marco Evangelista e l’associazione OsservAzione di Caserta, invitano i cittadini a firmare la petizione popolare attraverso cui, intendono chiedere al Sindaco di Caserta di emanare un’ordinanza per vietare l’entrata in funzione dell’impianto di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi, autorizzato nell’agosto scorso dalla Regione Campania, nella già degradata area “Lo Uttaro”.



Nel corso del consiglio comunale dell’8 novembre, le forze politiche decisero all’unanimità di opporsi al sito di stoccaggio, dando mandato al Sindaco di esperire tutte le iniziative giudiziarie per fermare la realizzazione dell’impianto.



“Ora, - invocano gli organi promotori della petizione - bisogna passare dalle parole ai fatti”. Questa la ragione per cui il comitato, le associazioni ed i cittadini vogliono dare, attraverso l’istituto della petizione popolare, una ulteriore sollecitazione all’amministrazione comunale di Caserta, perché attraverso l’emanazione dell’ordinanza di divieto, venga scongiurato l’ennesimo scempio del territorio casertano e tutelata la salute dei cittadini.



Oltre alla petizione, sono state predisposte centinaia di cartoline da inviare all’assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano, con la richiesta di attivare le procedure presso il dirigente al ramo per arrivare quanto prima all’annullamento del decreto dirigenziale di autorizzazione del sito.



Legambiente - Circolo di Caserta

ComER – Comitato emergenza Rifiuti - Caserta

Associazione OsservAzione – Caserta

Associazione Liberamente - San Marco Evangelista





Le ragioni della petizione



Il Comune di Caserta può bloccare subito la realizzazione del sito, sia rifiutando la concessione del decreto di classificazione di industria insalubre, necessario per l’entrata in funzione dell’impianto, sia attraverso l’emanazione di una ordinanza urgente del Sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria del territorio, che vieti qualsiasi impianto di rifiuti nella zona.

Il provvedimento troverebbe la sua giustificazione a causa del pesante livello di inquinamento delle matrici ambientali (e delle falde acquifere in particolare) per il quale è ancora oggi sotto sequestro la discarica di Lo Uttaro, e che ha portato nel 2010 all’emissione da parte dei comuni circostanti (San Nicola e Caserta), di due ordinanze, tutt’ora vigenti, di divieto dell’uso delle acque dei pozzi. A causa di tale situazione sono in corso, in tutta l’area, le attività propedeutiche alla bonifica, per la quale la Regione Campania ha stanziato la considerevole somma di € 15.000.000,00 di provenienza comunitaria e lo stesso Comune di Caserta ha previsto nel programma triennale delle OO.PP., la somma di € 1.500.000,00 per la caratterizzazione dell’area vasta e di € 1.000.000,00 per la bonifica dei siti inquinati. Sarebbe paradossale perciò se il Comune assistesse inerte alla realizzazione di un sito di stoccaggio inquinante proprio nel bel mezzo di un’area da bonificare.