La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 15 dicembre 2011

EX TABACCHIFICIO, IL SINDACO DI MURO: “STRUMENTALIZZAZIONI INACCETTABILI”

Il sindaco Biagio Di Muro interviene a proposito del progetto riguardante l’area dell’ex Tabacchificio di Santa Maria Capua Vetere: “Sono inaccettabili le strumentalizzazioni di questa vicenda da parte di alcuni consiglieri, i quali non tengono conto che l’iter procedurale per i lavori nell’ex Tabacchificio è stato avviato da un’altra amministrazione. Durante la scorsa campagna elettorale, ho fatto una battaglia in prima persona contro quel progetto edilizio, ma la legge sul piano casa – sebbene criticabile sotto molti profili – è una normativa pienamente vigente e consente l’edificazione di unità abitative in una zona classificata come area industriale dismessa. L’unico modo legittimo per fermare i lavori sarebbe stata una delibera di consiglio comunale da adottare entro il mese di marzo del 2011, la quale avrebbe dovuto individuare le zone di intervento. Il commissario prefettizio Luigi Pizzi ripropose, invece, la stessa delibera votata dall’amministrazione Giudicianni e l’approvò con i poteri del consiglio comunale: in quel provvedimento non si precludeva l’applicazione della legge sul piano casa all’ex Tabacchificio nella parte in cui prevede la possibilità di trasformare volumetrie industriali dismesse in unità abitative. Per mesi, comunque, abbiamo cercato soluzioni, almeno per mitigare un intervento di così alto impatto urbanistico: abbiamo consultato molti esperti in materia e, in ultimo, il professore Luigi Piemontese, che hanno univocamente e autonomamente asserito che quell’intervento non era più evitabile. Di questo non può essere fatta una colpa all’attuale amministrazione, la quale non può che adeguarsi al dettato del legislatore, ma a chi in passato avrebbe dovuto fermare quel progetto e non l’ha fatto. Appare pertanto in tutta la sua evidenza come sia strumentale la posizione di chi vorrebbe addossare all’attuale amministrazione responsabilità politiche che non le appartengono e che sono invece riconducibili, carte alla mano, innanzitutto al comportamento omissivo dell’amministrazione Giudicianni e successivamente all’appiattimento del commissario prefettizio sulla scelta della precedente maggioranza. Mi chiedo dove fosse e che cosa abbia mai fatto in quei tempi il consigliere Giovanni Campochiaro rispetto a questa problematica, distratto e impegnato com’era invece a sostenere fortemente altri discutibili progetti, come quello del project financing del cimitero (realizzazione e vendita di cinquemila loculi da parte della ditta dei costruttori Mastrominico). Voglio concludere ricordando che, allorquando mi dimisi da vicesindaco anche e soprattutto perché non condividevo la costruzione di un centro commerciale nell’ex Tabacchificio (all’epoca, peraltro, sarebbe stato ancora possibile individuare quell’area per la realizzazione dell’ospedale Capua-Santa Maria Capua Vetere), altri consiglieri comunali del mio gruppo, quegli stessi che oggi siedono nei banchi della minoranza, non aderirono alla mia posizione e anzi sposarono le tesi dell’amministrazione Giudicianni appoggiando il progetto del centro commerciale. In quei tempi, come ho detto in premessa, vi erano gli strumenti giuridici per gestire il problema ben diversamente da oggi. Ricopro, infatti, il ruolo di sindaco e il mio pensiero e le mie valutazioni di ordine politico trovano un limite invalicabile nel rispetto della legge”.