La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


email
procecere@alice.it
procecere@virgilio.it



Visualizzazioni secondo Google dal 2009

venerdì 25 novembre 2011

POLIZIA DI STATO – SQUADRA MOBILE DI CASERTA: ARRESTATI DUE LATITANTI DEL CLAN DEI “CASALESI”.


Ieri, ad epilogo di una prolungata indagine, coordinata dalla Procura Antimafia di Napoli, in agro di Formicola (CE), la Squadra Mobile, con l’ausilio di specialisti del Servizio di Polizia Scientifica, ha arrestato i fratelli MEZZERO Gerardo, nato a Grazzanise (CE) il 13.04.1959 e MEZZERO Giacomo, nato a GRAZZANISE il 5.12.1952, latitanti, pregiudicati ed elementi di spicco del clan dei CASALESI-gruppo MEZZERO, attivo nel comprensorio di Grazzanise, Santa Maria la Fossa (CE) e aree limitrofe.

In particolare, al termine di prolungati servizi di appostamento, effettuati ininterrottamente nelle scorse settimane, i MEZZERO sono stati intercettati mentre transitavano lungo una strada interpoderale, che collega i due comuni dell’alto casertano, a bordo di un’autovettura intestata alla defunta madre. I due, riconosciuti immediatamente, venivano bloccati dai poliziotti, lasciandosi ammanettare senza opporre resistenza. I citati MEZZERO si erano resi irreperibili dopo l’emissione nei loro confronti, nel luglio scorso, di un ordine di carcerazione da parte della Procura Generale di Napoli, a seguito della condanna definitiva alla pena di cinque anni di reclusione per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Infatti, nel passato, i fratelli MEZZERO avevano gestito imprese edili controllate direttamente dai capi del clan dei casalesi che, attraverso di esse, reinvestivano i proventi delle attività illecite e si accaparravano, con le intimidazioni mafiose e la complicità di amministratori collusi, appalti pubblici e privati. In particolare i due ricercati, in concorso con altri esponenti dell’organizzazione criminale, attraverso intimidazioni e percosse, avevano costretto i titolari di un’impresa edile a non partecipare alle gare di appalto pubbliche indette dal comune di Grazzanise (CE) nel settore della costruzione, sistemazione e rifacimento di reti idriche, fognarie e stradali.