La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 20 ottobre 2011

PREMIO “ANIELLO AMBROSIO A NOLA DOMANI AL TRIBUNALE NEL SALONE DELLE ARMI DELLA REGGIA DEGLI ORSINI

Domani, venerdì 21 ottobre 2011, ore 16, nel Salone delle Armi della Reggia degli Orsini, sede del Tribunale di Nola, si terrà - con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola - la cerimonia per il conferimento del Premio istituito in memoria del magistrato, dottore Aniello Ambrosio (1864-1935), Consigliere della Corte di Cassazione, nato a San Giuseppe Vesuviano.

Con l’istituzione del Premio (che avrà cadenza annuale) il Comitato Promotore, coordinatrice la dott.sa Lilia Giugliano Ambrosio, si è proposto di ricordare la vita e le opere del dott. Aniello Ambrosio, magistrato, con il conferimento al vincitore del Concorso in magistratura del Circondario Nolano o del Distretto napoletano che abbia riportato, nella graduatoria nazionale, il punteggio più alto.

Alla manifestazione sono previsti brevi interventi dei componenti il Comitato d’Onore.



Comitato d’onore del Premio:

- dott. Giovanni Fragola Rabuano, Presidente del Tribunale di Nola;

- dott. Paolo Mancuso, Procuratore della Repubblica;

- dott. Raffaele Numeroso, Presidente aggiunto on. della Corte di Cassazione;

- prof. avv. Francesco De Simone, docente nell’Università Parthenope;

- avv. Maria Masi, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola;

- avv. Francesco Urraro, Segretario dell’Ordine degli avvocati di Nola;

- avv. Felice Casucci, Ordinario di Diritto Comparato presso Università degli Studi del Sannio.



«La nostra società ha bisogno di fulgidi esempi per riavvicinarsi a quegli autentici sentimenti di rispetto e di appartenenza al proprio ruolo e per recuperare il senso di rinnovata coscienza dell’essere oltre a quella del fare - sottolinea l’avv. Masi, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola -. Il dott. Ambrosio è figura autorevolissima che merita di essere ricordata: il suo è stato un impegno informato a un profondo senso di responsabilità, che lo ha portato a vivere in prima persona i momenti istituzionalmente più difficili del Regno, come è stata la dura astensione degli avvocati a Melfi nel 1911».


CHI E' ANIELLO AMBROSIO
Nacque a San Giuseppe Vesuviano il 19 maggio 1864 da Pasquale e Lucia Ambrosio. Frequentò il ”Real Liceo Antonio Genovesi” in Napoli. Il padre, proprietario terriero benestante e nobile, aveva deciso per lui un futuro di avvocato. Accettò per amore filiale ma ben presto decise di partecipare al concorso per magistrato che superò brillantemente. Fu giudice presso il tribunale di Benevento e Napoli.



Nel 1898 pubblica Del protesto cambiario secondo la legislazione vigente in Italia.


Una memoria, ci rende noto che “nel 1911 fu inviato al tribunale di Melfi in qualità di Presidente per un dissidio profondo scoppiato tra magistratura e foro, aggravato da uno sciopero tumultuoso degli avvocati, mentre l’intervento della politica locale rendeva più critica e imbarazzante quella situazione. Rimase colà parecchio tempo, aggiungendo una fulgida pagina nella sua cartella personale”.


Dal 1913 al 1914 fu presidente della 7a sezione fallimentare del Tribunale di Napoli. Successivamente “pervenne rapidamente al grado di Consigliere della Corte di Cassazione di Napoli, che per l’avvenuta unificazione del supremo collegio nella capitale del Regno, anzi che ivi trasferirsi, non avesse preferito ritirarsi a vita privata”.


Tra i titoli e le onorificenze di cui fu insignito, ricordiamo: Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 1916; Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia, 1922; Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia, con facoltà di fregiarsi delle insegne per tale equestre grado stabilito, 1923. Morì in San Giuseppe Vesuviano il 1935.