La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 15 settembre 2011

ZINZI: “LE PROVINCE NON VANNO ABOLITE, RICOPRONO UN RUOLO FONDAMENTALE”.

“La Provincia è un Ente intermedio, le cui funzioni risultano fondamentali e non possono essere delegate né alla Regione né ad altre istituzioni. Proporre con insistenza l’abolizione delle Province, quindi, significa ignorare l’importanza che questo Ente ha assunto nel corso degli anni, ponendosi come punto di riferimento per i Comuni, soprattutto per quelli più piccoli, e per interi territori”. Così si è espresso il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, intervenuto stamani all’Assemblea Straordinaria dell’Upi (Unione province italiane), tenutasi nella sala conferenze di piazza Montecitorio a Roma e convocata per protestare contro il progetto del Governo di abolire le Province attraverso un provvedimento di natura costituzionale.

“La Provincia svolge un fondamentale ruolo di raccordo tra i Comuni e la Regione e, specie negli ultimi anni, ha visto aumentare i settori di competenza, molti dei quali risultano essere strategici. Purtroppo sta montando una campagna denigratoria nei confronti di questo Ente, definito inutile da chi non ne conosce i compiti e le funzioni. La Provincia non è affatto inutile, ma anzi costituisce un’istituzione di riferimento alla quale non si può rinunciare”.

Il presidente Zinzi, poi, ha lanciato una proposta: “La priorità – ha detto Zinzi – è evitare gli sprechi senza tagliare i servizi. In questo senso, si potrebbe dar vita a delle macroregioni e delle macroprovince, che consentirebbero di unire alcuni territori molto omogenei tra loro, senza abolire enti locali importanti”.