La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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domenica 28 agosto 2011

SANTA MARIA CV -ILPDL SAMMARITANO E CASERTANO VUOLE IL TRIBUNALE NELLA EX SAINT GOBAIN

Progetto per ridisegnare la geografia giudiziaria

Saranno soppressi i “tribunalini” con meno di 15 magistrati a rischio i 5 di Caserta

Se dovesse passare il provvedimento scompariranno le sedi distaccate di Marcianise, Piedimonte Matese, Aversa, Carinola e Caserta. Ma potrebbe essere spostato anche quello di S. Maria a Caserta, perché la nuova legge obbligherebbe di istituire i Tribunali nei capoluoghi di Provincia.



Caserta ( di Ferdinando Terlizzi ) – Una vera e propria rivoluzione è in atto con la delega al Governo ( nell’ambito dell’ultima manovra finanziaria ) per ridisegnare la “geografia giudiziaria” nell’ambito della revisione delle circoscrizioni che interessa ben 998 uffici ( di cui 5 in Provincia di Caserta ) fra “Tribunalini”, con meno di 15 giudici ( che sono 39 in tutta Italia ); le “Procurine”( che sono 58 ); le sezioni distaccate dei Tribunali ( che sono 220 ) e gli uffici non circondariali dei Giudici di Pace ( il cui numero da sopprimere è di 681 ).

Se dovesse passare il provvedimento scompariranno le sedi distaccate di del tribunale di S. Maria C .V. che sono ( tutte con meno di 15 giudici) Marcianise, Piedimonte Matese, Aversa, Carinola e Caserta. Ma potrebbe essere spostato anche il Tribunale di S. Maria C.V. a Caserta, in quanto la nuova legge obbligherebbe di istituire i Tribunali soltanto nei capoluoghi di Provincia. Si prevedono “barricate” e lotte intestine tra giudici, avvocati, personale amministrativo e politici locali.

Questa ristrutturazione porterebbe al recupero di circa 80 milioni di euro ogni anno, alla possibilità di disporre di un migliaia di magistrati e di circa 5700 impiegati tra cancellieri, ufficiali giudiziari, collaboratori, addetti ai centri di informatica, uscieri e altre figure amministrative da impiegare in uffici di medie dimensioni per aumentare la produttività nel sistema giudiziario con l’informatizzazione e l’unificazione delle sedi… insomma, ritorna di scottante attualità il vecchio detto napoletano “chi fraveche e sfraveche non perde mai tiempe”…

“Bene prezioso, la “giustizia di prossimità”, ma non sempre “piccolo è bello”. Anzi, spesso “piccolo” – scriveva iei il “Sole24” - è sinonimo di inefficienze e sprechi, e dietro la sua difesa quasi sempre ci sono pigri campanilismi, interessi di categoria, modesti giri d'affari e occupazionali. Niente a che fare, insomma, con una giustizia moderna. Ma quanto basta a ingessare la politica. L'Italia dei Tribunali (165, di cui 63 con meno di 15 giudici) risale all'epoca pre-unitaria, brucia soldi, risorse umane, professionalità, zavorra l'efficienza del servizio, frena la competitività e la crescita del Paese. Eppure non è mai stata toccata”.

“Occorre quindi un’assunzione comune di responsabilità politica per inserirla nella manovra economica. Non ci sono ostacoli tecnici, solo resistenze campanilistiche, corporative e politiche, che si insinuano trasversalmente e minacciosamente in Parlamento. È l'occasione per dimostrare che la giustizia non è soltanto terreno di scontro, di leggi ad personam, di interventi spot o propagandistici, ma è un servizio pubblico, essenziale per il cittadino”.