La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 28 luglio 2011

INCARICO AL PROF. GIUSEPPE NOVELLI DELL’UNIVERSITA’ DI ROMA PER LA PERIZIA DEL DELITTO DI SERENA MOLLICONE –

Cassino ( di Ferdinando Terlizzi ) - Si è tenuta ieri, presso il Tribunale di Cassino, ( Gip Angelo Valerio Lanna, P.M. il Procuratore Capo Mario Mercone ) l’udienza per l’incidente probatorio ( un atto processuale che consente la formazione di una prova prima che sia iniziato il dibattimento ) per il delitto di Serena Mollicone, al termine della quale è stato nominato il perito del Tribunale nella persona del Prof. Giuseppe Novelli, direttore del Laboratorio di Genetica Medica presso l’Università Tor Vergata di Roma.

Erano presenti, il padre della vittima, Guglielmo Mollicone ( difeso dall’avv. Dario De Santis ) che ha nominato consulente di parte il Gen, Luciano Garofano (ex comandante dei Ris di Parma ), il fidanzato di Serena, Michele Fioretti, con la madre, Rosina Partigianoni, indiziati dell’omicidio, difesi dall’avv. Armando Pagliei; il brigadiere Francesco Suprano ( difeso dagli avvocati Eduardo Rotondi e Emiliano Germani ) che ha nominato suoi consulenti il criminologo Dr. Carmelo Lavorino e il genetista Prof. Saverio Potenza.

Erano invece assenti Franco Mottola ( all’epoca comandante della stazione dei carabinieri di Arce, 55 anni residente a Teano ), il figlio Marco ( 29 anni in famiglia a Teano ) e la madre (omonima del marito) Anna Maria Mottola ( nata e residente a Teano di anni 50 ) tutti difesi dall’avv. Francesco Germani, che ha nominato propri consulenti, il Prof. Luigi D’Ancora, esperto in medicina legale, dell’Università di Napoli e il Prof. Ciro Di Nunzio, genetista, dell’Università di Catanzaro.



“I miei assistiti, signori Mottola”, ci ha detto l’avvocato Francesco Germani da noi avvicinato subito dopo l’udienza – sono assenti ma presteranno il loro assenso per il prelievo dei campioni. Si protestano innocenti e lo dimostreranno in corso di causa. Certamente la vicenda è ingarbugliata e vi sono molti profili non chiari, ma il maresciallo, il figlio e la moglie, hanno la coscienza tranquilla, hanno fiducia nella giustizia e dimostreranno di non essere assolutamente coinvolti in questo truce delitto”.



Il Giudice per le Indagini Preliminari Dr. Lanna ha anche fissato l’inizio e la fine delle operazioni peritale indicando il giorno 16 settembre per il prelievo dei campioni da esaminare, e la discussione delle risultanze, entro 90 giorni, e cioè, il 16 dicembre, fissando, inoltre l’udienza del 2 febbraio 2012, per l’esame comparato delle risultanze della perizia. I prelievi saranno effettuati presso il Gabinetto dell’Università Tor Vergata di Roma.



Questo incidente probatorio è stato provocato dal Procuratore Capo Mercone, il quale è fermamente convinto che tra i sei indiziati ci possa essere l’assassino di Serena Mollicone, il mandante ed i testimoni oculari dell’efferato crimine, avvenuto, come è noto, 10 anni or sono ad Arce. Ma, la pubblica accusa è partita da molto lontano e non esclude di coinvolgere altre persone tanto è vero che il provvedimento notificato alle parti parla anche di “concorso con ignoti da identificare”.



Il Procuratore Capo, tuttavia, ha formulato una precisa accusa ed ha ipotizzato anche il probabile scenario del delitto. Il maresciallo Mottola, con il figlio Marco, con la moglie Anna Maria ( ed in alternativa con il concorso del brigadiere Suprano o con il concorso del fidanzato di Serena Mollicone e della madre di quest’ultimo o con il concorso di ignoti ) avrebbero ucciso la povera Serena “colpendola al cranio con uno strumento contundente ( così è scritto nella ordinanza del Gip ) legandole gli arti superiori dietro alle spalle e bloccandone le gambe con un nastro adesivo bianco e con fili accoppiati di ferro, nonché incappucciando il cranio con una busta di plastica sigillata attorno al collo e tappando con altro adesivo la bocca ed il naso, ne cagionavano la morte, sopravvenuta a causa dello shock traumatico e della asfissia meccanica, dopo ampio versamento ematico; con l’aggravante di avere agito con inutile crudeltà verso la vittima”.



Ed inoltre il Procuratore Capo ha contestato a tutti l’aggravante ( in concorso tra loro o con ignoti ) all’occultamento di cadavere “al fine di conseguire l’impunità per il commesso omicidio occultavano il cadavere trasportandolo in un viottolo recondito ed ivi abbandonandolo, dopo essersi impegnati, per ostacolarne il rintraccio a ripiegare al di sopra della salma arbusti ivi vegetanti e ad utilizzare come riparo la sagoma di un contenitore metallico cilindrico”.



In effetti l’incidente probatorio è stato concesso dal Gip principalmente perché l’accusa aveva prospettato che vi erano numerosi “reperti riconducibili” alla vittima, ( nastro adesivo, la busta dell’Eurospin che copriva la testa di Serena, il telefonino, la maglietta i pantaloni etc. etc. ) per i quali al momento del delitto ( e questo è un altro mistero, che va ad aggiungersi al suicidio del brigadiere Santino Tuzi, alle lettere anonime, al prelievo coatto del padre della vittima nel corso dei funerali ) non fu possibile estrapolare profili genetici di soggetti estranei”.



Poi il Gip osserva inoltre che “considerato che il progresso effettuato dalle tecniche potrebbe ora consentire di evidenziare eventuali tracce genetiche presenti sugli oggetti e sugli indumenti, ( elemento ovviamente molto rilevante, ai fini dell’individuazione dell’autore dell’efferato gesto ) ritenuto quindi che sia condivisibile la scelta di procedere ad assunzione probatoria e ritenuto, inoltre, che trattasi di un accertamento tecnico verosimilmente non ripetibile, visto che le tracce genetiche e biologiche esistenti sul materiale posto sotto sequestro potrebbero disperdersi e non consentire – dopo un ulteriore lasso di tempo – la genuina acquisizione della prova a fine di comparazione autorizza il perito a procedere al prelievo di campioni di materiale biologico degli indagati; campioni dai quali poi si andrà ad estrapolare il profilo genetico da comparare con quello che sarò evidenziato sui reperti già acquisiti”.



Inoltre il Gip, ha convocato tutti gli indiziati perché, per legge, per sottoporre un indiziato al prelievo di campioni biologici occorre il consenso della parte ( diversamente il giudice deve ordinare, con apposito atto, un prelievo coatto ) ed ha precisato che l’incidente probatorio di ieri è anche destinato a “procedere alla comparazione dei profili genetici che saranno enucleati dagli indumenti della vittima, rispetto al profilo genetico del brigadiere dei carabinieri Santino Tuzi ( suicidatosi il 9,4,2008) al fine di stabilire se la vittima, il giorno della sua tragica scomparsa, si sia recata o meno presso la Stazione dei carabinieri ove il suddetto militare prestava servizio e ciò al fine di delineare meglio gli ultimi spostamenti della Mollicone”. Per saperne di più bisogna attendere il 16 settembre.