La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 30 giugno 2011

LA POLIZIA DI STATO HA ARRESTATO DUE APPARTENENTI AL CLAN DEI CASALESI, RESPONSABILI DEL REATO DI TENTATA ESTORSIONE IN DANNO DI UN IMPRENDITORE EDILE.




Le Squadre Mobili di Caserta e di Napoli, a seguito di particolareggiate indagini sul clan CASALESI, hanno eseguito l’O.C.C.C. nr. 28529/11 R.G.N.R. - D.D.A, nr. 25002/11, REG. GIP e nr. 410/11, emessa il 28 giugno 2011 dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura Antimafia di Napoli, in relazione al reato di tentata estorsione, aggravata ex art. 7 L. 203/91 nei confronti di FABOZZO Agostino, nato a Aversa (CE) il 12.05.1971, con precedenti di polizia e MACCHIONE Luigi, nato a Trentola Ducenta (CE) il 6.12.1970, entrambi ritenuti organici al clan dei CASALESI-ala SCHIAVONE, commessa in danno di un imprenditore edile di Aversa (CE). In particolare, i malviventi si erano recati presso il cantiere ad Aversa (CE), dove un imprenditore stava effettuando dei lavori di ristrutturazione presso un deposito. I malviventi, che si erano presentati anche nei giorni precedenti, arrivati sul luogo a bordo di due ciclomotori, poi occultati, dopo essersi accertati dell’ammontare dei lavori, circa 150.000 euro, avevano effettuato una richiesta estorsiva di 8.000 euro per conto della famiglia, direttamente ai poliziotti, camuffatisi da operai ed uno da responsabile della società. I due erano stati immediatamente individuati e bloccati, fatto accaduto il 16 giugno scorso. Gli operatori hanno contestato ai due arrestati la suesposta aggravante, riconosciuta ora dal GIP distrettuale, in quanto nella specie l’azione estorsiva è stata perpetrata con finalità di agevolare il sodalizio criminale dei CASALESI all’accumulo illecito di risorse economiche, e con l’uso di metodologie tipicamente camorriste, attraverso la messa in atto di condotte di minacce mediante l’evocazione della potenzialità offensiva riconducibile al gruppo criminale mafioso. Peraltro, il MACCHIONE è legato, anche da rapporti parentali, al cugino FALCONE Pietro, nato ad Aversa (CE) il 27.06.1980, con precedenti polizia per reati associativi, armi, estorsione ed altro, arrestato dalla Squadra Mobile nel giugno 2010, ritenuto elemento di spicco dell’allora ricostituenda frangia aversana dei CASALESI, riconducibile al reggente SCHIAVONE Nicola.