La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 19 aprile 2011

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2011 - A SANTA MARIA CAPUA VETERE TUTTI CHIEDONO UN CAMBIO DI PASSO' MA IN CITTA' NON SI PRODUCE PIU'REDDITO

Se c’è una battuta che tutti i candidati consiglieri e sindaci ormai la dicono da tempo è quella del cambiamento amministravo o come lo dicono loro “ un cambio di passo”.

Mi rivolgo soprattutto a quei cittadini sammaritani, che increduli o forse la dico con convinzione dovuta, aspettano che il candidato entri in casa per chiedere, così come lui chiede, un sostegno per la sua candidatura.

Ma allora se osannano un cambio di passo significa che nulla è cambiato dal 1946 ad oggi , ciò che si faceva prima si fa anche oggi . Ma allora mi chiedo quale è il cambiamento oggi ?

Io provo a manifestare una mia tesi che da tempo ho immagazzinato.

Sappiamo , e non è notizia dei nostri giorni che con il federalismo fiscale chi ci guadagna non è il cittadino delle media e piccola città di provincia , ma quelli dei capoluoghi di provincia di città industrializzate che producono reddito con sedi legali nel territorio in cui operano. Ciò significa che le città più rinomate si mangiano quelle più piccole. E’ stato sempre così . ma ciò che avverrà con il federalismo fiscale sarà in ogni caso una vera e propria batosta per il ceto medio e quello più basso , a questo se ci aggiungiamo la mentalità che in questi ultimi 15 anni è stata trasmessa l’amministrazione comunale che si andrà a formare avrà le tasche bucate .

Ma allora perché si candida un cittadino ? La risposta è molto semplice, per la difesa del territorio, per la dignità personale trasmessa anche alla collettività , ma soprattutto per una maggiore produttività di reddito creando quel lavoro necessario che non è quello che può creare un candidato sindaco o consigliere comunale, ma neanche un imprenditore improvvisato che si costituisce con tanto di carte presso un notaio con un società per dare man forte ad una economia che dopo un anno non sa più dove sbattere la testa o meglio sparisce senza pagare nemmeno gli stipendi, salari e quant’altro . Il comune non ha un progetto , perché ce l’hanno i privati e si sa come vanni a finire .

Prospero Cecere