La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 16 marzo 2011

Sembrerebbe... di Vincenzo di Giacomo

Sembrerebbe che anche oggi, come nel 2007, solo alleandosi con i dimuriani si possa costituire un blocco elettorale forte e capace di vincere le prossime amministrative forse, questa volta, anche al primo turno. Sembrerebbe che i maggiori rappresentanti dei partiti nazionali PD e PDL di Santa Maria, consci dei drammatici errori commessi nella gestione politica della città, facciano melina per arrivare per primi a coglierne l'opportunità.
Sembrerebbe che i dimuriani, estromessi a forza dalla gestione del comune per fare spazio ad interessi di indubbio malaffare, pur consapevoli della loro forza non intendano impegnarsi "contro tutti".
Sembrerebbe che i cittadini operosi e di buon senso, sentano pressante la necessità di essere accorti a non consegnare di nuovo la città nelle mani di speculatori, affaristi e politici di mestiere presenti in gran quantità in tutte le coalizioni, partiti e associazioni che stanno per invadere lo scenario politico sammaritano pre-elezioni.
Sembrerebbe che, fatte le debite considerazioni, la città civile, democratica e resistente si sia inabissata nel privato per la persistente impossibilità ad individuare luoghi e temi di dibattito e sostegno di iniziative foriere allo sviluppo di un nuovo e rinnovato tessuto democratico.
Gli ultimi interventi di Maglione e Schettino sono la dimostrazione inequivocabile che quanto esposto non solo è vero ma anche imperiosamente ineluttabile.
Condivido il loro pensiero in tutto e per tutto, non dimenticando però che proprio i dimuriani, con il loro sostegno a Cosentino e Romano hanno favorito l'odioso ribaltone naufragato in pochi mesi.
Ne tantomeno si può dimenticare che dalla caduta di Giudicianni, si è tanto parlato del nuovo possibile Sindaco, ma nessuno ha ancora avviato una seria ricognizione sullo stato della città e dei suoi abitanti per la definizione di un programma "serio, chiaro e di lungo respiro" (cit. M.S.).
Ancora una volta gli interessi di bottega (in questo caso spero di parte e non di affare), sembrano avere il sopravvento sugli interessi della città.
Maglione ricorda che il tempo è breve, molto breve, non solo per le decisioni ma anche perchè queste debbono essere sostenute con il giusto avallo dai militanti, simpatizzanti e semplici cittadini e non calate, ad arte dall'alto, a giochi fatti e tempo scaduto.
In quanto iscritto al PD, mi duole, dopo l'entusiasmante ripresa del circolo cittadino nello scorso gennaio, dover richiamare il gruppo dirigente per non aver mantenuto fede agli impegni assunti ed aver ripreso la vecchia strada dell'isolazionismo rispetto al dibattito aperto con i militanti.
Una malattia che sembra incurabile e rapidamente estesasi anche al nuovo direttivo.
Forse avevo ragione nel chiedere l'indizione di un vero congresso come hanno fatto a Caserta nonostante le prossime elezioni cittadine.
Dal canto mio, per quanto possa servire, che sono sempre stato contrario all'ortodossia fin da dentro l'ex PCI, mi meraviglierei se il PD e le forze della sinistra democratica di fronte ad un occasione che, come dice Schettino, possa "coniugare competitività elettorale, programma politico e attendibilità degli uomini", producessero veti che impedissero alle migliori ed oneste intelligenze presenti nella città di potersi impegnare per quello che sono profondamente e non per quello che vorrebbero fare ma che potrebbero fare solo mascherandosi.
Come ho scritto a proposito del misterioso sondaggio dello scorso gennaio ora che al popolo sovrano è tornato lo scettro democratico, si riapproponino anche delle sedi di discussione, perchè il pericolo di ingerenza del malaffare è molto serio e l'involuzione democratica della gestione della politica della città potrebbe seriamente avvenire e consolidarsi per i prossimi anni.

Vincenzo Di Giacomo