La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 31 marzo 2011

SCANDALO A CASERTA - IL TRIBUNALE CONDANNA MANLIO DONADONI PER IL CRACK DONATAB

E' stata emessa stamane dal Tribunale di S. Maria C.V. la sentenza nel procedimento penale a carico di Donadoni Manlio (di anni 60), Sacco Vincenzo (di anni 63) e Di Mauro Alfredo (di anni 75), imputati di bancarotta fraudolenta per avere distratto ed occultato beni della fallita DONATAB s.r.l. negli anni '90 (tra cui terreni, partite di tabacchi, somme di danaro in Svizzera, somme di danaro derivate da locazioni di complessi aziendali in zona Lo Uttero di Caserta, somme di danaro per vendite di beni a prezzi simulati tra cui l'opificio industriale venduto alla ETA s.r.l. di via Ferrarecce di Tedeschi Ovidio e Landolfi Alessandro, ed altro), per importi rilevantissimi (svariati miliardi delle vecchie lire). La Seconda Sezione Penale del Tribunale di S. Maria C.V., Presidente Dott. Picardi, ha condannato Donadoni Manlio alla pena di anni 6 di reclusione, Sacco Vincenzo alla pena di anni 4 di reclusione e Di Mauro Alfredo alla pena di anni 4 di reclusione, oltre pene accessorie ed inabilitazioni commerciali. Gli imputati sono stati altresì condannati al risarcimento del danno nei confronti della parte civile, che per la curatela fallimentare Donatab s.r.l., è difesa dall'Avv. Alberto Martucci.