La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 28 marzo 2011

ESTORSIONI A MEZZO STAMPA , LA CAMPaGNA ELETTORALE DI LUIGI FALCO E' SALVA . IL PROCESSO SI RINVIA AL 31 MAGGIO 2011

Estorsioni a mezzo stampa conclusa la fase dibattimentale del processo a carico di Maurizio Clemente editore del Corriere di Caserta e di Cronache di Napoli insieme all’ex Sindaco di Caserta Luigi Falco a cui sono contestati i reati di concorso esterno in estorsione a mezzo stampa . Ieri pomeriggio testimone d’eccezione è stato il presidente del Fli l’onorevole Italo Bocchino che si è presentato in aula verso le ore 16 . Il dibattimento è iniziato intorno alle ore 16.30 davanti al collegio presieduto dal giudice Dottor Guglielmi insieme ai giudici a latere.

Italo Bocchino è salito sul banco dei testimoni e il pm è iniziato con l’esame . Due le circostanze che sono state ricordate dall’onorevole. La prima riguarda un incontro a cui l’imprenditore Mario Pagano  Granata  si era offerto affinché  fosse fissato un incontro fra l’editore Maurizio Clemente e l’onorevole Bocchino . Tema dell’incontro la cessione del Giornale di Napoli  dopo il crack dell’editore D’Andria.In sostanza l’onorevole Italo Bocchino si era aggiudicata l’asta del quotidiano napoletano  dopo che Pasquale Clemente  ex direttore del Corriere di Caserta, allontanato da Maurizio Clemente nel 1998 aveva presentato una offerta al tribunale di Napoli insieme all’editore del corriere di Caserta. A questo punto iniziò l’attacco mediatico che si con concretizzò  con querele per diffamazione a mezzo stampa concluse con condanne giunte fino in terzo grado  con tro il direttore del Corriere di Caserta . Ma fra i vari gradi di giudizio si inseriscono i due incontri,  l’uno a cui partecipò Mario Pagano Granata    che non sortì gli effetti sperati , ma si concluse con una lettera di scuse del pagano all’onorevole Bocchino, l’altra invece con l’ex sindaco di Caserta Luigi Falco, che non aveva assistito al faccia a  faccia   anche  per quest’ultimo le campane a festa non suonarono e quindi il Clemente seguì altra strada fondando Cronache  di Napoli. “ Uscii in prima pagina raffigurato come uno scheletro e su   la mia faccia".   Ma  alla fine dell’interrogatorio del pm  la difesa ha iniziato un controesame . 

Ma c’è un colpo di scena in aula e lo fa avvocato Giuseppe Garofalo con una domanda   che l’ha messo in difficoltà . la difesa desiderava sapère se negli incontri che vi erano stati con il Clemente  se l’editore del corriere di Caserta attraverso  i suoi discorsi lo aveva minacciato, ma la parola minaccia non l’ha mai pronunciata. Con Italo Bocchino si è concluso il dibattimento e per motivi di carattere politico l’avvocato Alberto Martucci ha chiesto di rinviare il processo a votazioni concluse. La richiesta è stata accolta e la campagna  elettorale di Luigi Falco è salva , ma non quella della gogna mediatica.  per maurizio clemente invece un mese di quadratura delle dichiarazioni che si sono susseguite durante il dibattimento per una difesa molto concreta.