La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 25 marzo 2011

CASERTA - FAIDA DI VILLA LITERNO: CARABINIERI ARRESTANO 11 APPARTENENTI AL CLAN “DEI CASALESI” PER OMICIDIO E TENTATO OMICIDIO.

Nelle prime ore della mattinata odierna, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del  Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza ai custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il tribunale di Napoli su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di undici affiliati e fiancheggiatori nel clan dei casalesi — gruppo Bidognetti, ritenuti responsabili di omicidio, tentato omicidio, nonché porto e detenzione illegale armi da fuoco, aggravati dalla finalità di agevolare le attività del sodalizio criminale di appartenenza.Il provvedimento restrittivo costituisce l’epilogo di un indagine attraverso cui é statopossibile acquisire gravi ed inconfutabili elementi di colpevolezza a carico degli indagati in relazione all’omi¢idio di DI FRAIA Antonio inteso vulpacchiello all’epoca 19enne . commesso il 27 maggio 2004 in Villa Literno (CE); tale evento delittuoso era statopreceduto pochi giorni prima (precisamente l’1 1.5.2004) da un ulteriore agguato di danni dello stesso Di Fraia mentre viaggiava a bordo della sua autovettura, non andato a buon fine ad opera dei medesimi indagati.L’omicidio si inserisce nel contesto della guerra intestina consumatasi all’interno del clan "dei casalesi" tra i gruppi Tavoletta-Ucciero e Bidognetti, che si contendevano la supremazia nella gestione delle attività criminose in Villa Litemo. Numerose sono state lc vittime, in entrambe le fila, nel corso della suddetta faida protrattasi dal 1997 al 2005. In particolare, i due gruppi camorristici erano capeggiati rispettivamente da: TAVOLETTA Cesare cl. 1980, che dal l° marzo 2004 é divenuto collaboratore di giustizia;
IOVINE Massimo Cl. 1978, fedele ai Bidognctti, anch’egli dal 31 gennaio 2008 collaboratore: di giustizia.
I1 gruppo TAVOLETTA era appoggiato dal gruppo scissionista staccatosi dai Bidonettiani e poteva contare su personaggi di altissimo spessore criminale quali CANTIELLO dctto Carusiello, DIANA Luigi detto 0 Manovale (attualmente collaboratore della giustizia), CANTIELLO Vincenzo, ZARA Nicola, CORVTNO Daniele ed altri. La compagine contrapposta, capeggiata clan Iovine Massimo, era composta da personaggi di livello criminale altrettanto elevato quali: GUIDA Luigi, BIDOGNETTI Raffacle, GRASSIA Luigi, Dl CATERING Emilio cd altri. Dl FRAIA era legato alla fazione Tavoletta-Ucciero, per conto della quale richiedeva il pizzo anche presso attività commerciali già vittime di estorsione da parte dei bidonettiani.
Nel corso della attività investigativa, che si é avvalsa anche delle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, é stato appurato che BIDOGNETTI Raffaele per non procedere all’eliminazione fisica aveva in un primo momento deciso di convincere DI FRAIA Carmine, padre della vittima designate, a dissuadere il figlio dal frequentare i membri del gruppo Tavoletta-`Ucciero, ma tale opera di persuasione non aveva sortito gli effetti sperati, in quanto Dl FRAIA. Antonio aveva continuato a porre in essere azioni delittuose con gli appartenenti alla sua fazione; il predetto, intatti, era ritenuto autore oltre che di condanne estorsive, anche degli spam all’indirizzo del municipio di Villa Litemo la nottc del 16 marzo 2004. Inoltre, il I5 maggio 2004 i Carabinieri della Stazione CC di Villa Litemo avevano arrestato DELLE, DONNTE Mauro, DI FRAIA Antonio c UCCIERO Vincenzo, responsabile di detenzione abusiva di un Kalashuikov, di una pistola a tamburo cal. 38 e di due pistole con matricola abrasa. Per tale reato era rimasto detenuto solo DELLE Donne. Il 27 maggio 2004, DI FRAIA fu assassinato da un commando di 6 killer giunti a bordo di due autovetture (GUTDA Luigi e DIANA Francescso a bordo di un’Alfa 166 condotta. Da SPENUSO Salvatore, e DI MAIO Francesco e VENTRE Lorenzo a bordo di una Volvo SW condotta da GRASSIA Luigi) davanti all’abitazi0ne del DI FRAIA, che stava attendendo in strada a bordo di una Tempra SW l’apertura del cancello automatico. II padre della vittima, uditi gli spari, era sceso in strada ed aveva lanciato una scopa all’indirizzo di una delle autovetture dei killer, e nella circostanza era rimasto ferito alla gamba da colpi d‘amia da fuoco. Il commando, dopo l’azione delittuosa, sparo durante la fuga altri colpi lungo la via in cui abitava il DI FRAIA in segno di vittoria.
Sulla scena del delitto furono repertati complessivamente 24 bossoli cal. 9 parabellum e 19 bossoli cal. 7,62 e 39 (cartucce utilizzate da un kalashnikov).






BIDOGNETTI Raffaele 37 armi


DI MAlO` Franccsco 43 anni •


D1ANA Tammaro –


GRASSIA Luigi,


SPENUSO Salvatore 37 anni


VENTRE Lorenzo 37 anni


VEROLLA Nicola 65 anni,


DIANA Gaetano,


DIANA Giuseppe;


Marrone Pasquale 41 anni,


PEPE Michele 32 di Villa Literno