La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 16 febbraio 2011

POLIZIA MORTUARIA CAMBIA IL REGOLAMENTO PER IL CIMITERO DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

SANTA MARIA CAPUA VETERE = (di ANTONIO TAGLIACOZZI) Regolamento di polizia mortuaria modificato in due articoli e primi ricorsi per la inagibilità di alcune cappelle. Queste le ultime notizie che riguardano il pio luogo per il quale si sta facendo di tutto per riportarlo agli antichi splendori. Per la modifica dell’atto, il Commissario, con i poteri del consiglio ha rivisto gli articoli 48 e 50 del vecchio regolamento che riguardano i tempi ed i modi per costruire le cappelle gentilizie. Infatti, il provvedimento rivisto stabilisce che solo con la stipula del contratto, da effettuarsi entro sessanta giorni dalla determinazione dirigenziale di concessione dell’area, la stessa si intende perfezionata, mentre le opere approvate dovranno avere inizio entro un anno dalla data del rilascio del permesso a costruire ed ultimate entro tre anni dalla data di inizio ei lavori. Il certificato di usabilità dovrà essere richiesto da parte del concessionario entro sessanta giorni dall’ultimazione del lavori.

Intanto, per la incresciosa e degradata situazione che si registra presso il locale cimitero a causa del crollo di alcune cappelle di proprietà di congregazioni, sono stati presentati i primi ricorsi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere da parte di cittadini che lamentano la impossibilità di dare degna sepoltura ai loro cari a causa dello sventramento di alcune cappelle. Non si esclude che possa essere azionata una vera e propria “class action” nel senso che più cittadini si raggruppano per ottenere uno stesso risultato per vedere soddisfatti i propri diritti, in questo caso, proprio per dare una cristiana sistemazione ai resti dei propri cari.

I primi ricorsi all’autorità giudiziaria sono stati proposti nei confronti, prima delle confraternite titolari delle rispettive cappelle, poi nei confronti della Curia Arcivescovile di Capua ed infine, nei confronti del comune di Santa Maria Capua Vetere. Le confraternite, in quanto titolari della proprietà delle singole cappelle sono state chiamate in causa per non aver evitato o, quantomeno, limitati i danni derivanti dai crolli, la Curia Arcivescovile di Capua è stata chiamata in causa perché, essendo subentrata ad alcune congreghe sciolte, non ha provveduto ad intervenire ed infine il comune è stato chiamato in causa poiché, pur avendo emesso un’ordinanza e non essendo stata eseguita, ha omesso di procedere all’esecuzione dei lavori in danno.

Un bel ed interessante caso giudiziario che alcuni cittadini hanno promosso per poter procedere, dopo anni di abbandono, ad una degna sepoltura dei resti dei familiari ora abbandonati fra le macerie delle singole cappelle.

Tutto ciò si verifica nel vecchio cimitero dove la situazione è quanto mai critica dal punto di vista della staticità. Costruito su terreni di riporto, nel corso degli anni si sono registrati numerosi crolli. Negli ultimi tempi, infatti, dopo aver mostrato segni di cedimento, è crollata, siamo all’incirca nel 2001, almeno per quanto riguarda la parte interna, per fortuna senza causare danni a persone, la cappella del sacro Cuore. Ovviamente, il crollo ha creato uno stato di tensione fra coloro che hanno parenti seppelliti nei loculi per i quali hanno chiesto a più riprese un immediato ripristino della struttura.

In precedenza nella zona vecchia del cimitero, nel 1997 un altro crollo interessò la cappella de “La Collegiale” per la quale solo da poco tempo sono terminati i lavori di recupero.

Questi crolli dimostrano la precarietà del terreno sul quale sono state costruite, alcune addirittura nel secolo scorso le cappelle, almeno delle congregazioni per le quali ultimamente il sindaco ha predisposto un’ordinanza per la loro pulizia e manutenzione. A questo stato di precarietà deve aggiungersi la fatiscenza della rete fognaria del pio luogo costruita da decenni e per la quale, pare non vi sia stato mai alcun tipo di manutenzione. In pratica, la rete non riuscirebbe a far fronte all’abbondanza di acqua piovana per cui questa si infiltrerebbe nel sottosuolo causando i crolli segnalati. .