La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 17 febbraio 2011

CITATI PER COMPORTAMENTI ANTISINDACALI I VERTICI DELLl’ ASL DI CASERTA – RISCHIANO ARRESTO ED AMMENDE

L’Udienza fissata per il nove marzo

innanzi al Giudice del Lavoro del Tribunale di S. Maria C.V.

Il prof. Ciro Centore ha presentato un esposto a tutela della libertà sindacale

del Sindacato FVM (Federazione Veterinaria di Medici)



Caserta ( di Ferdinando Terlizzi ) – Il responsabile sindacale della “ FVM SIVEMP” ( Federazione Veterinaria di Medici ), Dott. Pasquale Castaldo Campanile, nella sua qualità di Vice Segretario Regionale, è stato costretto a ricorrere al Signor Giudice del Lavoro, con l’assistenza del Prof. Avv. Ciro Centore, per rivendicare la libertà sindacale negata ed avvilita dal comportamento dei vertici dell’ASL Caserta e segnatamente dal Commissario Straordinario legale rapp.te p.t., nominato con decreto di Giunta Regionale Campana n.596 del 5/8/2010, Dott. Paolo Menduni, il quale aveva a deliberare una “riorganizzazione”, dei Dipartimenti amministrativi e gestionali, senza la preventiva e doverosa “informazione” da rendere ai sindacati e, addirittura, a procedere, sia pure con attribuzione qualificata “in via provvisoria” alla preposizione delle unità lavorative ai vari Dipartimenti e alle varie Unità.

Nella delibera in questione ( disattendendo, tra l’altro a promesse positive precedentemente fatte dai vertici dell’Asl, che avevano fatto scaturire prima un’azione giudiziaria intrapresa e poi la rinuncia della stessa ) e nella presunta “riorganizzazione” ex officio, non solo azzerava e scavalcava quella dichiarazione di disponibilità al superamento della lite giudiziaria incardinata da tutti i sindacati ( la cui udienza era già fissata per 18/10/2010, innanzi al Tribunale, Sez. Lavoro, Giudice dott.ssa Martorana), ma determinava, ancora una volta, una riapertura della conflittualità e la violazione evidente dell’art. 28 della legge n.300/70 (statuto dei lavoratori).

Si concretizza, difatti, a termine del citato art. 28 una vera e propria “azione” diretta a limitare o a impedire l’esercizio della libertà e attività sindacale, sicchè è stato necessario ricorrere, ancora una volta, innanzi al Tribunale, per la repressione della condotta antisindacale.

“E’ evidente che non c’è stata la “preventiva informazione” richiesta dallo Statuto dei lavoratori e fissata anche con decreto legislativo 6/2/2007 n.25, attuativo della Direttiva 2002/14 CE, di cui al G.U. n.67/2007. Ed è evidente che – ha detto il Prof. Ciro Centore, nel suo dettagliato esposto all’Autorità Giudiziaria ( che porterà anche risvolti in sede penale ) che così operando, la ASL ha voluto mettere i Sindacati innanzi ad un fatto compiuto, creando sconcerto e disorientamento negli scritti dei singoli sindacati, a fronte di detta notizia, ma ancor più della delibera assunta “unilateralmente”, hanno manifestato il loro “disappunto” sia all’interno che all’esterno del Sindacato, con perdita di credibilità”.

Tra l’altro si consideri che la ASL, con la legge 1424 del 26/11/2010, ha avuto anche a riportare una notizia “infondata” quale è quella secondo cui, si era provveduto a comunicare al Sub-Commissario Governativo che la intervenuta riorganizzazione delle strutture centrali e la definizione dei centri unici di responsabilità delle principale funzioni, con la relativa organizzazione dipartimentali risultava “anche approvata dalle organizzazioni sindacali della dirigenza e del comparto”.

Questa circostanza è infondata e non trova testimonianza in alcun atto, sicchè, anche sotto questo profilo, ne è nato un disorientamento e una perdita di credibilità, nel Sindacato ricorrente e la esigenza di sottolinearlo, come comportamento “antisindacale” e di “scorrettezza” sindacale”. Il tutto sarà discusso innanzi al Giudice del Lavoro del Tribunale di S. Maria C.V. all’udienza del 9 marzo prossimo che non mancheremo di seguire per i nostri lettori.