La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 19 gennaio 2011

TIBERIO LA TORRE PUNTINELLA INSIEME A SALVATORE CONTE VOLEVA UCCIDERE UN MECCANICO , E' STATO ASSOLTO DAL TRIBUNALE .

Tentato omicidio di Antonio Grazioso , Tiberio la Torre detto  puntinella viene assolto dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere.  Dopo quasi 28 anni dall’episodio di camorra che si verificò  nell’estate del 1983 a Castelvolturno i giudici riunito in sede collegiale  hanno stabilito che Tiberio La Torre non tentò di uccidere nella sua officina Antonio Grazioso . Insieme a lui c’era anche Salvatore Conte che venne poi ucciso, dopo che aveva iniziato la sua collaborazione con i magistrati della Dda di Napoli, il 23 novembre 2007 nelle campagne di Gubbio in Umbria , e un carabiniere un certo Sorice che venne anche lui assolto , ma aveva il compito ben preciso, quello  di occultare le armi dopo aver compiuto l’omicidio che non ci fu. I tre  una mattina si recarono presso l’autorimessa di Antonio Grazioso ed in concorso fra loro esplodevano vari colpi di arma da fuoco all’indirizzo del meccanico compiendo atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare la morte di Antonio Grazioso . In particolare il La Torre , insieme al Conte , entrarono nell’autofficina gestita da Grazioso esplodendo contro di questi i colpi di arma da fuoco che non attingevano la vittima , mentre il Sorice , già assolto, che si trovava fuori dell’officina a bordo di un’auto svolgeva funzioni di copertura ricevendo altresì in custodia due pistole usate per l’aggressione , in esecuzione di un preciso accordo fra i correi prima di dare esecuzione al proposito criminoso. Le accuse sono risultate tutte infondate grazie anche ad una difesa articolata degli avvocati  Luigi Iannettone e Camillo Irace.