La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 13 gennaio 2011

CASTELVOLTURNO DETETENEVA UN FUCILE AD ARIA COMPRESSA - SCARCERATO

Castelvolturno -Scarcerato Giovanni Gesmundo  . In meno di 48 ore il gip  Dottor Scognamiglio lo ha scarcerato dopo aver interrogato il giovane . Lo avevano arrestato i militari del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Castello di Cisterna  in flagranza di reato, Giovanni Gesmundo, classe 1967 residente a Castelvolturno. lo avevano  affiliato al clan dei casalesi, si è reso responsabile del reato di detenzione illegale ed alterazione di arma comune da sparo.In realtà il fucile era ad aria compressa  Gesmundo, a conclusione di una perquisizione domiciliare, veniva trovato in possesso di una carabina ad aria compressa di libera vendita e detenzione,  secondo gli inquirenti modificata nella potenza. Poiché il potenziamento dell’arma, da un punto di vista giuridico, la rendeva paragonabile ad un'arma comune da sparo, Gesmundo si trovava in possesso di un'arma senza le prescritte autorizzazioni di polizia. L’arma era occultata all’interno di una cantina sottostante la propria abitazione. L’alterazione consisteva nel potenziamento della molla di caricamento che consentiva alla carabina una potenzaa superiore a quella prevista all’atto della fabbricazione.
Gesmundo secondo gli inquirenti  risulta essere affiliato al Clan dei Casalesi. Il suo nome compariva nell’ambito dell'operazione 'Domitia' condotta dal Reparto Operativo di Caserta e dalla Squadra Mobile di Caserta. Era stato arrestato nell’aprile del 2008 in esecuzione della relativa Ordinanza di custodia cautelare in carcere unitamente ad altre persone tutte appartenenti ai personaggi di spicco del clan camorristico dei Casalesi - costituito dai gruppi Bidognetti e Tavoletta - gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzione illegale di armi, traffico di sostanze stupefacenti e illecita concorrenza.