La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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domenica 30 gennaio 2011

ANNO GIUDIZIARIO NAPOLI - ECCO COME E' MIGLIORATO IL SETTORE PENALE DI SANTA MARIA CV NONOSTANTE GIUNGANO PROCEDIMENTIO DELLA DDA DI NAPOLI

La più rilevante disfunzione che penalizza 1’effettiva della risposta giudiziaria continua ad essere la difficoltà di pervenire in tempi rapidi alla definizione dei processi. Tale difficoltà deriva da una molteplicità di cause la più rilevante delle quali va individuata nell’esasperante lentezza della fase dibattimentale, che trae origine sia dall’attuale disciplina del codice di rito, sia dall’oggettiva sproporzione tra numero dei processi e forze disponibili (in termini di strutture, mezzi, personale di magistratura e di cancelleria, questi ultimi gravemente sottodimensionati). Sotto il primo profilo, e sufficiente ricordare le numerose disposizioni che rallentano la definizione del processo (ad esempio si pensi alla necessita di rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale in caso di mutamento del collegio giudicante anche in uno solo dei suoi componenti, oppure -sotto altro aspetto- alla difficoltà di tradurre in materiale utilizzabile per la decisione dibattimentale le corpose risultanze acquisi te nella fase investigativa qualora si sia fatto ricorso a mezzi tecnici complessi come le intercettazioni telefoniche) 0 i problemi organizzativi che penalizzano la celebrazione dei dibattimenti più complessi (ricorso ai video collegamenti con necessita di disporre di un congruo numero di aule attrezzate). Di conseguenza, i tempi di durata del processo penale restano sostanzialmente stabili, pur nella variabilità dei vari casi concreti.



Un fenomeno certamente degno di nota e quello dei procedimenti istruiti dalla DDA per reati di mafia: il numero e soprattutto le dimensioni di tali dibattimenti incidono fortemente sui ruoli d’udienza, imponendo la iissazione in tempi brevi (si tratta quasi sempre di processi con detenuti) di un elevato numero di udienze, cosi da comprimere inevitabilmente (ed ulteriormente) le possibilità di trattazione dei processi "ordinari". ln particolare deve evidenziarsi come il Tribunale di S. Maria C.V sia gravato da una rilevante quota percentuale, di processi ordinari di competenza della Direzione Distrettuale Antimalia, stabilmente attestatasi intorno al 40%. Attualmente presso i 6 collegi delle due sezioni penali pendono complessivamente n. 119 processi provenienti dalla DDA. Di questi ben 33 processi riguardano più di 10 imputati e dinanzi ad ogni collegio, tra processi DDA (che costituiscono una media fra il 15 ed il 20% del totale) e processi "ordinari", sono pendenti tra i 120 e di 140 procedimenti.


Ne va trascurato, poi, il rilevante carico pendente dinanzi al collegio che in via esclusiva si occupa delle misure di prevenzione (nell’anno in esame sono state ridotte le pendenze da n. 324 procedimenti a 287, essendo stati disposti innumerevoli sequestri e confische per ingenti valori). Deve qui, peraltro, sottolinearsi come, nonostante l’impegno profuso dai magistrati si sia registrata, invece, una limitata diminuzione delle pendenze per il numero molto elevato nelle sopravvenienze, accentuandosi in maniera esorbitante negli ultimi mesi per effetto delle incessanti operazioni di contrasto contro la malavita organizzata portate avanti dalle Forze di Polizia. ll Tribunale di S.Maria C.V. ha un carico di processi di Conte di Assise tutti richiedenti istruttorie dibattimentali lunghissime, con centinaia di udienze da celebrarsi in multi-videoconferenza e con l’assunzione di numerosi collaboratori di giustizia, rese ancora pin laboriose dalle concomitanze con altri processi con i medesimi imputati. Dinanzi alle tre sezioni di Code di Assise pend0n0 n. 49 processi, a fronte di n. 81 processi pendenti alla data del l.10.2007, per la gran parte a carico di appartenenti al "clan dei casalesi" (é prossima alla definizione il processo per la c.d. "strage di CasteIv0lturn0" a carico di Setola + 7. `E rilevante l’aument0 dei reati commessi da cittadini stranieri, in particolare extracomunitari, in tema di violazione delle norme sull’in1migrazi0ne nonché di traffico di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione e furti in abitazione, il che fa apparire inadeguato l’apparato sanzionatorio in particolare per quanto concerne la concreta espulsione dei clandestini. Parimenti sensibile é l’aumento del numero di procedimenti instaurati per reati di violenza sessuale e pedofilia nonché per illeciti urbanistici, edilizi, contro l’incolumita pubblica e la salute dei cittadini osservandosi, quanto a questi ultimi, che la criminalità organizzata si occupa pure dello smaltimento di rifiuti speciali e nocivi.