La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 9 dicembre 2010

MONACO - COSA HA FATTO IL GOVERNO DEL FARE ?

E’ trascorso via anche novembre, ma del nuovo corso del “fare” non si riesce a vedere neanche un accenno. Arrivano i riverberi di grandi contrasti interni: assessori che non vanno alle giunte, attriti personali, capi, capetti e presunti tali che si agitano per qualche briciolo di visibilità in più, interi gruppi consiliari che, pur restando in maggioranza, dichiarano di non avere alcuna fiducia nell’operato del Sindaco. Insomma, una bailamme immane. Resto convinto che, pur non potendolo dichiarare, ogni tanto Giudicianni, magari la sera di ritorno a casa, rimpiangerà di avere dato ascolto a Campochiaro e di essersi fatto trascinare in un voltafaccia, che non ha nulla di dignitoso e che non promette nulla di buono per la Città (anche se pare che Campochiaro abbia incassato il trasferimento in Regione). Una cosa è certa: noi del PD non ne abbiamo alcuna nostalgia!Le nostre attenzioni sono concentrate unicamente sulle cose da farsi per liberare la Città da questi impostori di un corso politico, che i cittadini, e ora si capisce meglio il perché, non hanno mai voluto nei venti anni dalla caduta della Democrazia Cristiana!

Mi scuso, quindi, se devo trattare di argomenti, che paiono essere da cortile. Sono gli unici, però, in lavorazione.

1) Il Piano Regolatore (PUC): s’è data grande eco in Città all’approvazione delle linee di indirizzo, sulle quali si sono avviate anche le consultazioni con le associazioni del territorio. Chissà, però, a parte la figuraccia della bocciatura in diretta del prof. Forte (cioè, di colui che dovrebbe redigere il Piano), se si è spiegato ai convocati, che si discuteva solo di aria fritta. Gli indirizzi sono di competenza del Consiglio Comunale; tant’è che ufficialmente in Consiglio (si ascoltino le registrazioni) ci è stato spiegato che gli incontri avuti presso il Salone degli Specchi erano niente più che un pourparler!

2) Sull’attività di Giunta era caduta la mannaia del coordinatore cittadino del PDL, avv. Nicola Garofalo, che aveva espresso il suo biasimo per le “vie brevi”, con le quali l’amministrazione, su proposta dell’ass. Virno, aveva dato un contributo di circa 4.000,00 euro all’associazione in cui milita la cognata del medesimo assessore. Anche il Sindaco aveva annunciato il ritiro della deliberazione. Cosa se ne è fatto? Le voci di dentro dicono che sempre Campochiaro, il reale padrone del vapore, abbia dettato la linea: non si ritira nessuna delibera! E quando Giovanni parla, gli altri devono tacere!

3) L’attività di Giunta, a leggere le delibere approvate, è fatta al 99% di una pioggerella di contributi (chiedete … e sarà dato!) e patrocini. Ho in animo di fondare un’associazione per la difesa delle vespe autoctone (visti i primi passi del nuovo corso) e chissà che non riesca anche io a partecipare al banchetto;

4) Non ci sarà grossa attività di Giunta, ma il nuovo corso ha dato un forte contributo alla cultura. Un mondo di melomani è in amministrazione: si incontrano più assessori e consiglieri (accompagnati) nel Garibaldi che nell’aula consiliare. Ovviamente questo può fare solo piacere, perché ne viene un grosso aiuto per le entrate del teatro, con grande compiacimento di chi, come me, è un abbonato (con consorte) dalla prima ora (si chieda al botteghino) al teatro e alle multe per pagamento insufficiente dei parcometri (posso esibire documentazione);

5) Anche per la strada si incontrano tanti consiglieri della maggioranza impegnati con luci e piante: tutti elettricisti e fiorai?

E’ ora di voltare pagina. Inutile chiederne le dimissioni, perché non andranno mai via.

Proveranno a imbonirci chissà quali grossi risultati. Forse qualche disperato riuscirà a lavorare nell’ennesimo grande supermercato (per quanto tempo?). A me resta l’amaro in bocca: il lavoro è un diritto o un favore? A noi il compito di preparare la grande alternativa: morale, prima ancora che nei fatti.

Avv. Enrico Monaco