La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 8 novembre 2010

PENTITI A GOGO' 2 - SETTE DI LORO SVELANO AI MAGISTRATI DELLA DDA DI NAPOLI I FIANCHEGGIATORI DEL GRUPPO DI FUOCO DI GIUSEPPE SETOLA

IL BOSS GIUSEPPE SETOLA
In data odierna, i Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della DDA di Napoli, nei confronti di tredici appartenenti e fiancheggiatori dell’ala stragista del clan “dei casaIesi" (cd. "gruppo Setola"), che tra la primavera del 2008 e l’inizio dei 2009 si e reso responsabile di efferati omicidi e numerosi attentati in provincia di Caserta. I provvedimenti traggono origine dall’approfondimento investigative svolto dai Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, sia attraverso analisi delle attività d’indagine originariamente condotte contestualmente all’azi0ne del Gruppo SETOLA sia mediante la verifica delle dichiarazioni di numerosi, anche recenti, collaboratori di giustizia, tra i quali SPAGNUOLO Oreste, DI CATERINO Emilio, GAGLIARDI Giuseppe, MOLA Giovanni, FASANO Salvatore, DIANA Francesco e DIANA Luigi. Si è cosi potuto chiarire alcuni aspetti fondamentali delle vicende criminali investigate, permettendo di rileggere in maniera compiuta alcune delle dinamiche ed individuare alcuni dei responsabili del sostegno alla latitanza del gruppo di fuoco, titolari 0 gestori delle strutture logistiche di cui il gruppo criminale si avvaleva. Nello specifico, i soggetti sono accusati a vario titolo di aver fomito ospitalità in diverse circostanze ai latitanti SETOLA Giuseppe, CIRILLO Alessandro, LETIZIA Giovanni e SPAGNUOLO Oreste, i quali utilizzavano appartamenti fittiziamente intestati ad alcuni degli indagati; aver fomito la disponibilità di abitazioni in cui si tenevano incontri strategici per la realizzazione degli scopi del gruppo camorristico, essersi intestati mezzi di trasporto utilizzati dai latitanti; aver detenuto e custodito numerose armi (3 fucili d’assalto, 2 Kalashnikov, un fucile a pompa, 7 pistole semiautomatiche, con relativo munizionamento) in uso al sodalizio; in particolare i soggetti accusati di aver detenuto "l’arsenale" al fine di porlo a disposizione del clan sono, nel tempo: ALFIERO Massimo, SAUCHELLI Nunzio, PAONE Michele, GU ERRA Giuseppe e DE CRESCENZO Paolo. .

Per i servigi offerti era prevista una retribuzione stabile da parte del clan.

I destinatari della misura si identificano in: CERULL0 Francesco, 50enne di Casal di Principe; PAONE Michele, di Casa! di Principe;, DE CRESCENZO Paolo, di Castel Voltumo; SAUCHELLI Nunzio, di Castel Voltumo; ALIOTO Giuseppe, di Giugliano in Campania; LA PERUTA Antonietta, di Piscinola; MAFFEO Anna, di Piscinola; PICCOLO Assunta, di Qualiano; 'TAMBURRINO Raffaele di San Marcellino; SEGNO Anna Maria, di Castel Volturno;ALFIERO Massimo, di Casal di Principe; GUERRA Giuseppe, di San Marcellino;ALIOTO Luminista, di Gesti (Romania).