La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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sabato 6 novembre 2010

INIZIA DOMANI PRESSO LA “PRACTICAL SCHOOL” DI CASERTA L’ENNESINO CORSO PER CONCILIATORI PROFESSIONISTI

LA CONCILIAZIONE OBBLIGATORIA DAL PROSSIMNO MARZO


600 mila le cause interessate alla mediazione


OBBLIGATORIA PER INCIDENTI STRADALI CONTRATTI BANCARI E ASSICURATIVI - EMANATE DAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA LE TARIFFE ED IL RELATIVO REGOLAMENTO -
Caserta - ( di Ferdinando Terlizzi ) - Inizia domani, presso la “Practical School” di Caserta, di cui è legale rappresentante il Dr. Mario Aglione, ( titolare, tra l’altro della prima Camera di Conciliazione di Caserta ) l’ennesino Corso per l’ottenimento della abilitazione a presiedere camere di conciliazione che dal marzo dell’anno prossimo saranno obbligatorie. Il ministero della Giustizia ha emanato nei giorni scorsi le direttive per l’attuazione ed ha fissato le relative tariffe per i tentativi di conciliazione che, come detto, sono stati resi obbligatori per controversie che trattano sinistri stradali, contratti bancari e assicurativi, le liti di condominio. Con lo stesso decreto sono stati anche definiti i requisiti per l’iscrizione al registro dei mediatori e all’elenco dei riformatori.

Il corpo dei docenti per questo corso è formato da: Prof. Francesco Sbordone , docente universitario; dal Prof. Pasquale Menditto, magistrato tributario; dalle Dott.sse Carmela De Rosa e Mirella Iorio, nonché dal Prof. Mario Quinto, dall’avvocatessa Daniela Costanzo e dal Dr. Antonio Voria. Il Corso della durata di 50 ore è articolato in moduli ed è riservato ai Laureati (anche Laurea Triennale), Avvocati, Commercialisti, Consulenti del Lavoro e Professionisti Assimilati. Sono altresì ammessi i Professionisti non in possesso di Laurea, purchè iscritti ad albi professionali nelle medesime materie. Il Corso è finalizzato al conseguimento del Titolo di "Conciliatore Professionista" che consente ai possessori di svolgere l'attività di conciliatore presso Enti di Conciliazione accreditati al Ministero della Giustizia. Inoltre il titolo costituisce elemento di valutazione del Curriculum da parte di società interessate.

Dal marzo 2011, quindi, scatterà così una forma di mediazione «obbligatoria» come condizione di procedibilità nel processo che andrà ad affiancarsi ad altri due tipi di conciliazione, quella volontaria e quella affidata al giudice. Prima di poter avviare un processo, cioè, sarà necessario avere concluso un procedimento di conciliazione. E già da alcuni mesi gli avvocati sono obbligati a fornire ai propri clienti un'informativa sulla possibilità di risolvere la propria controversia anche in maniera stragiudiziale.

Un obbligo e una condizione di procedibilità che non interessa la totalità delle cause civile, ma "solo" quelle in cui il tasso di conflittualità è particolarmente elevato o il rapporto tra le parti è destinato a protrarsi nel tempo anche oltre la definizione della singola lite. Nel dettaglio, nel perimetro della conciliazione obbligatoria rientreranno tutte le controversie in materia di: condominio; successioni ereditarie; riconoscimento del danno da incidente stradale o nautico; responsabilità medica; contratti assicurativi, bancari o finanziari; diffamazione.

In ogni altra materia la mediazione potrà essere avviata dalle parti su base volontaria, sia prima che durante il processo. Il giudice inoltre, a processo iniziato, anche in appello, potrà, a sua discrezione, ritenere opportuno il ricorso agli organismi di conciliazione tenuto conto dello stato del procedimento, della natura della causa e della condotta delle parti, in maniera tale da non favorire dilazioni. Il procedimento di conciliazione avrà una durata non superiore a quattro mesi, trascorsi i quali il processo potrà iniziare oppure proseguir

Imponente il peso delle controversie – spiega “Il Sole24ore” che dovranno prendere la strada degli enti di mediazione sia pubblici (quelli istituiti dalle Camere di commercio o dagli ordini professionali) sia privati: al ministero una stima di massima ha individuato in 600mila circa le cause interessate dalla mediazione obbligatoria. Una mole di lavoro che ha riacceso l'interesse intorno alle soluzioni stragiudiziali delle controversie. Tanto è vero che nel corso di questi mesi si sono moltiplicate le iscrizioni al registro degli enti di conciliazione in materia societaria (l'unico sino a oggi istituito presso il ministero) e le offerte di formazione anche in assenza delle indicazioni fornite adesso dal regolamento.

In termini complessivi il progetto del ministero punta ad affrontare, insieme alla riforma del Codice di procedura in vigore da poco più di un anno, il nodo della giustizia civile per il presente e il futuro. Mancano invece, per ora, indicazioni precise sulle soluzioni per affrontare lo stock di liti arretrate stimate in 5 milioni e mezzo, anche se prende sempre più quota l'ipotesi dell'istituzione di sezioni stralcio cui chiamare a contribuire anche i magistrati che nelle prossime settimane andranno in massa in pensione.