La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 8 ottobre 2010

ARRESTATI I MARTORANO SI RESERO PROTAGONISTI DI UN REGOLAMANTO DI CONTI PER UN TENTATO OMICIDIO

In data odierna, la Squadra Mobile di Caserta ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Martorano Giuseppe e di Martorano Luciano, emesse dal GIP presso il Tribunale di S. Maria Capua Vetere su conforme richiesta della Procura della Repubblica.

L'ordinanza cautelare costituisce la prosecuzione di un'altra attività di indagine — conclusasi con l'arresto nella flagranza di reato del di loro germano, Martorano Ciro — in ordine ai delitti di tentato omicidio nonchè di detenzione e porto illegale di armi.

I fatti possono essere, in estrema sintesi, così riassunti: nella tarda serata del 4 marzo 2009, gli agenti della Squadra Mobile di Caserta erano intervenuti al parco primavera di Tuoro ove una persona era stata attinta da colpi d'arma da fuoco. La vittima, tal Paolella Nicola, era stata condotta subito in ospedale ove era stata diagnosticata una prognosi di 40 giorni ed aveva sempre tenuto un comportamento reticente sulla dinamica del suo ferimento, avendo espressamente dichiarato agli inquirenti il proposito di farsi giustizia da sé nei confronti dei suoi aggressori.

Le indagini condotte nell'immediatezza del fatto avevano portato all'arresto per tentato omicidio aggravato del pregiudicato Martorano Ciro di anni 38, residente a Caserta.

In effetti, l'uomo aveva esploso 3 colpi di pistola cal. 7.65, all'indirizzo del Paolella Nicola che era stato attinto all'avambraccio sx ed alla coscia sx, con conseguente frattura del femore.

L'azione delittuosa era stata però eseguita da altre due persone, rimaste ignote, su cui si è in seguito soffermata l'attenzione investigativa.

Ed invero, a seguito di complesse attività investigative, venivano acquisiti gravi indizi di reità a carico dei complici del Martorano (i suoi due fratelli, appunto, Giuseppe e Luciano) ed alla individuazione del movente della spedizione punitiva, riconducibile a motivi passionali.

Uno dei due soggetti destinatari della misura carceraria risulta attualmente detenuto per vicende estorsive aggravate dal metodo mafioso.