La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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sabato 18 settembre 2010

IL CONSIGLIERE MONACO RISPONDE A CAMPOCHIARO - PENSA AL CAPIBASTONE CHE VUO,E COSTRUIRE

Sarà sfuggito di mano al dr. Campochiaro il termine “accozzaglia”, con il quale egli ha inteso riferirsi a quei consiglieri, come me, che non per volontà dei cittadini, ma per accordi sordidi e di spartizione si ritrovano a essere la nuova “minoranza” consiliare. Non è charmant e, anzi, ingiusto definire “accozzaglia” delle persone che, per rispetto della decenza e del mandato ricevuto, non hanno inteso cedere alle lusinghe dei capibastone di turno.


Che la “maggiorana”, o meglio i suoi esponenti apicali si sarebbero alacremente posti al lavoro sui “progetti” credo fosse tra i pochi punti fermi in tutte le discussioni cittadine. Non è un mistero che nel consiglio comunale ultimo, quello a cui i “Giudicianni boys” non hanno avuto l’ardire di partecipare, il punto di frizione iniziale tra il centrosinistra e il primo cittadino s’è individuato proprio nella bocciatura del “piano casa” predisposto dall’amministrazione: un “piano casa”, quello presentato all’approvazione del consiglio comunale, completamente stravolto rispetto a quanto convenuto nelle discussioni previe tra le forze politiche.

A tutt’oggi, posto che il primo cittadino non ha avvertito l’imperativo istituzionale di spiegare in consiglio comunale le ragioni che lo hanno portato allo storico voltafaccia, noi non conosciamo, se non per sentito dire, i contenuti del presunto accordo programmatico che, nottetempo, ha colorato di azzurro l’amministrazione: non sarà che il fulcro sia costituito da una bolla speculativa dell’edilizia?

Quando avranno terminato di giocare col pallottoliere, per tentare di capire se hanno o meno effettivamente i numeri (operazione pare molto complessa, per i mal di pancia continui), può uno di lor signori spiegare quali sono le ragioni dell’inedito assembramento?

Comodo dire, come abbiamo letto, che la presentazione avverrà con una conferenza stampa: il luogo deputato è il consiglio comunale, dove è possibile il contraddittorio e dove ciascuno dovrà assumersi la propria quota parte di responsabilità dinanzi alla propria coscienza (che forse non preoccupa molto) e soprattutto dinanzi ai concittadini.

Ma la “maggiorana” neanche abbisogna di essere avvisata: la minoranza (che non è un’accozzaglia, ma persone di diversa sensibilità e storia, univocamente votate a svolgere il ruolo loro assegnato dai cittadini) sarà attenta sul tema del cemento e dintorni e vedremo quanti dei “Giudicianni boys” avranno il coraggio, se non lo stomaco, di mettere il proprio nome su speculazioni quant’anche legittime, sicuramente inopportune!