La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 7 luglio 2010

TRIBUNALE E POLITICA . LUGNANO - EVIDENTEMENTE DIECI ANNI DI CONDOMINIO NON HANNO CONSTATATO UNA VANA E NEFASTA ESPERIENZA

La vicenda della localizzazione delle nuove sedi del Tribunale avrebbe avuto dei risvolti kafkiani o forse beckettiani, nel senso di oscurità e di attesa di decisioni calate dall’alto, se la congiura del silenzio, voluta dal Sindaco di S. Maria C.V., non fosse stata sventata.

In primis dall’opposizione del PDL: il primo a parlarne pubblicamente è stato il coordinatore cittadino avv. Garofalo, poi l’azione del gruppo del PDL, guidato da Dario Mattucci, e dalle due consigliere comunali indipendenti, Borgia e Limardi, cui va il merito di aver promosso un pubblico dibattito, un primo momento di partecipazione democratica.

A questo è corrisposto l’impegno di alcuni avvocati penalisti e civilisti, e diverse assemblee della Camera Penale sul tema.

La questione, fondamentale per la vita e lo sviluppo della città, ma anche per il suo forte significato identitario con la storia della nostra comunità (c’è chi ha addirittura paventato il rischio di un trasferimento a Caserta.

Quindi, prima di tutto una questione di metodo.

Scelta così rilevante per intere categorie professionali, ma sopratutto per gli utenti della giustizia e i cittadini tutti, non possono essere prese, da una commissione straordinaria di manutenzione, che esprime solo pareri, sulle condizioni delle strutture esistenti ma che non può espropriare di fatto i luoghi istituzionali della democrazia (consiglio comunale) ma sopratutto i luoghi della partecipazione democratica reale ( partiti, associazione degli operatori del diritto e dei cittadini) ora, almeno, sii gioca a carte scoperte.

Credo che la storia recente di questa città ci imponga di essere vigili e di non poterci permettere il lusso di assistere senza poter esprimere con forza le nostri opinioni.

Non vorremmo che le paventate emergenze strutturali potessero essere il paravento da parte di qualcuno per scelte che non hanno nulla a che vedere con l’interesse al buon funzionamento del servizio giustizia.

Speriamo che non sia vana la nefasta esperienza del settore civile in un condominio per oltre dieci anni.

Tutte le ipotesi formulate dalla suddetta commissione esuberando, dai propri compiti, sono fuori dal centro della città (ex Italtel, l’area dove doveva sorgere la STU, in via Olanda, e altre ipotesi) non risponderebbero a nessuna razionale esigenza, desertificherebbero ulteriormente un centro storico già poco vitalizzato, e certamente andrebbero a incidere sul già non efficiente andamento dell’amministrazione giudiziaria.

Sono tutte aree, guarda caso, in attesa di destinazione, viste che tutte le ipotesi finora formulate per questi terreni sono miseramente naufragati.

Il dibattito rischia, quindi, di essere viziato da forti interessi a ottenere commesse pubbliche che valorizzerebbero terreni altrimenti privi di prospettive reali.

Tutto questo, mentre venivano approvati dalla giunta gli indirizzi programmatici del nuovo piano urbanistico, come se la collocazione e degli uffici giudiziari fosse un trascurabile dettaglio urbanistico della città.

Da ciò l’esigenza che il dibattito sia più ampio e trasparente possibile, evitando che un reticolo politico sociale lo renda opaco.

Preferiamo ai castelli della feudalità medievale, l’agorà della democrazia greca.

Avv. Pierfrancesco Lugnano
Segr. Rinascita Cittadina