La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 6 luglio 2010

SCANDALO TRENITALIA - ECCO COME AVVENIVANO LE GARA DI APPALTO

Nella mattinata odierna, all’esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli – Sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione - i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli - Nucleo Polizia Tributaria hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare adottate dal Gip presso il Tribunale di Napoli. Si tratta, in particolare, di quattro provvedimenti di custodia cautelare in carcere e di uno di arresti domiciliari. E’ stata altresì emessa una misura interdittiva per attività di impresa, nonché un provvedimento di sequestro di quattro aziende attive nel settore delle riparazioni di materiale rotabile ed in quello alimentare.

I reati contestati sono l’associazione per delinquere, la corruzione, la turbativa d’asta, il riciclaggio dei proventi illeciti.

I suddetti provvedimenti cautelari sono stati emessi all’esito di articolate indagini, svolte dal Nucleo Polizia Tributaria di Napoli della Guardia di Finanza, sotto la direzione dei magistrati che hanno operato nella Sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione.



L’attività investigativa svolta ha riguardato principalmente un sodalizio criminale che - secondo l’ipotesi accusatoria - risulta costituito da dirigenti della società TRENITALIA e da imprenditori.



Le indagini hanno preso avvio dall’analisi della posizione di ARENA Raffaele, già dirigente della suindicata società, che, avvalendosi e della qualifica ricoperta fino all’anno 2007 e dei suoi rapporti in Trenitalia, ha sistematicamente procurato a D’ELIA Carmine (cugino dello stesso ARENA), a DE LUCA Giovanni e a De LUCA Antonio (fratelli, soci e contitolari della F.D. Costruzioni s.r.l.), appalti e/o sub-appalti di TRENITALIA S.p.A. nel settore della manutenzione ciclica programmata e della manutenzione corrente non programmata di carri ferroviari di varia tipologia e di locomotori.



In particolare, la menzionata attività di indagine ha permesso di riscontrare l’esistenza di fatti-reato riguardanti le procedure degli affidamenti diretti a società appartenenti a familiari di ARENA Raffaele, responsabile pro-tempore della Divisione Cargo-Direzione Manutenzione di Trenitalia S.p.A. per la manutenzione e rottamazione di carri rotabili, con delega per l’affidamento di appalti fino a 2.500.000 (duemilionicinquecentomila) euro.



Dalle indagini bancarie è emerso che nel periodo 2001-2007 la moglie dell’ing. ARENA, NAPPI Rosa, aveva incassato sul proprio conto corrente personale assegni bancari - emessi da società alle quali lo stesso ARENA aveva affidato appalti - per oltre 35.000 (trentacinquemila) euro.



In tale contesto, è stato altresì accertato che i fratelli DE LUCA hanno intrattenuto rapporti di natura corruttiva, oltre che con il citato ARENA, con CARASSAI Fiorenzo, ex Dirigente di TRENITALIA S.p.A., responsabile della sezione manutenzione corrente regionale della divisione passeggeri regionale della società fino al dicembre 2009. Essi, inoltre, secondo le imputazioni elevate a loro carico, hanno provveduto a pilotare e a turbare, unitamente ai predetti dirigenti, l’affidamento, da parte di TRENITALIA S.p.A., di un numero rilevante di commesse.



Dalle indagini è emerso che CARASSAI Fiorenzo, abusando della propria posizione all’interno di TRENITALIA, ha affidato lavori e commesse inerenti ai servizi di manutenzione operando, sistematicamente, attraverso collusioni ed altri mezzi fraudolenti, evidentemente diretti a pilotare le procedure negoziali, e che ha ricevuto, altrettanto sistematicamente, beni ed altre utilità dalle società e dai soggetti destinatari delle predette commesse (e, specificamente, dai fratelli De Luca).



Veniva accertato, ad esempio, che il figlio di CARASSAI Fiorenzo – Leonardo – riceveva materialmente, per conto del padre, ingenti somme versate da rappresentanti (o dai soggetti delegati ad operare sui relativi conti correnti) delle società destinatarie delle commesse affidate dal detto Carassai Fiorenzo, e specificamente somme versate dai fratelli De Luca della FD Costruzioni srl, erogate dai suddetti imprenditori in occasione della costituzione del “Pastificio Artigianale Leonardo Carassai S.r.l.”, del quale il Carassai Leonardo risulta essere amministratore e legale rappresentante.



Deve, questo Ufficio, sottolineare come l’attività d’indagine – svolta, attraverso la meticolosa acquisizione di documentazione presso Trenitalia, perquisizioni e sequestri, con grande professionalità dalla G.d.F-Nucleo PT Napoli - si sia sviluppata attraverso due ulteriori importantissimi canali:



1) le intercettazioni telefoniche, che hanno contribuito a chiarire l’intreccio di rapporti e frequentazioni e, soprattutto, gli accordi fra i diversi imprenditori inquisiti (che non sono i soli soggetti tratti in arresto, ma anche altri, per i quali non si è ritenuto necessario procedere all’applicazione di misure cautelari), e fra questi e i dirigenti di Trenitalia, tesi ad alterare l’esito delle gare d’appalto preordinando le offerte;



2) una piena e leale collaborazione di Trenitalia spa che ha fornito con tempestività ogni documento richiesto ed ha allontanato, sia pure in tempi recenti, i dirigenti infedeli.



Ulteriore filone investigativo riguarda le frodi commesse nell’esecuzione dei contratti d’appalto, laddove dalle investigazioni svolte sono risultate inquietanti anomalie nelle attività di “rottamazione” dei carri merci, rottamazioni, per così dire fantasma, in cui i carri merci risultavano rottamati ancora prima di giungere presso i locali delle ditte che dovevano provvedervi.

In concomitanza dell’esecuzione delle citate misure restrittive sono state effettuate alcune perquisizioni nonché, come si è già accennato, si è eseguito il sequestro preventivo, ai sensi degli artt. 321 c.p.p. e 12 sexies Legge 356/92, di quattro aziende operanti nel settore della manutenzione ferroviaria.