La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 29 giugno 2010

SANTA MARIA C.V. TRIBUNALE E POLITICA: QUEL GUASTAFESTE DI GAROFALO.......

Domani scade “l’ultimatum” posto da Garofalo all’amministrazione comunale in occasione del sopralluogo al Palazzo Cappabianca che il Pdl vorrebbe destinare ad uffici giudiziari per evitare la spoliazione del centro storico .

Dopodomani è fissata la conferenza stampa di Nicola Garofalo con L’on. Paolo Romano per fare il punto sulle linee politiche da tracciare in città .

Le due cose sembrano distinte e separate. Ma così non è .

Alla conferenza stampa di dopodomani gli osservatori più attenti danno per scontato che Garofalo e Romano porranno fine ad ogni sogno ribaltonistico di Giudicianni e company.

E che c’entra tutto questo, direte voi, con il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, i suoi uffici e i suoi problemi ?

C’entra eccome. E vi spiego perché .

La questione del tribunale, sollevata da Garofalo, ha effetti veramente dirompenti anche sugli equilibri politici della città.

Se c’era un dialogo tra il centro destra e il sindaco Giudicianni con i suoi fedelissimi, questo dialogo doveva per forza interrompersi quando Garofalo ha scatenato l’opposizione assumendo posizioni ben precise sulla questione del Tribunale ed in netto contrasto con le idee ed i propositi di Giudicianni ed i suoi in materia di Uffici Giudiziari .

Se il sindaco si era già chiaramente espresso per portare il grosso degli Uffici giudiziari fuori città ( tra la ex Italtel e via Olanda ) Garofalo e il Pdl alzavano un muro contro queste ipotesi, rivendicando l’allocazione degli Uffici Giudiziari nel centro storico .

Il contrasto non è di poco conto e salgono i toni ed aumenta la tensione quando Garofalo e il gruppo consiliare del Pdl chiedono un consiglio comunale ad hoc sulla questione .

A questo punto, ammesso che vi fosse un dialogo fra la destra e la sinistra, questo dialogo si è interrotto mettendo in evidenza la diversità di vedute ed è diventato irrecuperabile con la richiesta di consiglio comunale che, su una questione così delicata, rischia di diventare, per Giudicianni e i suoi fedelissimi, una sorta di fossa dei leoni dove tutto può succedere e dove, per lo meno , risulterà chiaro chi sta da una parte e chi da un’altra. Insomma, se c’era un inciucio, il guastafeste è stato Garofalo che pensa alla città, al tribunale , ai commercianti del centro storico, ai simboli e alle tradizioni di quella che si chiama ancora “città del foro “ e che siamo certi continuerà ad esserlo finché ci sarà qualcuno che si impegna in sua difesa senza vendersela per quattro soldi.