La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


email
procecere@alice.it
procecere@virgilio.it



Visualizzazioni secondo Google dal 2009

mercoledì 30 giugno 2010

OPERAZIONE DUAL BROKER - ATTO SECONDO - SEQUESTRATI IBENI PER CIRCA DUE MILIONI DI EURO


Questa mattina la Guardia di Finanza ha eseguito quindici ordinanze applicative di misure cautelari, emesse dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica - Sezione Reati di Criminalità Economica: in particolare due applicative della custodia cautelare in carcere, otto di arresti domiciliari e cinque dell’obbligo di presentazione alla PG. I provvedimenti cautelari hanno colpito i promotori, gli organizzatori ed alcuni componenti di una ben strutturata associazione a delinquere finalizzata alle frodi fiscali.

L’odierna operazione, che ha visto impegnati circa sessanta finanzieri dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Napoli, Nucleo PT Napoli e di Salerno, Compagnia di Scafati, rappresenta l’esito di un’articolata attività investigativa diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli - Sezione Criminalità Economica durata circa due anni.

Gli indagati colpiti dai provvedimenti restrittivi, in uno a numerosi altri soggetti sottoposti alle indagini, erano già stati destinatari di un decreto di sequestro preventivo, emesso in via d’urgenza dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli - Sezione Criminalità Economica ed eseguito il 3 giugno c.a., poi convalidato dal GIP presso il Tribunale di Napoli, avente ad oggetto conti correnti, beni immobili e mobili registrati, di seguito indicati:

1. cinquantatrè beni immobili (siti tra Napoli e provincia, ad eccezione di un appartamento sito a Maratea (PZ) e 27 box in provincia di Novara) per un valore complessivo pari a € 1.593.273,49;

2. otto autovetture/motoveicoli per un valore complessivo pari a circa € 100.000;

3. disponibilità finanziarie per un valore complessivo pari a € 5.308.012,62, presenti su cinquantasei rapporti bancari/finanziari accertati.

La complessa attività d’indagine, frutto di elementi probatori emersi nel corso di alcune verifiche fiscali, ha permesso di scoprire, anche attraverso l’ausilio di intercettazioni telefoniche, perquisizioni e sequestri documentali, un giro di false fatturazioni da circa 400 milioni di Euro con una conseguente evasione IVA dell’impressionante valore di circa 80 milioni di Euro. L’associazione criminosa, infatti, ha operato fin dall’anno 2003 attraverso una complessa rete di trentanove società nazionali e tre società estere, attive nel commercio di telefoni cellulari e prodotti tecnologici.

Per la realizzazione della frode, rientrante nel sistema di quelle “carosello”, gli aderenti all’organizzazione criminosa, coordinata dal ragioniere Di Fenza Luigi, specialista nella creazione di reti societarie, avevano costituito numerose società di comodo (cd. cartiere), amministrate da mere “teste di legno”, con sedi in diverse regioni italiane ed all’estero, create al solo scopo di acquistare ingenti quantitativi di prodotti tecnologici senza addebito di imposta. Tutto ciò sfruttando anche i canali degli acquisti intracomunitari e da operatori commerciali attivi nella Repubblica di San Marino, ovvero il canale degli acquisti nazionali attraverso società, che risultavano esportatrici abituali, pur non avendone i requisiti, per poi convogliare le medesime partite di merci verso due imprese, effettivamente operanti (cd. broker), che potevano così vendere in Italia ad un prezzo nettamente inferiore a quello di mercato.

La particolarità della frode messa in piedi dal fantasioso ragioniere e dagli altri associati è rappresentata dall’uso di due differenti imprese di “brokeraggio”, che si sono avvalse di vari gruppi di cartiere, disposte su più livelli della catena commerciale, formando così numerosi canali di commercializzazione, alternativi tra loro, al fine di contenere i rischi legati all’individuazione del sistema fraudolento.

Inoltre, al classico meccanismo della “frode carosello” è stata aggiunta l’ulteriore rivendita dei telefonini e prodotti HI-FI a cartiere ubicate in altri Stati dell’Unione Europea (Ungheria e Slovacchia), le quali cedevano nuovamente i predetti beni alle cartiere nazionali, rinnovando il ciclo di passaggi commerciali fittizi, onde abbattere ulteriormente i prezzi applicabili e rendere ancor più difficoltosa la ricostruzione dei trasferimenti di merci e delle sottostanti transazioni finanziarie.

Gli arresti disposti dal GIP del Tribunale di Napoli ed eseguiti nella mattina odierna confermano l’importanza e la gravità di fenomeni quali quelli delle frodi internazionali, che nell’attuale fase economica recessiva incidono in modo assolutamente deleterio sul corretto sistema degli scambi economici e, di conseguenza, sull’equilibrio del sistema economico già notevolmente indebolito dalla crisi.