La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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sabato 29 maggio 2010

SCARCERATI I DUE RAPITORI CHE EFFETTUARONO LA RAPINA AL BANCO DI NAPOLI DI BREZZA A CAPUA

Accusati di aver commesso una rapina lo scorso mese di febbraio ai danni di una banca, Antonio Papa, di 21 anni e Carmine Fontanella, di 22 anni, dopo essere stati arrestati dai Carabinieri di Giugliano hanno beneficiato degli arresti domiciliari.



Il loro arresto, adottato dalle forze dell’ordine sotto forma di fermo di Polizia Giudiziaria, è avvenuto giovedì sera, dopo lo svolgimento di complesse indagini. Ieri mattina, presso la casa circondariale di Poggioreale, dove nel frattempo erano stati trasferiti, si è tenuta l’udienza di convalida del fermo. Il gip presso il Tribunale di Napoli non ha convalidato il fermo, per l’assenza del pericolo di fuga, ed ha concesso ai due giovani gli arresti domiciliari. I ragazzi erano stati riconosciuti nelle immagini catturate dalle telecamere della banca. La rapina è avvenuta lo scorso 23 febbraio ai danni dell'agenzia del Banco di Napoli di via Brezza a Capua. Armati di un taglierino i malviventi rapinarono la somma di circa 7.000 euro.



Nel corso della perquisizione compiuta presso l’abitazione dei due giovani banditi, i carabinieri hanno trovato pure i due giubbotti indossati al momento della rapina.



Papa, difeso dall’avvocato Enzo Guida, e Fontanella, difeso dall’avvocato Sergio Aruta, hanno ammesso di aver commesso la rapina, rendendo quindi ampia confessione dei fatti.



Sulla base di questi elementi il gip del Tribunale di Napoli ha concesso i domiciliari ai due giovani. Nel frattempo si è dichiarato anche incompatibile, rimettendo gli atti al Tribunale di S. Maria C.V.