La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 11 maggio 2010

SCANDALO IPERION - I CAPI DI IMPUTAZIONE NON SONO FORMULATI IN MANIERA TALE DA INCOLPARE GLI INDAGATI . IL PROCESSO E' TORNATO IN PROCURA TUTTO DA RIFARE

Processo Iperion il giudice della sezione staccata di Caserta “manda” indietro gli atti perché i capi di imputazione non sono stati formulati correttamente . Mentre il tar di Napoli dichiara che il manufatto di via borsellino deve essere buttato giù perché costruito abusivamente , la giustizia penale a distanza di 10 anni non trova un colpevole la conferma è appunto l’eccezione formulata dall’avvocato Camillo Irace ed Alfredo Plini i quali hanno eccepito che i capi di imputazione relativi al reato relativo all’Invasione di terreni o edificio al Deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Articoli 633 e 639 del codice panale che non erano stati formulati in maniera tale da individuare le colpe dei loro assistiti . Per Arcangelo Tedesco, Francesco Biondi che è uno dei candidati all’ufficio tecnico di Santa Maria Capua Vetere e Alfredo Messore il processo non continua, ma si arresta in attesa che la procura riformulerà i capi di imputazione . Scandalo Iperion non si chiude il processo per abuso d’ufficio a carico di tre imputati (dirigenti ed es amministratori del comune di Caserta) finiti nell’inchiesta sulla realizzazione del centro Iperion di via Borsellino, il complesso commerciale che – secondo l’accusa – sarebbe nato sulla scorta di concessioni illegali per favorire chi l’ha realizzato. Fu il gup Marina Cimma a rinviarli a giudizio il 30 gennaio 2008 . Il giudice, in precedenza, aveva sciolto la riserva sulle costituzioni di parte civile, ammettendo quelle del Comune di Caserta; quella dell’avvocato Luigi Adinolfi (in qualità di cittadino danneggiato dalla realizzazione dellIperion); del comitato di quartiere Cerasola rappresentata da Giovanna Maietta e quello di altri tre residenti nella zona, tutti assistiti dall’avvocato Vincenzo Tessitore . La Procura di Santa Maria Capua Vetere, sulla scorta di una denuncia presentata tre anni fa da alcuni commercianti di Parco Cerasola (già vincitori di battaglie davanti alla giustizia amministrativa), aveva indagato per concorso in abuso d’ufficio il rappresentante legale della società per azioni Iperion (proprietaria dell’omonimo centro commerciale di via Borsellino) Arcangelo Tedeschi; i dirigenti dei settori urbanistica e lavori pubblici del comune di Caserta Francesco Biondi e Alfredo Messore ed otto componenti della commissione edilizia del capoluogo che nel 2000 permisero il rilascio della concessione. Si tratta di Giuseppe Casella, Giovanni Natale, Giuseppe Greco, Mario Scala, Giuseppe Saetta, Luigi Nuzzo, Mario Renato Nuzzo e Stanislao Carluccio, tutti prosciolti .Ieri la prima udienza utile . In aula, durante le scorse udienze sia Tedesco (assistito dall’avvocato Alberto Barletta), sia Biondi che Messore chiarirono la procedura e la loro posizione in merito. Il caso Iperion, alla fine del 2005, fu caratterizzato anche da alcuni sequestri di canoni di fitto; da una battaglia amministrativa e da un diverso filone di indagine. In questo caso, l’inchiesta, accertò il collegamento di quattro società (Mezzanotte, Wild Bear, Mezzogiorno e Moda In) con la stessa sede legale della Iperion in parco di corso Trieste, evidenziò il «dolo intenzionale» degli indagati, il danno economico arrecato ai commercianti della zona (con la concorrenza di un centro che soddisfa 400 mila utenti) e il beneficio goduto nell’operazione dal rappresentante legale dell’Iperion. Un atto d’accusa che ruota attorno a concessioni edilizie, licenze, provvedimenti, atti e certificati illegittimi rilasciati (forse consapevolmente) sulla base di definizioni strumentali, dietro le quali si nascondeva il vero progetto e la successiva realizzazione di ciò che non aveva niente a che vedere con un vero «centro integrato di attività economiche, servizi e tempo libero».