La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 28 maggio 2010

CASTELVOLTURNO - OMICIDIO AVOLIO I CARABINIERI FERMANO LAGO E POMPEO ( NELLA FOTO )


Questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione ad Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli (G.I.P. dott. Luigi Giordano) nei confronti di Pietro LAGO, 59enne, capo dell’omonimo clan operante in Napoli Pianura, e di Michele POMPEO, 49enne affiliato al predetto sodalizio criminale, entrambi già detenuti, poiché ritenuti responsabili dei reati di omicidio, tentato omicidio, nonché porto e detenzione illegale di armi.

La misura trae origine da approfondimenti investigativi, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli (P.M. dott. Raffaello Falcone, dott. Catello Maresca e d.ssa Annamaria Lucchetta), in ordine all’omicidio di Avolio Gaetano, 47enne pregiudicato di Napoli affiliato ai Marfella, domiciliato in Castel Volturno (CE), deceduto in agguato di chiaro stampo camorristico il 13 maggio 2000 in Villa Literno (CE).

L’esecuzione odierna delle ordinanze segue altri 5 arresti effettuati il 20 novembre 2009, sempre dal Nucleo Investigativo di questo Comando, nei confronti di altrettanti pregiudicati, di cui alcuni affiliati ai citati Lago ed altri al clan “dei casalesi” – gruppo Bidognetti

L’intera attività investigativa ha permesso di evidenziare la stretta alleanza esistente tra il clan “dei casalesi” ed i Lago e di far luce sul grave fatto di sangue che andava ad inquadrarsi nella più ampia guerra di camorra che, tra il 1997 ed il 2000, era stata combattuta tra le famiglie Lago e Marfella per il controllo delle attività illecite nell’area di Pianura.

Nel corso dell’omicidio rimaneva gravemente ferito anche il 72enne napoletano MEVO Antonio. Entrambe le vittime venivano attinte da colpi di fucile cal. 12 e pistola cal. 7,65. I Carabinieri intervenuti rinvenivano, a poca distanza dall’auto dell’AVOLIO, un’Audi A3 rubata in Napoli alcuni giorni prima. I rilievi eseguiti su tale veicolo permettevano quindi, fin dall’inizio, di inquadrare l’efferato delitto nella faida in corso tra i due gruppi camorristici di Napoli. Infatti, sullo specchietto dell’auto oggetto di furto utilizzata per l’agguato, veniva rilevata la presenza di un’impronta di una delle persone arrestate il 20 novembre 2009.

L’omicidio AVOLIO Gaetano è il primo scoperto ove partecipano insieme elementi del clan “dei casalesi” e del gruppo alleato dei Lago. Di particolare rilevanza il ruolo svolto da Enrico VERDE, detto “o’ barbiere”, elemento di vertice del gruppo Bidognetti, vero e proprio mandante ed organizzatore dell’agguato, unitamente a Pietro LAGO